Vita fraterna - anno I - n. 12 - 15 dicembre 1917

388 VITA FRATERNA ratamente, per proteggere ùna vita profonda, inalienabile dèntro di sè, contro forze terribili ed invisibili che cercavano di strappargliela. Talvolta le sembrava persino di sentire il loro riso, di vedere delle strane forme danzanti e schernitrici. Maimie non era normalmente una visionaria, ma talvolta, nello scorso mese di tensione, non sapeva se era proprio solo l'immaginazione a produrre quelle forme e quelle· voci o se non le si schiudesse temporaneamente dinnanzi qualche orribile mondo nascosto. · Sapeva solo che la lotta era reale : più reale di qualsiasi" altra cosa eh' ella andasse compiendo meccanicamente nel mondo visibile intorno a sè. E una notte, il senso della realtà oggettiva era stato tale eh' ella si era alzata sul letto ed aveva gridato « Silenzio ! » alle voci schernitrici. E come per incanto il silenzio s' era fatto, e gliene era rimasto uno strano senso di potere. Da quella notte le cose non erano state più così tremende - gli « schernitori » la circondavano tuttora· ma non osavano più venirle così vicino. E le sembrava di non passare più fra loro coll' andatura vacillante dei primi tempi, ma con passo che si era fatto sicuro, e quasi a testa alta. E mentre nel mondo interiore, « avvenivano » queste cose, il suo aspetto fisico aveva subito mutamenti simili. Era tuttora molto pallida ed affilata, ma dimostrava pure una certa calma ed i s_uoi occhi non avevano più quello sguardo terribile e disperato di quando aveva lasèiato Roma. · Tale era la sua vita attuale. Sentiva vagamente che, superata questa gran lotta interiore, sarebbe stata capace di pensare, avrebbe dovuto pensare al lato umano della cosa. Era come ·se qualcosa di profÒn.do le sussurasse dentro: « dovrai patire ancor questo piiÌ tardi.» E sapeva che sarebbe così. Ma intanto, mentre il pensiero di Hugh, mentre tutti gl' incidenti della loro relazione, piccoli o grandi, le .~i riaffacciavano alla memoria, era l'anima sua che ne veniv~ torturat(l, non la sua femminilità umana. La sua parte come donna èra ancora da venire. Per ora tutte le cose che la toccavano non erano che elementi della ridda cosmica ed essa era l'anima che lottava per uscirne. Sorrideya debolmente nel pensare ai mesi della decisione, ai mesi nei quali era stata ancora capace di scegliere la sua via, quando le idee e le abitudini erano lè sole forze in conflitto che stavano in campo, e colle quali il suo volere umano avesse da fare. Rammentava di essersi sentita molto forte in quei giorni, perchè. anche quel periodo aveva richiesto molti ·sforzi. Ma sapeva bene orà che . se vi fossero stati solo quegli ostacoli mentali contro il suo amore crescente in quella settimana a Roma, era dubbio se la volontà avrebb_e Biblioteca Gino Bianco ·

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