Via Consolare - anno I - n. 5-6 - aprile-maggio 1940

Sui tetti rossi pesava l'attesa dell' insondabile notte. Terrestri voci a vaghe lontananze pigramente approdavano e la palma curvata delle foglie si rapprendeva in seno allo sgomento. Uomini stanchi, dolenti pensieri chiamavano la sera come un tacile dono. e tu la notte un mare sulle rive del tempo. Ouando I' ansia del cielo palpitò - hanta vertigine d'ombra tino ali' estremo lembo: ARCANGELO DELLA BIANCIA k seJJ.e dei t:Juunom Murati mi sembravano gli occhi, li à sigillati la pena che non trovò piu lacrime da piangere. .Arido vento mi ta cencio I' anima e con asciutti occhi guardo ogni sera declinare il giorno. DOMENICO OCCHIUTO LANDI VIA CONSOLA RE FondazioneRuffilli- Forlì 15

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