Unità proletaria - anno III - n. 15 - 5 agosto 1974

4 UNITA' PROLETARIA Lunedì 5 Agosto 1S, .. DIBATrITO CONGRESSUALE L'Europa degli operai Trento: l'identificazione tra DC, potere pubblico, economia ,\'~/ m~ _intetw:nro prettdni· ~mst',;:; rd d::'~~.!: no dagli spunti di trlGlisi S'.llla sizu::.:ione inruna italiana da me forniti, i problemi di politica imerna:ionale, che sono ruu'alrro che ininjlutnri. \tgli tz11niscorsi c'i d,.i ha pensato che, essendo l'Italia l' w:t'llo più debole del .\tEC. si po1nse progettare ww sbocco rfrolu:ionario auzocrono. Mo cred~ che basti guardare una carrrna ~fica dtll'Europa per rmdeni conto che quello sbocco sarebbe dtl zut• 10 utopistico. L'Italia non j il Vinnam, no,, ha alcun a.oniro intorno, co.,finanu, e~ sos:are-bbe l'n·en.to rfrolu:ionario. L 'fo:Jlìa ~ strntamnt:e l-incolata. con la cunimz drile Alpi c:!fEuropa OccidmtaJe. Un suo processo ri1,-olu:ionaric può rìu- $C'Ìre solo nell'ambito di un più \.'astO processo ril-'OiU:ionorio europ«, o par:ialmen:e europro. Il compagno Giorgio Amendola ha a-.ali::ato in cRinascirà,. del 28 giug,:.o scorso lo s:ato di crisi dei'UJ Comunità Europea, che i cri.si politica .si ma dnii-ma da situazioni ~ nomiche precarie, ir.sicure e in· quietami. •- vi ~ il fatto - ha deuo iJ compai,'ll(>Amcodob1 - che tutti o quasj i Paesi europei occidemali, quclii edcrcati alla Comunità e anche X~ia:t:ri, viH,no e:aseuno una propria grave crisi che ~ d~w.:n,:::f3:ain maniera dnmmatx:a d33a spaccatu:·a politica che li carancri:zz.a..Gf'OS!Omodo s.i può dire che ciascuno di tah P:osi è di'"iso a metà e che i g,o. ve.ni sono tutt'ahro che solidi. La Francia è l'ese-mpio p'.ù clamoroso dell3 spxcacura: I' lnghllten"8 ha Un go..-erno che vi,·e in condizioni pn::caric e \o'ÌMe per ttt ,·o!.te ÒJ.tnltO in Parlamento ~ u:i.a settimana; in Genna.nie i! p't.mo ,'f\•e grazi.e a!Ja a!lean:z.a fra socioldemocrat-xi e libenli ed i &0cialdemocratici suh:scono per• dite ek:ttorali considet'C'\'01.ni elle dc:zioni rcgiona!i: i". Belgio la crisi si uascina d• tre mesl; f01anda ha un g0\U· no tr.1b11Jarue,sostenuto da un composito ass:-eme: di picco!.i partiti; la Danimarca ha un governo minon<ario e pers-:.no il pic:coJo Lussemburgo ha ..-.. sto entrare Xl a-isi J3 ,·ec:chia direz!ooc JX)iitiea. ...>. E' enche vero che •questa pcim: dc:M'Europai non riesce a mamcnerc le sua ,ccch.:a stabilità, fondata su una lar• ga disponibiilità di materie ~ me a buca mercato e sulla poss:::bilitàdi fornir-e oJ mondo i prodocti indus::rial: a:! preu.o fissato data grande industria ,w-opea,. L'eqwlibrio Si t spr.~o, i Paesi in i-io di sri!uppo, proprietari di materie prime i:itaJmntte n~ all'industria turO;,nJ, stanno presmtando i conti storici: non solo essi ,,o. gliono l'indipendtn:a rr.a pretendono ar.clte. e giustammte, di poter disporre delle proprie risorse in modo da non mere più zagl~iati da ragioni di $1CQntbioinique. Per l'Europa. souo que:sJo a.spetto, la pacchia ~ definitii'tllt:fflte finita, ed essa è obbligata a ridimen• sionars:i. .