Vita fraterna - anno I - n. 12 - 15 dicembre 1917

VITA FRATERNA 3i9 l]n sacco d'indumenti parte, in dono, per la fronte; ognuno di questi indumenti porta la memoria. Còm.e se venisse a te, da un fratello del tt,o stesso sangue, o soldato, da un fratello caduto a vent'anni, per la patria, che avesse vofato donartelo: prendi questo indumento. Poiché, infatti, è uno che amava voi, o soldati, come fratelli del suo sangue, il tenente di vent'anni che, per voi, fece preparare, con i Suoi rispanni, degli indumenti ; ma , prima che fossero pronti, morì, per la sua patria. Per la lesione toccatagli alla spina dorsale, n'ebbe sitbito la ,paralisi, dalla cintola in giù. · Ora tu. devi- sapere, o soldato - fratello suo, fratello nostro! - che egli racpontava con allegria il suo caso, ndl' ospedaletto da campo; clte scacciava tm piantone dal suo letto, in questo 1-nodo: << Non ti voglio vedere! », perchè questo piantone aveva detto: « Se i tedeschi f osse:ro arrivati fino al Po, la guerra sarebbe finita .... >> Invece, il giovine ttfficiale eroico, quando gli dicevano: « Soffri molto, è vero?! », rispondeva: ((. .\ì, soffro molto, ma il momento in cui ho sofferto di pitÌ, è stato qttando il" dottore 111-hia detto: e La J{1urra è finita per te '>. Ecco nn vero figlio d'Italia! Tu devi sapere, o soldato, che tutta la sua famiglia è cmne ltti, veramente italiana: i dtte fratelli maggiori (uno, padre di tre creat1-we) sono alla fronte, entra1nbi valorosi; le so1~elle,dalla maggiore alla pitè giovinetta, o lavorano indt1-menti per voi, senza stancarsi, o sono infenni-ere negli ospedali. Una di esse fu l'ultima a lascùire i suoi ferUi più gravi, a Cividale, nella triste ritirata d'Ottobre .... E la l.famma ! .... Questa Matnma, o soldato!.... Oggi seguiva, anch'essa, il carro funebre del stto fig"liuolo giovinetto, al camposa11to. T11devi sapere, o soldato, che ci sono queste fortissime madri, che compi'J11,oil supremo sacrificio sen~a la mento, che ci sono queste fortissime sorelle. Che ci sono uguali spose e figlie. E sono madri e sorelle auche di te: ti amano. Tu e noi, o soldato, abbiamo lo stesso sangue, italiano: abbiamo lo stesso dovere, lo strsso orgo,{flio, la stessa te1·ribile volontà: che la nostra Patria sia liberata dall'invasore, che conquisti i suoi sacri confini per tenerlo lontdno per sem.pre, che si faccia onore davanti a tutto il 1nondo, mantenendosi fedele al patto di alleanza - fino all't-tltitno e fino alla vittoria - per la causa della ,g-iustizia , contro i popoli barbari e prepotenti che vorrebbero farei loro servi. Mai! Soldato italiano, scaccia da te chit.mqtte ti sug,_J[e1~isceose vili, digli anche tu: « Non ti voglio vedere!». Sii onorato e forte come il tuo giovine fratello che ho detto, come molti veri eroi della tua patria. E ti paia ttn ricordo relzi-ioso, questo ricordo. E ti benedica! (Dopo i funerali del Tenente Camillo Cai-E · ti il 21 Dicembre 1917). Centro di lavoro per i soldati - Vi-ailfo c·aiani - i\lano. oldati - Via Bigli 15, 1i1 Biblioteca Gino Bianco

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