Vita fraterna - anno I - n. 12 - 15 dicembre 1917

396. VITA .FRATERNA Molti, purtroppo nrolti, non sanno leggere. ed io per loro leggo le notizie che i loro cari inviano. Scrivo alla loro mamma, alle loro fidanzate, ai loro parenti, a qualcuno insegno il sillabario. In cambio essi mi vogliono bene ed io sono contento. Como, 5-12-1911. (Di uno dei volontari della Legione Mutilati tornata da Milano al fronte - il 12 Novembre - per portare tra i combattenti e gli sbandati la testimonianza della loro fede immutabilf). Carissima Rita, Da ieri ci troviamo tutti riuniti a Padova in attesa di nuove disposizioni a nostro riguardo. Saprai già, per quanto ho scritto a Federico, dell' opera nostra in questo mese; il primo· periodo passato in· trincea, è stato certamente molto efficace; il secondo passato fra truppe di rincalzo, composte di elementi disparati, è stato meno fecondo di risultati per molte ragioni. Noi abbiamo ritrovati i soldati, qnali li abbiamo sempre conosciuti, buoni e pronti a qualunque sacrificio; anche i giovanissimi del 1899 si comportano benissimo; ma purtroppo, manca o per lo meno non giunge fino alle trincee il conforto morale ed anche materiale, di cui tutti i fanti hanno bisogno e diritto. ' L'elemento ufficiali poi risente maggiormante di questo senso di abbandono e di poca considerazione per tutti quegli enormi sacrifici che deve compiere. Inoltre anche ora non si notano quelle misure draconiane necessarie a ristabilire un po' di giustizia, quelli che hanno l'autorità ed il dovere di fare, non fanno, con una leggerezza ed incoscienza incredibili. . Noi abbiamo avuto occasione di girare per comandi ed uffici; ti assicuro che ne abbiamo ricevuta una impressione grandemente disgustosa. Quanti giovani dappertutto ! E quello che è più triste è, che chi fa meno e sta meglio, è considerato di più I Noi abbiamo fatto sentire a molti che non si trovavano al loro posto, e moralmente li abbiamo colpiti; ma quest'opera dev'essere generale, per essere fruttuosa. Il nostro esercito è potenzialmente ottimo ma finora è stato troppo trascurato il fattore morale che è l'essenziale. Non è mandando uomini ed armi al fronte che riusciremo a vincere, ma prendendo quelle misure interne nell' esercito e nel paese che facciano sentire a chi combatte che il suo sacrifiéio è compreso, ed esaltato. Puoi immaginare quale grande•impressione abbia provato per le notizie di Russia e Romania di questi giorni; è .aumentato in me il desiderio di rendermi utile ; eppure per burocrazia e poco buona volontà anche noi non troviamo che ostacoli e difficoltà. Biblioteca Gino Bianco

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