Vita fraterna - anno I - n. 10 - 15 ottobre 1917

VITA FRATERNA 343 di c~nne palustri.. ~ volt~ questi s!agni sono. piccoli specchi d'acqua, ma m cert~ _Iocaltta rag~mngo~o 1 asp_etto ~1 .una vera e propria palude, e qu1v1 la vegetazione d1 canne e foltissima. Le canne ossia la Tifa palustre (in dialetto pavese masagat) produce un frutto 'cilindrico della lunghezza di circa 15 cm. e di colore tabacco, nell'interno del quale trovasi una sostanza leggera, bianca, soffice come la piuma che viene utilizzata come riempitivo di cuscini per gli ospedali di guerra. La. genialissima idea nacque al signor Leopoldo Gianzini di Chignolo Po (Pavia) in una giornata di vento in palude. Il vento portava qua e là i bianchi e soffici bioccoli qualcuno dei quali fu preso al volo per sentirne la consistenza. Al tatto era soffice come piuma. Che ideale riempitivo per cuscini ai feriti! L' idea venne subito accolta con entusiasmo nella buona e generosa famiglia. Si comprò la tela per confezionare cuscini e nella prima metà d'ottobre si fece un primo raccolto di tifa che fruttò parecchi quintali; 63 quintali furono inviati come dono all'Intendenza del Regio Esercito che li ripartì fra i seguenti ospedali: Padiglione Zonda, -Litta, Biffi, al Comitato della Croce Rossa di Milano, Comitato Savoia, Comitato Centrale di assistenza (Ufficio VI0 ), ospedale Benedettine, ecc. ecc. - 30 quintali furono spappolati da una scuola di anormali, quindi fatti dei cuscini e mandati agli ospedali da campo alla fronte. Numerose sono le lettere di ringraziamento per il generoso e splendido dono « che sono certo continuerà notevolmente ad aumentare il benessere d~i nostri soldati feriti ». Magg. Medico Prof. Medea. 22 settembre 1916. In casa Gianzini laboriose mani e buone volontà costanti portarono alla confezione di ben 1500 cuscini inviati poi, come dono, agli ospedali. Dall'ospedale da campo 0125 si scriveva: « Le migliori congratulazioni per la geniale iniziativa augurando venga meglio apprezzata». 18 gennaio 1917, Cap .. Capini. Dall'ospedale militare di Riserva di Bassano: " A nome del signor Colonnello e dei feriti e malati qui degenti la ringrazio vivamente del · dono veramente benefico, le assicuro che i feriti che ebbero stamane il loro cuscino hanno fatto una viva festa a così soffice appoggio! L'opera che ella va compiendo è molto meritevole e deve essere giustamente apprezzata per la sna pratìC{l utilità rivolta ad alleviare tanti dolori "· Capitano Gobbi. 22 febbraio 1917. Commoventi sono gli ingenui ringraziamenti che scrissero i nostri valorosi. Scelgo a caso fra i molti che giunsero: « Egregio signore, Le scrivo queste due righe onde li fo sapere che Io ringrazio tanto dei suoi belli cuscini che ci a mandato e che servono molto per noi feriti. Mille ringraziamenti e lo saluto di vero cuore. Addio e tanti auauri ». - E un altro scrive: « Gentilissimo Signore gli scrivo questt due righi palesandogli la gentilezza che ha avuto 'in verso di noi feriti. Lo ringrazio dei cuscini che a fatto e me ne servo anch'io che sono molto utili alla .salute_». -. « Io, come ferito grave (è un soldato che fa scrivere dall' 111ferm1era) ho subito adottati i cuscini e gli ho riconosciuti ottimi per la morbidezza e per il non facile riscaldarsi». BibliotecaGino Bianco

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