Vita fraterna - anno I - n. 11 - 15 novembre 1917

I 360 \TI.\ FRATERNA .ed ora, non solo perchè s'applica in particolari rivendicazioni nazionali, ma in se stesso come principio, chiama a raccolta ancora, per un nuovo combattimento, il pensiero umano: e ci accorgiamo che . noto ,,... all'intelletto non era penetrato nella coscienza e che l'umanità si affatica a afferrarlo come intorno a un masso granitico dalle mille facce. Il mondo s'arricchisce delle idee che lo dominano da secoli, non esaurite mai, mille volte risorgenti in luce nuova, s'arricchisce dell'instancabile poderoso martellare del pensiero che le foggia, le vuol concrete_ nella realtà, con uno sforzo che non ha fine, che è la vita: lavoro penoso che attraverso lo svolgersi della storia raccoglie schiere sempre più numerose di lavoratori. Le voci che si son sollevate ora da tante parti, a riassumere, a affermare insistenti il pensiero e l'opera dei popoli, vanno compiendo per certe verità essenziali quel lento lavoro di penetrazione morale per cui solo dall'idea. può nascere ratto. Non vi sono più oggi pochi responsabili per tutta l'umanità. Sono mille e mille le coscienze a cui la verità deve giungere e che essa deve aver la forza di sollevare:. mentre si fa sempre più vasta l'opera di preparazione morale, l'idea riceve forza nuova da una larga sanzione umana, e il braccio di leva dell'azione diviene così poderoso che questa non può più mancare. Di modo che vengono forse nella storia degli avvenimenti mutandosi le tappe traverso cui operano le forze umane ideali e attive insieme. S'è fatta più lunga la prima parte di co·mprensione e d' intelligenza, più provato, vagliato da un giudizio quasi universale il pensiero che muove: ne viene, risultante, quasi infallibile, l'azione. Sulla prima parte grava senza dubbio la più grande responsabilità. Per questo appunto gli Alleati, lontani ancora da una piena efficienza militare, hanno affermato con ragione la certezza della vittoria quando della vittoria hanno sentito in sè la volontà illuminata e forte e con loro la coscienza del diritto. Il verdetto della storia giungerà, ma in tanto oggi per uno sforzo parallelo di azione e riflessione la sanzione morale precede, accompagna, determina l' atto : ne è il fattqre sicuro, la forza che va cieca contro ogni -diritto non può sperare ch'essa venga a coronare i fatti compiuti. Lo dovette sospettare perfino la Ge~mania quando, sicura però che a tutto bastasse la sua caserma, inscenò• una specie di supremo tribunale del pensiero, mobilitando i suoi quaranta intellettuali. Mai come oggi in cui la forza è nella massima sua tensione, in cui tutti i fattori meccanici e materiali della vita operano in una esasperata violenza, in un parossismo di concorrenza imposto dal mtaeBibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==