Unità proletaria - anno III - n. 16-17 - 30 settembre 1974

30 Settembre 1974 UNITA' PROLETARIA ., REPORTAGE FOTOGRAFICO SUL CONGRESSO DEL PdUP A FffiENZE (19/21-7-1974) La presidenza del compagno Il compegno Letteri (segretario nazionale FLMJ Antonio Cubillo. s,egretario generale ~ MPAIAC (movimento di liberazione delle Isole Canarie) llARTITa DI UNITA" PRaLETARIA lr'Ell IL caMUNl~MD Il comp,tgnO Giovannini (segretario nazionaki CGIL) Reno Plazo (MAPU). ex ·~ della CUT (sl-- cilenl) CONTINUIAMO L'ANALISI DELLA CRISI Sei mo1-·imento operaio dUL 1iudi=i ,·t-ngo,ro dari sulla atruale congiuntura ecor.omica. Ci sono gli otri• misti che negano l'(':$lste-n:a di una crUi, e i pessimsiti che ritengono orrr.ai pross.ima una cataslro/e. l j attualecongiuntureaconomica sJo del salario, di mante,» re - in un processo sempre più accelerato e articolato di ristruttura:ione produtffra - il controllo sull'organi=zazione del lat.-'Oro. E tutto queuo non è facile, come non i s:-ato mai facile per il movimffl.. ro operaio trot-we un efJicau equilibrio tra contrattazione interconfederale e contratta- =ione a:iendale. Il pericolo maggiore che corre il movimento sindacale è proprio questo: che la necessaria o- :ione confederale sul salario {ele.·amento del punto della conzingen:a a partire dal '69, e pensioni} non stimoli l'a- :io"le articolata in fabbrica, ma la spenga. E' questo il sottile 1·eleno contenuto nella proposta di Agnelli, presidente della Confindwtria, di discutere insieme con il g.ol'erno il problema della contingen:a. L'adone artic<r lata in fabbrica può essere rilanc-frua ad una sola rondi:ione. cl~ tlsa non sia il s:.ippor:o puro e semplice della rii:endica:ione salariale generale (giu~ta e necessaria per dare unirà al mo1·~ 10), ma abbia anC'ht contenuti suoi. affondi le szu radici nelle condi:ioni di /01:oro delle singole fabbriche, si ponga imomn:a. rome il momento del controllo operaio sulla ris1rut1ura=1one. Paradossalmente diui che hanno ragione e g!i uni e gli cltri. La cri5i c'l ma non si 1,•edt. Gli indici, infatti, e~ rradi:ionalmeme ,Tngono valutati per definire lo stato di salute di una «anomia lei« il lii:ello della produ:ione, delle scone, delfoccupa:ione e della dor:i. ..1. d.1agsregatal umo ancora comples~iHzmeire pos,zid. L 'occupù• =ione 1itne.. \e:.suno cor.oue con ~ue::a i dazi della CCl$$a Jn:egra:ùme Guadagni dopo luglio. rta il numero degli operai ad e:-<a intereJ- ~:i sembra non ef$.Crt ecceJ• sno. L'u,:u.:o itt:!Jr~ che mosrra .k'~-:i di di!}icoù.:i oct.-..- pù:Ior ....'i di una ur:a gr.1nt~ è que::o clell'edi!;=ia (l'l partico!llre r.el .\le::ogiorr.o> rn consegu.en=ade!la drasziro ridu:ione delle spese stor.i!i pc.·rope-re putibliche che nel \lc.'~;d:~ C<,,!.:Uui.Jco,;.o l.. r_~ pi.;ne dell"on:u~:1one t ddia prod~:.oril! edile. LA l .. Iut~:!o,:I! è cor._fermar.:. • al C'Or.tr~rio ,. da!:a jt• liu comciumura che sembra arturn!T'S..Jrela Calabria di .\f~r ...!Gi. L·occupcr.ione nelfedili:ia reslden=iale pri1·ata sembra im.•ecenon aver subito per ora wstan::i.ali ridu::ioni, anc~ se si appalna ormai chiaramente la crisi della edili- :ia coopera1i1:a, soprattutto r.efle regioni cenuwli. Va nouuo comunque che in questo settore, la crisi oc• cupa:ionale non si preu-nta drdmmarica, soltanto perché già da alcuni annz l'ani,:i,à produufra e deprn.sa. l.,n altro se1tore in cui foccupa• :ior..e pr1."Wntaprimi segni di ceJinlèt:lO e q:..dlo lel-Sile. Si p:.rl.z di C'ir,·.i 20.000 ope• rai in CI.G. rr.a la ci.fra no~ è affJttO sicura. U :or.e di• rettclmerue colpue sono il Bidlbe, Schio ( Lane RoSSl) e \ ·atdag,:o f \far=t•IIOI. Sei setrore m.c:cc.mico JUS· sisto,•:o timori per /'occupc• =.or.e r.el compc.rro a~to1110b1.at.co, mer:zrl! in quello de- ,:: e!