Vita fraterna - anno II - n. 4 - 28 febbraio 1918

VITA FRATERNA 53 bella ta vole:ttai di cioiccoilata, un mazzo di si.g.ari, una ,pi:òcoJa bocci-a d'un vdneitto famoso, regaJato dal d·otto1 re, e 1oerle ~i-ambeJJ,ine ·che l,e,i·srupeva fare ,e ,che ;piaoevan tan'to a Michele! Saneib-beroarrivate un irn' vecchi-e là ... ma d~ce che in triinoe,a l'a:ppetito -è straorid:ina:rio ,e fa parere tutto buono. Inif.atti, i1l fig}i,o dell segretario comunale, il tenente, che ,era v-enuto a casa a far la ltcenza, aveva u.na .e-era -che aveva consolato tutti, e -così Mrurvino Fila.dei, .eJd anche qu,el Pietro F-orz.i,e,riche ·pareva un tis.iooocio, quan!d.01par,tì. Anche Mkhele, dunque, ,era if1oil'fOprO-0prio v:e.ro-che stava benissimo, che era diventato. doppio, c'Olrirn scriveva sempre. La voochta CUJCÌ un ~ar.tone sul paoeioo,, si f,eirmò un momenito per .asciugare due la,grimoni aJ._pensiero di quei ni,poit;igrandi che non sarebbero to·rnati più ... , I}Oi chiamò dal cortile, una buona viic1na,. che 1-eaveva p,r,omeisso d-i s1cri·ve-rel'inlclirizz·o. La vkina scese s,ub.ito e scri:ss-ei-Q. uanto, a sipied:iire il pa1cco, sia!I)•eva bene,. T,ere,sa, -come !fare,: anda-re da,lla m-ogli'e d,e:l seg.netiario, ohe M>,eva·ipromiess·a d'i 1pie1nsa·filceii-. Nientelrneno c'era ainclhe suo filgìio, -i.I tenente, ohe se n'interudeva! E via ,che se n'andò, 1a ve,cchia, col 1suopacco sotto ìl bra1ccio, e P'.1..,opri,osuJ. cuo.re, ,e-od s:uo !Slciallesul'lai ,te,sta -e sul paJcco, se inie .a,n'<iòou-rva ,e un po' tr,ema:nte, col passo più sv,e!Ltoche . " potè, ve:rsQ la c-a!Sa; del s,e,gretario comuna;le, dall'altra ,partte de!l pMSe. Si faceva s,curo e nevkava. E.rtaino a tavola; i due fratellini, seduti, uno ;pe,r pa,rte, vicino il tene,nte; il ,paldre e la madre: in faiocia. La veadhila T•ere\Sa voleva .resltal'le in cucina « p,er non in1 como!dare », ma tJuiti voùlero ,a-sso!luta11nentec. he passasse. Chi,eise scmsa tante volte, m,a 1·a f.e-cer:osedell'e ,e, trucere. La miamma del te1nenite·l'assicurò che suo figli-o-avrebbe, spe,.. dito iii paoco lui. Ma ... strano·! Il tenente guarda.va suia maJdre senza parlare, po.i abbassava la teista. La v-eieicihiarfngraziava, ringraziava, ·e· ri,co.minC'iava ,a ,raicicon.tare quel ,c,he Mi1 chele, aveva ~critto. f il t.€,nente la gururdaiva, ,poi atbbrussava; la; teislt_a. I,nifl.i:neg,uardò ancora più la vecchia r•ere-sa, e parlò. Parlò fai. m•oidoche·, oltr.e -i:lpaipà e la mainma, anche i due fI'!atetU.ini.b,enchè non capi!S1Serobene, -stett-e 1 ro a -Sentirlo -a booca aperta. E la vecchia T,ere,sa... 1 01 h, ila veicchia Te.res,a... ! · · Quel -che disse il te:nente ,fu .,che, questo su,c,ce!deiva, deùlie volte: clle, supponiamo .allia vigilia d'un'dzione, arrivavaino daiBiblioteca Gino Bianco

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