la 'borghesia è moribonda, · La plebe è giovane e ha davanti a sè un avvenire )). Lo scrittore ha già di fronte a sè non più il problema spirituale della borghesia, ma quello po1itico e storico : e se egli non giunge a negare la funzione storica della borghesia nel nostro Risorgimento, tuttavia nella cc Rivolta Ideale )) la individua e la precisa nella sua terribile insufficienza. cc La borghesia era -la classe più colta, ricca e passionale; capace d'intender~ la modemità di oltre alpe e di oltre mare, soffriva nell' abbiezione imposta dai governi paesani alla -sua coscienza ; sognava la r,ivoluzione ma sapeva troppo bene Ia propria debolezza e l'indifferenza del pqpolo oer osare davvero. Lungament; il sogno osciUò fra federalismo e riformismo; •si voleva soltanto il più probabile . per arrischiare il meno possibile ; sostanz,ialmente la resistenza dei governi era pressochè nulla, e la protez-ione accordata loro dalle diplomazie estere poco più che formale : un moto generoso di sollevazione sareb'be bastato contro i foro eserciti di parata e i banditi arrolati· nella gendarmeria. Però non ne fo nulla. La lunga abile viltà nazionale degli ultimi secoli suggeriva invece speranze di aiuti stranieri, artefici di transazioni, scuse e rag-ioni a tutte le inferiorità : quindi l'avanguardia borghese dovette indietreggiare dalla rivoluzrione di Mazzini disertando l'epopea di Garibaldi per accordarsi ai pochi reggimenti di Vittorio Emanuele. Accettò di mutare la servitù dell'Austria in un protettorato francese mal dissimulato da un'alleanza ,lasciò la monarch,ja mantenere Mazzini in esil,io e fucilare Garibaldi ad VIA CO.VSOLAR.E FondazioneRuffilli- Forlì Aspromonte, incamerò i beni delle fraterie, occupò Roma rimanendo cattolica in un liberalismo fatto di buon sen•so e di volgarità, d,j istinti novator,i e di prudenze qualche volta profonde fino al genio ,, . Certamente dopo i risultati meravigliosi del "60 una politica moderata s'imponeva ali' Italia per non perdere in mosse arditamente rivoluzionarie, ma scarsamente politiche, il frutto di anni di fatiche, di sangue, di martirio e bi-sognava che l'iscinto rivoluzionario si accordasse col valore monarchico per rafforzare il governo italiano di fronte ali 'Europa. Ma quella che vuol essere una giustificazione si risolve in una completa accusa : dqpo di non aver certo agevolato il R'Ìsorgimento, la borghesia voleva renderlo inuti-le, che tale voleva dire arrestare l'ascesa dell'Italia in un volgare timore di perdere il già acqui•stato e credendo che il moto dell'unità d'Italia non avesse nessun altro fine. Certo la borghesia assicurò sodamente questa unità, ma questa fu funz'Ìone pasitiva soltanto per la sua negatività : questa classe che non ha fatto la rivoluziione italiana, perchè se anche i rivoluzionari italiani vi sono nati, per agire hanno dovuto rinnegare i principi ed uscirne, conquistato con la riivoluzione il potere, se ne dimostrava indegna, perchè chiamava il popolo al governo e scompariva frammista ad esso nello stato pseudo-democratico, e morendo più vergognosamente dell' aristocrazia. Così tutte le classi sono scomparse : « non ve ne sono. più )), ipoichè nessun J.imite le d'Ìvide esse sono automaticamente annulfate. Ma è riimasto, con la morte della borghesia, un più grande pericolo : il suo spirito, poichè il popolo, il popolo che rimane sempre la base della vita della nazrione corre il pericolo di lasciarsi imborghesire, comprendendo più facilmente ,gli ideali - se casì si possono chiamare - borghesi e ritenendo più faciile - come effettivamente è - la scalata alle posizrioni di questa classe. E Alfredo Oriani prevede che nell'ideale battaglia contro lo spirito borghese un' ardita giovanile schiera guiderà il popolo : verso il proprio vero miglioramento sarà la rivolta ideale ddla nuova aristocrazia. 5
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==