Vita fraterna - anno I - n. 12 - 15 dicembre 1917

VITA FRATERNA 385 Era molto stanca ora mentre sedeva per una mezz'oretta di riposo dinanzi àl fuoco giacchè, durante la passata quindicina, _era stata anche più attiva del solito. Era la fine di aprile, dell'aprile 1912; ·il gran processo sulla Cospirazione (t) era fissato pel 17 maggio: tre dirigenti del militantismo si attendevano l'incarcerazione che quasi certamente ne risulterebbe, mentre la quatta si era assicurata la libertà di un'azione continuata solo col fuggire. in Francià. Ma questa situazione disperata significava solo un lavoro più duro che mai per coloro che erano ~elle file del movimento militante._ E .Maimie, per parte sua, era stata ~ontenta di questa pressione supplementare - l' aveva pe~ino ricercata. Giacchè era tornata con u·n' µniéo istinto da Roma tre settimane prima: buttarsi nel lavoro e rion aver forze disponibili per qualsiasi altro pensiero e sentimento.· · ·r Margaret non aveva insistito molto per trattenerla dopo l' episodio di Villa Falconieri. perchè aveva sentito quanto Maimie che il migliore aiuto che potesse venirle· in quel mominto era dal layoro. E non àveva neppure parlato molto di ciò chè era successo ... ~àimie per esempio, non sapeva esattamente ciò che era accaduto fra~ sua sorella e Pelham nell'ultima visita di questi. Margarè't le --aveva detto ·solo di aver voluto spiegargli alcune· cose. Che ·cosa? ·611:..•1 la ·forza delle vedute ·di sua .sorella e la ragione di quella forza. E •si era mostrata anche lei d'accordo con quelle· vedute? ce·rtainente. Qùesto · ·era tutto ciò che Margaret le aveva detto, ma ~on ~yéva· accerin_ato a qualsiasi possibilità di riaggiustamento, non le aveva fatto balenare . • 1 ~ • .. ""I nessuna speranza, e Maimie aveva serbato così •'l''impression~ che Hugh avesse- lasciato Roma tonvinto quanto lei della definitività· della loro separazione. · · · · · · Ed era quèsta definitività alla quale pensava ora guardando nel fuoco, che l'afferrava in ogni momento di riposo e fàceva spesso· di quel riposo una fatica più grand_e del lavoro. · ·_ Non che si pentisse di nulla - sapeva· che il suo modo d'agire un mese prima era stàto assolutamente inevitabile - la stessa reputsione la prendeva quando riandava l'urto di quel mo_mento. Ma era come se avesse dovuto subire un'operazione: ~'urto, il dolore, lo strappo non erano minori per il fatto che erano stati tuttf e ciascuno inevitabili. · · E, considerando il vuoto che le si prospettav:a ora nella vita, Maimie si rendeva conto di quanto forte era stata la speranza nutrita 1) Suffragista. (N. d. Trad.) Biblioteca Gino Bianco

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