~zrrO\.lon:t•ltl.:i f/nJe5it ha messo in cassa int.!pa:ione qualck migliaio di operai per raiior.i Che auengono soprattutto alla sua ristrutt:..• ra::o~ a=iendale. Pa qt,::r.:o rir:uarda I.: prodi..=:or:e qi..t:~:.; co,:,;r.4.:1 1.1 st .... r crt~ i..egf, 1,:c-,,.,r..c:nu w1du- i•1 g,:..,no, iJncl:e se qUc:;Ji sono ormai r.emimen• re in,leriori a quelli re1i$troti nei primi ~i del '74. In.somma gli operai nori ,·t• Bibliotecaginobianco dono la C'risi in fabbrica e spel-SO non la ,-eJono neppu• re i sindacalisri. .\fa la realtà è profonda• men.te dfrersa. Se noi analiz:iamo I dari della produ- :ione industriale dei primi C'inque r1esi del 'i4, depurandoli delle ,·aria:1om sta• gionali e .soprattutto confrontandoli non con il corrispon• dente periodo dell'anno precedenze,ma con quelli dell' ultimo quadrimestre del 73. si può notare come la produ:,one industriale in realt.ì non abbia seguuo unD C'Url'il ~ender:te, ma si ~io stabili::ata sui lfrelli medi ra~- gi:mti r.egli ultimi mt)i cleflo scorso anno. con ter.den- :a ad una diminu:iont. dapprur.a limitata e poi ~pre più acce-iluata. In ur.a situa:ior.e cor:- 1iuntJrale di questo tipo si JO>:osonappm.te le m.i"Io, r1. defla:ionlltld:e dell.i 8.;r.ca d"Ù.;!ia I rtStT1:ioni dd cr1.~ dito e depo!.cito caw=:Cr:de del SO rer cer.to sul ra!ort del!e importJ:ion.i} o la politica di ror..renm:t~n:o della s~ p:.d,M.ro e dì pre!iei·o figa/e e p,Jra'isc-aleJdle iiu11. •u.. J: go1 errio Le dd?a- :;cme s1 e c.',bc:.:!uti1 5:J di t:• r.a «o1:<m:iJ r..o,i p1u in ~- spa11Sion~m. a st;1vwnte. sia pure su ahi lii.:elli produrti• VI . la recessionenon è ancora ar:n·ata per una serie di C'ir• costan:e che hanno auumo o diluito nel tempo gli tOet• ti delle misure economiche prese. La stretta credili:ia è stata in.latti cor.1rob1Jaru:-1,uadal crt5eeme indebuamtnto del tesoro r.ei confron:i della Bar.ca di err.i~iom•, mentre gli effetti rt!'5mtti,,i della base monet.lria (doi·uti al deposito cau:ior.afe infruttifero/ si sono mani/1:1-ratin tut• ta la loro incisi1.-izàsolo per un periodo limitato di tempo. a C'1UW d w modifiche ,mpoue dalla .I- a tu:ro il meccanismo a. preliel·o. o· altro ccrito gli a-Jmer.ti delle rarì/le pubbliche e i preliei:i fiscali non hanno arie-ora praticamente de:em1ir.ato u110 re5tri::;'one sitt1ifinnh-a della domariJa mterna per ,.:onsL;rm. la cri~; ec.·onor1icadur.- q1.,e t dit:tro f"'•1~ofo, r.on e r.é una im·t?::;'o,u:, n~ è p..~,:- s...Jbdeche poSMJn.~re edruta con una dn·err.a poluica creJm:!a. Si potrà di.'-Cutere ed rntt'n emre perdil n<a J;J ;,u O rt:trw dr.:rn1•t..f1.C.{:;:..- '!a rr.a.ri o 1.;11.i m,m-rc."t:ruw- 'Jt'J ,.. ,.a allo st..:o i,,;ltl.,a:edei _.f.m ,I mor-trli!nto operaio deie dcJtlaper Jeontara e pre• pararri nt! modo mi,-liore, con una strattgia po,sifJil- ~me d'auacco e non di semplice conremmento. Ciò che rende dramnuJtica la crisi economica italiana è dato dalla contestualità della infla:ione e della rt:ces.sione nelle altre economie capitalis.tiche. \1emre infaui le congiunture economic;:e dei dh·ersi paesi ir.Justriali::ati si sono pre5ent.Jte 1n ge,,ere sfalsate, ogsi tutti si trOl'Or.o a dorer frontti,lil,ue una in• /la:io,-.e sefrwggia e quindi politiche defla:ionisriche della domanda esterna. \.'iene meno perra,uo la po!