Vita fraterna - anno II - n. 10-11 - 15 giugno 1918

VITA FRATERNA j)er. l'esame di coscienza(•! Jnospifalifà · E' un diifetto frequente fra noii italiani - eppure mi pare che ~on· ce ne si accorga molto e non ci ,si ·pensi abbastanza. Intendiamoci : noi italiani non siamo affatto inospitali come nazione. Anzi: .pecchiamo p,iutt01S1todell'eccesso ,opposto, per quella esoticomania che è torto nostro- gravis,simo, ,e .si unisce con uno svalutamen_to di noi come nazione, da oui forse soilo ora stiarrno guarendo, meravigliando pri,ma noi stessi che gli altri [iopo,J,i co,1 mirabile valore italia,no che no.i stessi prima che gli altri çredevamo sepiolto nel passato! E di' questa sertvil_e ospita,Jità verso i foresti 1eri, che ai ha predisposti a tutt-i i più diversi ,e più fatali internazional_is,mi, abbiam9 ben troppo sofferto come nazione, e ancora soffriamo, e badiamo alm.eno pe·r poi di non continua.re a sorffrirne stoltamente! Ma sono le nostre cas•e, sono J,ei nostre famiglie quelle che 9-ec- ,cano, tro,p,po spesso,, di ino,spita.Jità: sono chiuse. C'è del buono, in questo: un senso <li raccoglimernto, cl'i intimit;l, id1 cui gli affetti si. coltivano, le pure tradizioni domestiche si serbainp, e •si gettano, le sane basi morali detla società. - Ma vi è pure <l'et gran·. male: !'-egoismo di famiglia., non migliore d:e 1 ll'egoismo cl/individuo; l'intristimento materiale e ·,morale della vita reclus:t; l'inad'empiment0 .dalla famiglia di una gran parte del ,suo· compito sociale e umano. Queisto mi si è pr-esentato a·J pen?iero, and!an<lo per le vie affain,nose uno, di questi passati giorni di primavera matura, in questa caldai vigilia· d'estate. Agli occhi aiss,etiati <li qualche ver·die visione fresca in mezzo all'arid'o po,l'veroso dlella ,città, giunge - <la un cancello che in-- ter-romp.e la barriera opprimente delle ca.se, e. dalll'ondleggiare di cime frondos-e al disop,ra di un mure.Ilo, da cui trabocca il ma,ntello sfrang:ato dell'edera, dlella vite vergine o della glicine, - g-i·1nge il saluto fresco, olezza!nte, quieto dei giardini in fiore. - Vi sono pure <lei grandi e bei giairdini dia.i vecchi alberi lussureggianti im questa no,stra vec- -chia Milano fumosa e polverosa! - Ma. iUbeli gi.a,rdino, in cui .affondo avido lo sguardo attra'VleJrso i cancelli, è vuoto, ·deserto: mai = sola persona vi si scorge, se no,n, il giardiniere, a.idoliai fis·sa.... E quanti dei hei giardini della città sono come· questo s•emp,J.'lveuo,it.... - Guardo, e mi si stringe il cuore al pensiero dei pa!J.idi visetti cl tanti· ,e tanti poveri bimbi citta,dini, fiori intristiti n'ell'o,mbra dei p,roforudi cortili, nelle ·case umi,cfle,nell'immobilità forzata c\'elle aule •di scuol;a, - ,costrettT a oorcare la loro g.i•oia, a dar sfogo a!Dailoro vivacità tra la polvere im- ~I) Nel nu!'1e~o di dicembre; in un articolo. sulle nostre responsabilità àell' invasione ·nemica. ~otto tl titolo • per l'esame di coscienza », si diceva: ,~ sarà molto utile e degno ~i queJt_a noJtra • _vita fraterna .,. ~iut~rcì reciprocam"ente, sinceramente in questo esame. Anche fil seguito, da ogni coscten7a che vive ,n questa nostra ideale famielia, dovrebbe venire speHo alle no,tr< pagine una parola, un pensiero che foss, piccolo o grande /um, nuovo, portato alla ,,i,i•t1e delle nostre rtspon,abilità nei fatti del/~ vita, p,r una sp,cit di pubblica confessiont, ._,,condo il virile costume dei primini'mi tempi crittiani ». Ripetiamo l'invito, BibliotecaGino Bianco

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