Via Consolare - anno I - n. 5-6 - aprile-maggio 1940

UN ORATORE Il popolo italiano che ama -sentire, accosto alla sua fatica ed a•i moti del suo cuore, la iparola del fratello maggiore, che riscalda e conforta, incita ed ammonisce ,corregge e consiglia si è fatto un immagine intuitivamente vera di Alfredo Oriani come oratore. Senza averlo mai udito, senza aver ma•i letto un suo discorso. Oli è perchè la nostra gente abituata ad amare e ad esaltare l'orgoglio msofferente di soJ.itudine di 0riani, 11 di lui anti'borghesi- •smo, la di lui ambO:zione di gloria, la di lui italianità mtransigente non può che fa- . miliarizzarsi con un Oriani dalla parola facile ed avvincente, )dall 'aTgomentare Uog!ico e perspicace, dai gesti focosi e virili. Nè invero codeste qualità sono state usurpate dal rpensatore del Cardello. E' vero sì che ben poca cosa ci è rpervenuto di Oriani oratore, il oui ricordo manda faville nel- !' animo di coloro che ne cono8bero la fosforescenza di eloquio e la dialetticità spirituale, ma può dirsi a ragione che tutte Qe sue più significative pagine rivelano un andamento oratorio. Aprite la « Lotta politica rin ltal'ia n ; aprite la « Rivolta ideale ». Sia che vi siano disegnate le linee di un'epoca, ovvero il quadro di un periodo ~torico, sia che vi siano descritti i grandi movimenti di massa ovvero gli « eroi » che l'hanno dominata, voi •sentirete l'a 6 Fondazione Ruffilli- Forlì debolezza dello storiografo ma ;più ancora la forza del pensatore, il preconcetto del filosofo ma più ancora la passione e la fede dell'apostolo. Quest'uomo grande e ,geniale che proclamava le sdegnose verità del ·suo spirito, (che io oserei dire aristocratico e, con parola •sua, « popolesco n) •in un modo così !battagliero ed .inconciliabile, doveva spiacere agli uni ed ag~i altri per /_)iacere solamente a)la propria coscienza. E •intransigente Oriani si mostrò sempre. Negl,i scritti e nell'azione," nella parola e nei sentimenti. La forza -dialettica radicalmente insita nel suo spirito, la volontà incrollabile di affermar- •si lo fecero rifuggire da ogni zona neutrale, da ogni tenta- •trivo di acqu1esc1enza e di compromesso. Contro tutto e tutti. Una volta a Rimini - mi raccontava qualche tempo fa• quell 'irnpareggiabile Maestro della parola che è Innocenzo Cappa - Oriani chiamato a collaborare ad una serata di celebrazione verdiana non esitò ad abbandonare il palcoscenico senza tenere il suo discorso, perchè a rpulbblico SI era mostrato -impaziente per il troppo prolungato esordio. Richiamato •successivamente, gli fu consegnata una medaglia d •oro come ammenda e segno di riverenza ma anche la seconda sua rievocanone di Verdi non convinse coloro che si lasciano cullare dall' onda della retorica, coloro (e sodi Nev.i<> ,AL,ttei"i no i P'Ìù) che non amano sia lustrato lo specchio della coscienza dei Grandi per vedervi riflessa gretta e meschina la propria ,immagine. Oria~i era troppo antiborghese per soddisfare la me- ,diocrità ; era troppo in alto con ,j} pensiero per non affaticare tutte •le anime superficia- ~i. Così le sue parole H scritte » e parlate, le une e le altre nascenti dal cuore, nutrite di senbimènto, materia di pensiero, di devozione, di sincerità, erano costrette a duellare con i fantasmi di un sogno ed il pubblico, sferzato e rapito, offeso ed ammirato, temendo di venerarlo lo confinò tra gli attori di secondo piano. Egli ne sofferse con furore dantesco, coll'intuizione serena però che un' eterogenesi di fini gl•i avrebbe dato o prima o poi ragione. * * * Oriani oratore non ebbe e non lasciò appunti, disdegnò ogni SU'ssidio mnemon,ico. Questa singolarità davvero non comune anche nei parlator; come •lui veramente eloquenti non è che una ,riprova del suo abito mentale e spirituale. Egli che non possedeva nè l'esatta rigidità dello storico ma che con ardore respirava l'atmosfera incorruttibile della Storia, egli che non aveva la schematica limpidità del filosofo ma che con aggressiva irruenza avanzava lungo il cammino della verità, viveva parlando, parlava vivendo. VIA CONSOLAR/.:,"

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