Via Consolare - anno I - n. 5-6 - aprile-maggio 1940

L' • • an t1c1 pa tor e d.i 13,,_u.11.r> .M.<>sr>tti Voce isolata in un mondo che non lo poteva comprendere Alfredo Oriani è rimasto lunga. mente nell' ombra fino al giorno in cui il Fascismo ha posto nella sua vera luce l' opera del solitario del Cardello. Per valutare adeguatamente il valore del grande scrittore romagnolo bisogna rifarci alle condizioni nelle quali visse. Di fronte al negativismo ·istematico dei più alti valori ideali, di fronte alla gretta affermazione dei più banali principi del materialismo imperversante in oolitica ed in economia, Alfredo Oriani reagisce con l' impeto di un' anima fìerissima, apostolo di una luce, che incontra nel suo cammino troppe nubi, che rimane lungamente soffocata e che riuscirà a filtrare vittoriosa sul buio di mezzo secolo quando, cambiati uomini e cose, la Patria tornerà a percorrere le vie dorate della sua storia, Sdegnato, fremente nella voce e nel monito, valorizzatore di un ideale umano,· che vede sperdere e allontanarsi, anelante di additare agli uomini le ve1·e fonti della spiritualità, Oriani s1 stacca dal mondo in cui vive e si eleva nella luce del vaticinatore e del precursnre. La disp~1·sione clelle coscienze doveva condurre inevitabilmente anche ad un fenomeno di triste as enteismo politico. I valori di Patria, Nazione, Stato, erano caduti nell' ombra, sostituiti da un senso egoistico ed individualistico, che, sganciandosi dalle tradizioni della storia, cercava nella vita solo I' interesse egoistico. Colpa in parte di una imperfetta formazione nazionale ; un popolo da secoli diviso e martoriato, non aveva saputo in così breve volgere cli tempo amalgamarsi negli ideali e nelle aspiraz10m, così che l' unità nazionale poteva dirsi alla fine del secolo XIX una espressione materiale e non una vera entità spirituale. Alfredo Oriani sente tutto il travaglio della grave situazione spirituale del popolo italiano; bisogna schiudere ad esso gli orizzonti della fede nell' idea e nella Patria, bisogna dare agli i1}dividui la coscienza di far parte di una comunità sincronizzata nelle aspirazioni, bisogna· istillare negli animi il senzo della razza e l'incentivo dell'ascesa. Sotto il prnfilo squisitamente politico occorre riprendere una politica autonoma, energica, insofferente di compromessi, che rappresentano quasi sempre un tradimento di ogni ragione ideale. Occorre che l' Italia esca dai propri confìni, ripudiando quella politica del piede cli casa, che è stata fonte di colpe.voli ritardi nel nostro sviluppo nazionale. Gli italiani debbono infine acquisire una coscienza coloniale per giungere in ordine d.i tempo alle vette dell' idea imperiale. Alfredo Oriani, il profeta solitario non compreso clall' Italia rinunciataria e passatista, due mesi dopo il regicidio cli Umberto I, cl!nanzi alla tomba cli Dante, così vaticinava il sicuro assurgere della Patria ai suoi più alti destini : < Se l' anima nostra vive ancora nello spirito cli Dante, se la sua parola fiammeggia al cli là dei nostri orizzonti, se ci resta una missione nel mondo ed una qualche potenza sopra cli esso, Dante, esule, straniero, perduto nell' ultima tenebra, vide 8 VIA CONSOLARE Fondazione Ruffilli- Forlì

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