Vita fraterna - anno I - n. 12 - 15 dicembre 1917

VITA FRATERNA potuto opporvisi. Avrebbe potuto resistergli ancora collo sfuggirvi: sarebbe stato quasi probabilmente ciò che avrebbe fatto se Hugh non l'avesse soddisfatta, pensava, come lo aveva già sfuggito nell'andare a Roma. Ma la scena nella villa Falconieri non si sarebbe mai svolta in quel modo se vi fossero stati in campo solo degli ostacoli mentali, Hugh aveva urtato contro qualcosa di molto più profondo in lei: ·aveva toccato alla santit~ fisica. E con quel primo tocco di una profo~dità, l'altra profondità era emersa. La sua « fiamma » l'aveva avvolta, l'aveva trasportata immediatamente in un mondo diverso da quello di Hugh, aveva sentito di guardarlo come da un'altra riva, come se l' uno o l'·altro di loro fosse morto, e d' allora in poi non vi era stato altro che quell'orribile ridda cosmica ed il suo incedere attraverso ad essa. Pensava ora a tutto ciò con un senso di meraviglia poco minore di quello éhe aveva prodotto in Hugh. Perchè non si era mai resa conto quanto profondamente tutte queste cose fisiche fossero radicate in lei, che avessero una loro propria vita possente quanto quella dello spirito, che entrambe avessero in lei la medesima risonanza e l'avrebbero travoita a lor guisa in quel modo. Aveva ben creduto che lo spiri"to potesse farlo, ma ciò di cui stava ora rendendosi conto era che lo spirito aveva un'alleato possente nella carne. Non che la carne non si risentisse di quest' « alleanza ,, - il suo esaurimento fisico ne era sufficiente prova. Ma la « legge >, la " voce >, l' impulso erano stati uni - ·1a sua mano, ricordava, non aveva potuto toccare la mano di Hugh, più che la sua visione non glielo consentisse. E questa era la cosa nuova - ·1a rivelazione di profondità fisiche in lei e nell'universo che fino allora aveva ignorate. Sapeva di aver sempre posseduto la passione morale, che era stata ·1a passione morale delle militanti ad attirarla ve~so di loro e a· permetterle di difenderle sempre tenacemente e senza compromessi. Ma aveva considerato tutto ciò come apartenente tuttora al mondo delle idee. Ciò di cui non si era reso coµto era di avere nel sangue la passione della santità, e eh' essa parlerebbe attraverso· il ·sangue come una forma di vita ed una legge non meno insistente di quella che aveva richiesto di esprimersi attraverso la mente e· lo spirito. Avrebbe voluto che Margaret fosse a Londra per poter discutere alcune di queste strane scoperte che faceva in sè; Margaret aveva un certo modo di chiarìre le cose·, di ridurre all' ordine persino i cataclismi. Ma Margaret era a Roma e prima di lasciare Roma, ella stessa era stata ancora troppo intontita per parlare. Ora sapeva di Biblioteca· Gino Bianco .r

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