Vita fraterna - anno II - n. 5 - 15 marzo 1918

74 VITA FRATERNA IL BIVIO. Ci si domanda se le Autorità abbiano la consapevolezza che stian10 attraversando un momento di gravità decisiva. L'altro giorno un soldato diceva, alludendo agli scandali dei cascami e agli arresti di pezzi grossi : « S.e v-eramente faranno giustizia, non può cre.dere che effetto. otterranno sui soldati. - Riprenderanno tutto quepo che è stato perduto, come niente! » Era un soldato che wveva perso un occhio in guerra. Parlava con una certa sfiducia, come se le troppe ingiustinzie vedute ,e patite mettessero un velo tra la propria anima e la fede negli uomini che stanno in alto. l\1i pare che e.gli dicesse una grande verità, e che noi avremmo bisogno di- meditarla, tutti. Noi .che ,direttam•ente non possiamo np.lla, per invocare la giustizia; per battere e ribattere e chiedere senza stancarci, colle armi della persuazione, prima, poi con qualunque _arma, pur di ottenere. Perchè - è inutile negarlo - passati i primi giQrni in cui, nello sbalordimento delle prime notizie, sentimenti complessi e diversi ci agitavano: - indignazione, orrore, fa~e e sete di giustizia - qualche cosa di nuolVo si è fatto strada, carne ùn microb.o che avvelenasse l'aria. - Il timore che t'esempio che il popolo reclama non venga dato. Ed ecco la radice di ·quel timore. (Poichè rè necessario parlarci chiaro, e gttardare le còse nella loro spietata realtà). Gli uomin~ che sono stati arrestati non sono isolati -· non s,ono diversi da molti altri. Ho sentito dire, nei primi giorni, da un'anima retta. « Quello che mi fa più sens,01 è di pensare a tutti gli altri, ai commercianti e_agli industriali che magari sono rius'citi meglio nel loro triste giuoco o che non hanno fatto come costoro perchè non hanno potuto. » • E questo non è tutto. Non si p.uq scindere la re.sponsabilità di. questi incoscienti assetati di milioni, da. quella di un'Au- . torità che li tollerava. Noi non sappiamo i dietro scena. Non possiamo parlare di tatti di cui non· possediamo la documentazione. Ma ci sono verità che si fanno strada attraverso le dense nebbie dell'apatia, .dell'abitudine, dell'inconsapevolezza in cui BibliotecaGino Bianco

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