Via Consolare - anno I - n. 5-6 - aprile-maggio 1940

IlcentenardioeiPromessSiposi Mentre da vari mesi su •bubte, o quasi, le gazzet;te iletter,arie d' Ltialia si. icontin ua a direu tere &ulllanatura del romanzo, deBo schema, de•:neforme; sul! caraitter:e e sulle possibilità dello scrwbtore itaniano 111eil oampo di tale composjzione, si~enzioso ed umile come il creatore che l'ha costruito, amva H centena,rio del più ,g,rande romanzo italiano: • I Promessi Sposi>. Le orti,tiohe, ne considerazioni non si sono per questo fermate, ,ma ar:1'ligogolla,noancora intorno <alhla poUtic·a ed il ,romanzo, oppure 111ellariceroa degli clementi che ,generallme<nte portano a questo ,genere di costruzione negli specialisti stranderi, se1112iaccor,gerai del ,significato di « tregua. • che fil oenitena,rio deU Tomamzo ma111zoniano ha portato 'impUcttamernte. Ma peir ohi non si aiccor,ge 11100c' è maggior pia.cere di que!Ilo di contin'lla-re ! Ancora una volta Manzoni g,ju111,gceo111la sua tJr,a,nquil'1ae modesta •serenità neill'.e di&:ussioni, e pon,e daivanti a:i cri tirci odierni la sua crea,tura nata. dal! felice connubio ,di una a1ta men-te con ao spirito modes·to, ep,pur 'ViV>a(:ilSsimdoi contenuto viTite e pro,fondame11rte urna.no. Molti, prersi nel vortice de1 !1te loro <teorie non ,si accor.gono deHa sua pl"eG.enzae rse per caso ne sentono n• odore, -vogliono ipen.sa,re d' eissersi sbag,lia.ti e pro;;eguono ... dmperrtierriti ! * * * Non ci meTavigùiamo dei cento anni dei •BI-omessi Sposi, 16 Fondazione Ruffilli- Forlì anic·he perchè può essere ·un ing,a:runo d€1l :tempo il 1iar uaiscorrere se stesso sulle cooe, a!lm.eno •su quel!le •sli).ile quali non rJersce a fud" (PI'esa. Questo CIIJJ)9laworodei ,roman~,' nato ~e:,· 1840, potrebbe rben ressere nato nel 1940, allo stesso modo ohe potrà rnMCe,re nel! 2040 od od<tlre. E' forse 11,'unico dei TOillildl.Zi di ,tutta .la ·letteratura mondiale che può 'Vi•vere \Senza data di naooilta, senza distÌll1Zione del S'llO tempo, senza bisQgrno di riferimen- •ti d'un periodo, senza la 111ecess1tà assol'uta di a;vere un eroe ,per 1l quale si g,i1UStifichi. E' giova,ne ed a,dulto con- •~•raneaimente, J)CI.SIS.ieudnea gioVdn.ezza ed un-a maburità 1Sod"gicvda 1!Il 1a geneallogia perr,e,nne, che nie!Ee evolruziooi degli ruomini e ded ,tempi rimane semljJll'•epunto fermo eài inrumo1v,ibile,i,pecc'hio deilJe pi>ccol!ee grandi cose deUa. natura umana. E' 'Vero, nel!la stoo:,a nostra Itafila, non tuitti ao conoscono e mo•Lti Io conoscono ,poco, ma ,buona ipaT>tene pa:ri:a come di opera rpeirf,etta, allo stesso modo che qu'<!4cunog;uMda ,ai testi sac>ri, con la srte&sa reiligiosità, con J1 a stessa dervozio,ne, non Gaio sentimentale, ma rispettosa. Allfl est;ero dnv:e:c·en·on ,è ,proprio ,tan•to conosciuto, peir ilo meno non lo è ,quanto Tdlstoi ,e Dos1tojew1,ki, :nè ckens o Balzac, ·ed come Diantri capi scuola. del4e va,rie correnti, e forse meno - con Il/e dovute risem,e :pii st;a,twra -, deg,li stoosi mode<r>ni: Oronin, Konmen'dd, A!!Ue,necc. Però quoo:tJa realtà non h"a imporitanza nei conif,ronti d' u:na venità dei valcri che ,c·arabtierizza:no la [PaJgi.na manzonian"<l.. Staremmo per diire cihe ,w,tto ciò ,è effetto di carpovomgùmentodei valori stessi, a 1SCaipf.tdoe!lla flaccoda che distingue 1o ~i'l1ito urna.no nobiGi1tand.olo di f,ronte agJi ,uomini delle 1picCOl!cease .e dre! fasbti comuni. G11i e-tementi che determinano il eomplebamento deH' opera sono statd definiti puerif.i, « faovoJ.aper rbarn:bini >, e non si può non accedere a questa c0111StJatazione,tSiPecialmente QUailldoi •riferiimenti vaC:gono oolrtJainto, - per noi -, a stigmartizzare ie pieghe dei coocetti a,t,t,u,aJj sul romanzo. Ripetiamo, ~a trruma era comune nerr 1840 e ;per q'llesto og~i non lo .può .esser meno; comurnque, 1a co1111s,ta~one -runzichè -rundare a scapito della costlruzione nel 1:,uoinsie;me, serve a dimostr,are c,a capacità :non soao tecndca, ma. aillche in buiticva; m:tuiziooe eminentemernte umana dei sentimenti modesti, comuni, non sfa,rzors,io beatJrali, cioè, di qu.e! seintimentd che c,oorisrpondono 01.lila e&Sen~ universaile deH' <Uomo. I Prrome;ssiSposli non sono soJo 'lllll e5empio di stiQe perf,etto, sul quale igf'i sùudentd di -tutte ae epoche sono ,iI11vitatia scm- ·tare, ma anche una dimostrazione della tecnica del >roma,nzo, au di fuor:i ed al dli sopra deCaanecess1tà d'un eroe· espliorutivo di ,un'epoca, - figura spesso pri,va dJ obbieùtiw,tà -, come d-e1 a' a:1'lione illustrativa VIA CONSOLARE

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