Vita fraterna - anno II - n. 12-13 - 15 luglio 1918

VITA FRATl:ltNA 1w:a, un p,iacere infin,ito. L'ultrima gioia fu queUa di m.orire per la Patria. • Voi godete, cantate, gioite sempre e date fior-i olla mia memoria, e dite agU studenti"d'Itatia che-seguitino sempre ·a farsi onor?. A me la laurea «ad honorem'fl. A Claudio Bellavita per «La Cricca» il mio berrl'No goliaràic_g e tutto ciò che è contenuto nella mia cassetta militare. Ai miei genitorli, -alle mie sorelle, a m,io fraJ.,tie'lZlao, preghiera di ,wn piangere per la mia morte. Meglio di così non avrei potuto_· ,, morire. ~ Ai -soldati d'JtaUa l'auguriò mio più fervido. Agli t1fficiali e soldati deU'1 I 0 il ringrazicdmento per avermi inseg~to a combctttere. Alla mia bella Genova il mfio ultimo salujo. All'Italia il mio ultimo pensiero. A mia Madre il mio uPtimo bacio. Cesare M ombe'llo. A Lui, a tutt· i nostci l\tiorti, noi· che non aJbbiaimopatuito da.1:~ come essi ·la vita giuriamo almeno dii contribuire all'avvento 9el1Vittoria unico premio che i .Morti ci chiedono. dall'Ospedale,· maggio 1918. Ten, Fulc·ieri di Calboli. Parole di una madre. Ogni braccio d'uomo, debole o forte, teso sotto lo scudo, non a difendere la propria vita, ma t'l palmo dt.' terra ~u cui posa fermamente t'l pt'ede. Ogni mente, umi'le o possente, dt'retta come una lancia verso una sola targa: salvare, accrescere la ricchezza morale e materiale della patrz·a. Ogni cuore di donna che si· consumi· senza vacillare per un essere caro che ha offerto alla Patria. Ecco per un paese in guerra la certezza della vittori·a e della vera pace. A. D. Biblioteca G·ino Bianco .

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