Vita fraterna - anno I - n. 11 - 15 novembre 1917

VITA FRATEIVL\ 333 gli nomini alle armz, cltirunasse le doune alle opere di assisteu ra, così ,da al'ere molti sime reclute tra c11iscegliere, e sce.c;lier seceramenle, gnaute sono moralmente e materialmente abili al sen:i.iio 11e.r;liospedali di g11erra. ,, Voleco esprimere qnesta necessità c!te sento nrgentissima, assillante, imponente in qnesti !Ji.Jrni dolovosissimi: - ma non rinscico a !l'a- .srnettere ali' appello il calore l' el'ide11za. con cni lo sento . ... E proprio stasera mi giungono le parole commo,:euti di un puris- .simo eroe nostro: - 1m tribnto di gralitndine alle infermiere colontarie da uno di qnelli verso ciii è più gl'anrle il debito di riconoscenza pah~ict .ai cni le infermiere rolontarie sono nn' espressione: - una frsti11101iianza nobilissima delta bontà dell' opera loro, nn appello penetrante pcrcltè qnesta opera sia data pùì largamente, da molte pitì . ... L"ggete, fate leggere, diffondete le pagine c!te pnbblichiamo qui .appresso, del J'eneute Fulcieri Paulucci di Calboli: molto più e/te non avrebbe pot1tfo un mio povero appello, esse varranno a chiamare mw, e mtmerose recinte a ·cestire - e degnamente - la secera e serena dil'isa candida là doce tanti fratelli che hanno dato la loro j<n'.iJt rrlla patria chiedono il conforto dello spirito e della mano di mm donna. GRATITUDINE In una delle novelle delle Mille e una notte vi è una considerazione che, sotto una apparenza paradossale, nasconde una grande ve- -rità. Alla domanda che si faceva il vecchio Seiumbi sulla causa del1' ingratitudine umana la lampada che aveva visto_ passare tante generazioni, rispose: « Perchè ognuno crede di ricevere nella vita appena una piccola parte di ciò che gli sarebbe dovuto. » E sarà forse perchè io ho la coscienza di aver ricevuto più di quanto non mi fosse dovuto, che sento il dovere di dire una parola -0i gratitudine che ho nel cuore, che ho nella mente: quella verso le Infermiere Volontarie della Croce Rossa (le dame infermiere, come vengono comunemente chiamate). Ricoverato per ferite a tre diverse riprese in ospedale, io ho avuto agio, passando da un luogo di cura a un altro, di paragonare, di constatare, di giudicare. Ho rilevato in un ospedale delle manchevolezze che non ho notato altrove ; ho tro- ·vato in altri delle cure e delle meticolosità che non ho sempre riBibliotecaGino Bianco

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