-~ibilttà per cia~u,i p;i~e di ~ari• care 1!.lgli altri gli effc.·:ri 1:i'• g,.uii·i della r1.''tr,:iCH:ede!J.i dom"1'1da i,::en:.:: a:ira,·er!-0 un aumento dellt esporta:ioni di beni e sen-i:i. La Germimia Federale I jt.ito l'unico pat~ c~e ha potuto tr.irre ,·.;11t.2g~1 d.J qi..~1t: poi., che e per d1..e 1.:z11om:percl1é /'l:a 1111:1.;:.1 pr,rr.c dt•_r;.li ai:r;· le lo ha potuto fare percl:é gli operai im-,:igrati non ro,.;r.o, ci/X possono essere licer.:iati e rimJX]lriat, ~'1:a crt•Jre probfe.-.usex.ali mit•rnt ,. p,erc.•h; .e e~por:a:u:,m tc."<frsc-t1dei benì .~r,umrntali non h...·:·:'-' firw cJ ura rt-i;e•:tltod..lle pol,riche u~tr.tti,·e che ,-en10no praticare neel, altri /J"lt"· Ji mduqriaJiz:ati. L'inflQ.. =ione, inja11i, all'inizio .spinge le imprese ad im·esziu, sia per ridurre i costi di produ- :ione. sia per prn•enire ulteriori aumenti di prezzo del bene strumentale. Una tale spirale è però destinata ad interrompersi nel momento in cui la domanda per con• J.Jmi scenderà drasticamente al disotto della capacitd produui,:a esistente. E in quel m.omenroanche per la R.F.T, si porranno seri problemi di politica economica. Ciò spiega perchi la Germania abbia incominc-iato a prestare quaurini all'Italia. che rappr11:"7"-cpnetar essa il secondo mercu:o d"esporta:ione dopo tli LSA. Sulla crisi produttiva reale (in cui bilancia dei pagamenti e petrolio hanno il loro peso non indi/ferente) si in• nest,mo due mano1·re: t'una terroris1ù.:anei confronti del r.:(11·iMemo operaio che ,·iene ru:attw:o con la proJpett:'- \'D della disouupo::ione e della fame. nel caso ai-esse 1n• ten:ìone di far ,·alere le pr<r prie ri~·endica:iom e i propri dirmi (/a garan:ia del posto di larnro. il recupero salariale d controllo Julforg.:zni=:a- =io,:e del la,·c,ro e sulla qua• ..ra r di~loca:ior:e termoriate degli im:estimenlll; l'altra di acc-elera::ionedel processo di ristrutturazione ormai in atto da quattro ann~ tanto che Ji potrebbe definire permanente. Tale proce:>->Oha acquistato chiaramente due caratteristiche: riguarda l'introdu:iont di nuore macchine e di nuovi processi produtti 1 :i, ma coinvolge profondamente anche il tipo dei beni prodotti e la disloca:i<r ne: territoriale della produ- :ione. Sarebbe troppo lungo fa• re, in questo articolo, una analisi dettagliata di questo processo: basti un esempio per tutti, quello della FIAT. La FIAT, c.he è un·1mpresa multi11.a:ionale. ha /atto tre suite: sta gradualmente spostando all'estero la propria produ=ione automobilistica tin Spagna, in Brasile, in Argentina. in Turchia, in Egiuo, nei PaeJi de/J"Est europeo ecc-.} e quir.di coniiene o addirittura riduce la produ:io,1e tonr.ese: dfrersifica propri campi d'aukità ri,untando ad esempio sui camion, sulle macdtir.e mo,·irr..enro terra, ecc.); introduce infine a lii-elio spen'menrale o a lirello più 1·asro ur:a di,·er• JO organi::::i:ior.e del la,·oro. In quesr.i mua:1on.1.i' compui dre il mo,·lmen,o operaio Ji trOt..'O di fronre sono drammatici. Ha la nece:ssittldi difendere l'occupo:iont, di sol. vaguardare il porer, d'acqui- F1us10 SabalUCCI

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