delL one L'uomodel Niger e la tribùdegli scemi Un emiesinio fi.l111, francese; eta quando si è sparsa la vece che i francesi deteneva.no il sesa11w apriti, l' abracadabra, la pietra filosofale del ci, nematografo non c'è i;erso che un loro film vada àeserto. C'è se,npre un cretino che l' i11tporta, un critiCO che lo palinodia, u.n branco di intellettualoidi ché applaude per partito preso. Jn.tendianwci, noi non siam,o contro al film francese; non gli siamo contro perchè siam.o onesti e discretamente artisti per saper dire pane al pane, ce"rti che neU' cccasione sapre,nm,o dire del vino al vino. Noi siamo con tro alla stupidissima tendenza che in Italia si ha di prostituirsi allo stra niero, ai niarchi di fabbrica, ai pari ginismi, in ispecie, con un provinCiaLisnw che deve I are largamente ridere oltre alpe. E riderem11w anche noi se non ci prendesse un sacrosanto sdeg,w contro tutti gli incapaci, i 1ninorati dalla naseita che pretendo1w di farla da autocrati nel ca11tpo artistico. Per esernpio chi mi giustifica la im,. portazione e traduzione di questo banale « Uo11w del Niger» che serve evidente,ne,vte, con tirate di sapore a,. pologetioo e con narrazioni bolse di docu.merttarìo, i fini del colonialiS11W francese e - Dio 1wn volesse - i Ja11WSi « buts de ouerre » della Francia elargitrice di libertà e di civiltà ai popoli? lns01nm,.a, parlianioei chiaro! O neoli a11tbienti cinematografici c'è VIA CON.SOLARE FondazioneRuffilli- Forlì una epidernia endemica di malattie 1newtali ,o qualche antifascista è riuseito ad annidarsi 11wlto in alto. Nel quale caso non dovrebbe essere di/ fi· cile, anche ser,za imitare i poliziotti americani, snidarlo. Il pubblico italiano è stomacato; e stomacati sia11w 301>r11ttuttc 1wi, ywvani fascisti, uiovani intellettuali fascisti, che credia- ,no nella dottrina fascista e la pratichia1no, che credia1no nella neoessità di adeguare il popolo ai s,,oi compiti alltraverso una sana propaganda, se11,. za infiltrazioni di propaganda altrni. Non saremo infatti 1wi, dopo aver visto l' « Uonto del Niger» a oscillare nella nostra decisione gallofoba, perchè 1wi più della Franeia a1nia11w l'Italia e perchè sappiamo Le ragioni fatali della nostra Posizi01te antifrancese, ma il pubblichetto, quelli che dal medico ex ,nasso,,ie hanno appreso che la Francia è il più gran paese del mondo ... GIANNI MARINO Espressioneradiofonica Siamo con vinti che la sccperta del nruovo m~ tecnico « radio » darà al mondo un'altra a.rte come è avvenuto per tl cinema. Per questo la radio deve cercare una forma esp~es,. siva tutta sua particolare, senza rimanere, - come certuni vogliono - un mezzo per una più ampia divulgazione delle altr,e arti. Radio-teatro, radio-musica, sono due initeressantissimi problemi inerenti al carattere tutto speciale delle tresmis.sioni; ma anche quando verr3.lllno totalment.e risolti sarann·o tutt'al più forme particola.ri della musica .e del teatro. La radio ha due espressioni suo proprie: l' in•timismo ed il collettivismo. Intimistiche si devono considerare quelle trasmissioni che si sentono volenèieri e si gustano nella pace e nella tranquillità della propria ca.sa; collettivistiche quelle che mettono a coru~atto masse di pubblico con avvenimenti di carattere e di imPortanza molto vasta o addirittura nazionale. Radio-teatro e radio-musica sono forme radiofoniche intimistiche. Infatti non abbiamo mai visto i caffè rigurgitare di gente per sentire l' ultima novità di Giannini; mentre ricordiamo perfettamente la folla che in essi si pigia durante la trasmissione di una partita di calcio o di una tappa del Giro d' Italia. Non parliamo po-i dei grandi avvenimenti politici naziona,li; allora è la PoPolazione in· tera che si addensa nelle piazze per ascolta.re la voce dei Dapi e vivere emotivamente e sentimentalmente in· sieme con tutti gli italiani la grande ora e la grande e!)Opea. La rad.io forma così di tutto il PoPOlo italiano una massa compatta ed unita, non solo spinitualmente, ma anohe mat&- rialmente. La radio cronaca o radio visione è quindi la forma tipica della radio. L'uomo infatti desidera conoscert al più presto possibile gli avvenimenti che si svolgono nel mondo; annu,lare lo spazio, sfruttare a, mas.simo il temPo, conoscere i luoghi più lontani della terra: queste sono le aspirazic• ni deU' uomo moderno, aspirazioni che la radio cronaca viene a soddisfare in parte; in parte, perché manca l'elemento visivo al quale deve supplire !a descrizione del radio cronista. Aittraverso la radio-<:ronaca gli elementi propri della radio: fulmineità, immediatezza, annullamento dello spazio e del temPo, vengono ad assumere tutta la loro capitale im· por.tanza. Ln questo modo per l' ascoltatore la vita ed ii! mondo stesso diventano spettacolo. Le radio-<:ronache che quotidianamente sentiamo sono già un indizio, una strada che deve essere seguita e portata a termine; esse avranno raggiunto la loro perfezione ed una completezza di espressione quando la parola sru:à di· ventata così esseooiale ed efficace da supplire se non totalmente, cosa del resto ineffettuabile, ma il più pos.si• bile alla visione; quando ci sarà un preciso equilibrio ed una perfetta sincronizzazione fra suoruirumori e voce del cronista o commentatore. Non è cer.to facile rendere I' avvenimento visto in forma radiofonica; pure si dovrà giungere ad un )in,. guaggio sintetico, « i:actiofonico », il 21
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