Via Consolare - anno I - n. 5-6 - aprile-maggio 1940

Senza ispirazione, che è vita, non c'è arte. E l"oratoria è un'arte. Oriani, come tutti ,j veri oratori, aveva, per dirla con Cicerone, la mentis mc1tatio et permotio divina. Eccolo a Faenza : eccolo al caffè San Pietro a Bologna. Mantello nero, figura atletica, occhi d'aquila : scudfaciate contro gl 'imbel~i e vociferanti capi popolari ; rapidi voli sui campi seminati dalla storia di tutti ,j tempi e di tutti i luoghi: Dante, Guiccidrdini. Parini, Alfieri, Foscolo, Cavour, i suoi cc eroi JJ idealizzati e cc corretti H dal suo cuore in meravigliose rievocazioni: un 'oratoria a volta solenne e maestosa a volte turgida e travolgente come i torrenti della sua Romagna. Leggiamo qualche rigo del1" unico discorso che ci rimane di Lui. Son quattro cartelle, leggermente sbiadite dal tempo, vergate da uno dei pochi amici di Oriani. ln esse c'è, riassunto, ma con qualche brano integrale, - riiportato l'anno •scorso da cc Il Popolo d • Italia J> - un discorso tenuto dal romagnolo, in Bologna, al Circolo Camillo Cavour. Oriani, che succede ~elaa tribuna al Panzacchi che aveva tenuto una forbita oraz10ne, fa con uno scoppiettio d'imma;gin'Ì, con un lampeggiare di sarcasmi, con una vissuta rievocazione, il ritratto di Cavour, inca,rnante cc fra tutti i grandi uomini d'ltal-ia, il genio latino così alto e com- ,plesso H, ponendo abilmente il lbisturi del demopsicologo nella piaga sociale, politica, economica, morale del tempo in cui Egli viveva. L •oratore osserva che cc il •48 rappresentò non ,già la rivoluzione, ma la liquidazione del lungo ,passato federale italiano, e VIA CONSOLARI:: FondazioneRuffilli- Forlì che in esso quindi naufragarono tutte le vecchie forme politiche, mentre si spegnevano awena nate quelle non consentanee alla storia e ai1 l 'indole del popolo ... Nel ·59 invece si apre il periodo unirtario : Ca,vour lo domina, più vasto, più forte di tutti i cooperatori: Vittorio Emanuele, Garibaldi, Mazzini, tutti tramontano dentro di lui, tutti debbono fondere nella sua opera la loro originalità, anche in ·quanto ha di più riottoso e di ribelle. Cavour nnnova non Machiavellii, ma Guicciardin·i; lo rinnova, ma lo supera, perchè in Guicciardini l'uomo è ancora •3enza coscienza morale e senza coscienza patriottica. Cavour è una specie di genio poLitico mercantile, dentro il quale la idealità eroica si muta in feconda e vivente realtà )). Qui Oriani, con rapido ed indovinato trapasso, bolla col marchio della severità amorosa di figilio non degenere di Roma le camarille dei [POliticanti che obnubilano lo spirito e la prassi, il carattere ed il costume dell 'Urhe immortale. cc Mentre allora in tutti la pas- •sione eroica e suprema era di patria, troppi di coloro, che si vantano ali' avanguardia delfo idee, hanno l'aria di rinunciare alla jpatria come ad un• inutile anticaglia. Ma bisogna non sapere, non sentire per essere così ~nutilmerrte temerari ; lbisogna ignorare ciò che fu del mondo antico Roma pagana, ciò che furono poi la Roma cristiana, l'Italia del Rinascimento e quella di ieri dei nostri rpadri, per non capire che il mondo ha ancora bisogno della tradizione e della originalità italiana >>. Roma è 1 sempre sollevata da 0riani, con gesto spasmodico d'amore, sulla vetta più alta del suo cuore. La fede nei destini della patria è in Lui incrollabile, poichè Egli intuisce che verrà ·il giorno in cui essa riprenderà la coscienza deHa sua misr3ione e l 'orgoglio del suo destino. cc Non dimentichiamo - Egl~ disse al levar della mense nel !banchetto che seguì la riunione al Circolo Cavour - gli assenti, che ancora combattono, fedeh alla speranza di essere un .giorno. ricongiunti aU' Italia : noi non meriteremo di essere i figli di coloro che oi diede;o una patria, se ignorassimo quelli ~he soffrono lungi, sotto lo straniero. Erano· i Dalmati, l'altro ieri, che, reclamando il loro vecchio osp1z10 di San Girolamo m Roma, non domandavano in effetto che di poter portare la loro bandiera su per la vecchia, gloriooa scalea del Campidoglio : erano ieri gli isolani di Malta, i quali unanimamente si sollevavano, protestando contro l'enormità ,inglese, che, incapace di sopraffare l'incomparabile eroismo dei Boeri, vuol proibire a Malta la lingua italiana. Ebbene : anche in Dalmazia, anche a Ma./ta batte il cuore d'Italia e si leva alt.era la coscienza del nostro genio e la memoria del nostro impero, che fu nella storia quello che l'impero inglese non è ancora diventato e non potrà diventare mai. Al comando di Chamberlain i Maltèsi rispondono con la parola di Dante: ebbene, signori, credetelo, non sarà Dante il vinto >>. Oriani ha visto giusto. La Sua parala, specchio della Sua ardente anima, è la parola d •un altro grande figlio di questa nostra inesauribile Romagna. Roma non sarà vinta. Roma vincerà. 7

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