Vita fraterna - anno II - n. 8-9 - 15 maggio 1918

VITA Fll~TERNA 119 Poche? o pochi? (Cose che si dicono e cose che non si dicono). Ho sentito (e chi non l'ha mai sentito?) 1più d'un uomo esclamare an1aramente: « per trovare una donna di valore morale, bisogna cercarla col lu1nicino - e poi ancora, di solito, non si trova .... » Ho sentito (e chi non l'ha mai sentito?) più d'una donna sospirare tristemente: « fra tanti uomini che si vedono e si conoscono come è raro trovarne uno solo che sia morahnente forte, onesto, nobile! » Questo affer,ma un fatto desolante: che la scarsità di valo,ri nel campo femminile e nel campo maschile è imponente. ìVIa questo stesso prova insien1e un fatto consolante·: che la sete di valori nel campo maschile. e nel campo femminile è pure n1olto sentita. . Ora la sete di valori è già un valore, una possibilità ~i valori. Dunque: esistono realmente dei valori morali nel campo maschile e nel campo femminile. E allora si deve concludere che da una parte e dall'altra vi è incapacità di ricerca di questi valori, - e che d'altronde questi valori hanno una deplorevole tendenza a nascondersi. Così è. , · Perchè chi sente la nobile sete dei valori nelle ,persone, dopo poca ricerca, trovando invece dei non valori, si comporta come se ne fosse soddisfatto? Sento dire: « Quella signorina ha un bel musino, ma è un'oca perfetta, non val niente!» - o peggio ... - E allora, cari signori, perchè le state tanto intorno? Sento dire: « Quel giovane, sotto la vernice dell'educazione formale, è un volgare come ce ne sono troppi. » E allora, signorine mie, perchè ve lo lasciate venire accanto e non gli mostrate, come potete con tutta co.rrettezza e fin con bontà, la vostra disapprovazione? Perchè uomini e donne, trovandosi insieme, pare vogliano darsi il ,peggior concetto l'un dell'altro - invee~ di lasciarsi e farsi conoscere e conoscersi reciprocamente in realtà, ,sf,o,rzandosi a che questa realtà sia il meglio possibile? Sento <;lire: « E' stu~chevole che quando ci si trova con una signorina si sia in obbligo di farle un po' di corte per riuscirle gradito... E non si ipossa parlar di niente di elevato e interessante. » - i\1a avete provato, signori egregi, a non farle la BibliotecaGino Bianco

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