Vita fraterna - anno I - n. 12 - 15 dicembre 1917

386. VITA FRATERNA durante tutti quei mesi, nei quali aveva creduto di soffrire, i mesi nei quali aveva tenuto Hugh a distanza. Il suo io superficiale aveva difatti tem~to e sofferto nel modo ch'essa aveva confidato a Margaret, durante tutto quel tempo; ma ora sentiva di aver sempre provata una forte certezza nei più profo~di strati della sua coscienza. Era sempre stata così perfettamente sicura tanto che Hugh J' amasse quanto ch'essa lo amava. E le era sembrato vedere in ciò la forza di qualcosa d' e- ;: terno e dirresistibile lottante contro altre forze, potenti forse, ma non eterne. Non l'aveva sempre pensato chiaramente, ma ora sapeva di averlo sempre provato. E la sua fede non aveva proprio poggiato tanto in Hugh nè il lei, quanto nell'eterno - in quell'immane, forza di attrazione che aveva sentito in entrambi, e alla quale non aveva creduto possibile che la vita permetterebbe loro di resistere. Poi · era venuta la settimana d'armonia a Roma, quella settimana dorata e meravigliosa nella quale fin tutti gli ostacoli materiali erano sembrati svanire ed essa aveva sentito quanto dolcemente e perf~ttamente Hugh e lei potessero accordarsi ed unire le loro vite su tutti i piani delle relazioni umane come su tutti quelli più seri e profondi. Quella settimana per la sua perfezione stessa costituiva appunto uno dei peggiori elementi della sua tortura attuale. In essa erano tanti di quei piccoli segni che servono spesso a dar l'ultimo tocco all'intimità, di · quelle cose insignificanti, involontarie eppure rivelatrici che sembrano scartare gli ultimi veli, riempire tutte le lacune e forse imprimersi per questo nella memoria più di quanto non potrebbero cose maggiori._ Maimie, a quel punto del suo fantasticare, vedeva la faccia di Hugh come l'aveva vista un giorno in cui percorrevano insieme le Gallerie del Vaticano. Avevano riso di un'incidente toccato ad un gruppo di turisti ed essa ricordava ora una certa piega particolare ed espressiva delle labbra di Hugh che aveva già osservato spesso in altre occasioni, ma non le era mai piaciuta tanto come quel giorno. E le sfuggiva un lamento, nel ricordare tutto quello eh' essa le era sembrata rivelare di forza intelligente, di gentilezza e dirittura d' animo. Il viso di Hugh le era sempre parso rivelare tutte queste qualità, e le era piaciuto per questa rivelazione; ma lo aveva pure amato senza rendersi conto della ragione, semplicemente perchè era il viso di Hugh -- il viso dell'unico uomo che l'avesse supremamente attratta. Tutte queste cose ragionevoli ed irragionevoli passavano ora su lei e la curvavano sotto il loro flusso. Con particolare struggimento ricordava quel senso special.e di vita condivisa che aveva accompaBiblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==