\la ciascun Pabe euro;,«> sembra piil propmso a cercare i·ie d'uscita per proprio na:iona:listiro ronto che non a portare m,gnti t'unitd sia pu" par.iale dd rominnue. Le stnso .\fEC scnbra regredito allo stato, che pareva supnato. di union: dogcnale, o/l'interno del!a quale lo stesso libero Kambio sol/re di pnm:ti fimz. ti che non i'Gn1l0 in dire::ione dell'unirà, ma al contrario della /rantuma:i~: una politica dei cOCCi rolli che non si ries« più a incollare. 1\on si i·ede, intanto, u,i·a,;·. temativa europea valida: •--nei Pacai i.'l cui :. socialdemocraU.1 domina fa.,r->.•neme13 rapprcserrnmz.a dtgli uite.resii operai e popo!ari . 066Cr.-a Amen• dob - sì registra una incapac:- 1à di f• m.atun.re e nanzare un program.:na di riforme e di rinno",·amm:o dei tipo e de! li\'ello di a.ti l'Europa ha biiogno per superare la sua criii•. Sci n:msile cEspcn.s!or.e• di luglio, A"lgt'io Conig/iaro fa scaturire d~!'ancl~ ecot1omica deJ commercio :taliano con I' esiero il .eiegueme giudi:io: •Oggi tuu.a :·Europa è :n ai• si. La ~ del peUO:io l' ha ripor.ata ella fl"3ntumazio. oc d~i .\nni Tn::i:.a. quando le d:narure pote\·ano im·adctt sroz., co· po ferire i Pxsi ,+:inì. Il d:~ eo:, pi Stati Lniti \·a sVUOtandod'og:,1 con1cnuto la S'ATO lnor.os:ante la n.JO>-a cana atlantica ron cui gl; Stazi Uni11 inzendO"IO rn:<.J~rare il C°O"ltrollosull"Eu• ropa disunita n.dJ.I. S\'aniti i SOFni dell'un:~ econom!Ca e mcnetaria. :e CEE torna alle sue Or.g:ni: un."" umone q.,. naie. Mr al)('M ques:a ,~e agi posta in perico:o da;la i•lfria1iv3 it3.liana. ,;oi cerc."i,emo di r.durtt le Jmponaz..K> ni pe;,::hè ,; S:a.110 005tn:tti (...). S'on resta da spcodece che l'oro dolla Banc3 d"ltali3. E dopo? Porteremo alle aste di Loodra e d: 'l,'ew York i R3ffae·10, i Tintoretto e la \"enerc dei \1.edici?•. Arr.t"1dolc si figura u.-:.a risposta de'flocratica ~"Oli.daper uscire dalla crisi nuopn, e sostiene che <nJ.n,3 rispc,Ma di ques:.o gene:c nvn può venire dai s~ settori n3Zionali de! movimtttto ope:-aio m:s deve \"ttlire da una cepacid1 gc,- nera.'-c del movimento ope:-aJO europeo di su:,erare r'~""'Ctti limiti autarehici•. .\la che cos't. in concrero. questo mo...imento opnaio eu• ropeo? Ammdola non Io di• ~. SC'Ol--a!cIa'esigm:.a di d~ finirlo nella S'.ut effr.th-a com· posita mRtd sccia!e e politica per p,-o,s~tarsi delle pos. sibili aJlean:e con cCC1'ti strati di popo. az.i<>neche ancora sono lont2ni dal nostro (sic!) movimento •; ed enudea i punti di contatto o di fusione netla sicurr..:.a. r.ell'an1i/csd· smo, ncll',mri10 fra CEE e Stati Uniti. La i·eritd l che i! mO\.·imerno operaio europeo (Europa oc· cidet:ta!e) i tur:'altro elle unito. cosa c+.e spiega , s; spiega ron la tuttora grande in· fluen:-0 dnle \ICne socialdemocra:ie na::io.,ali Lo ce,mposi- :ior.e di classe t ma.s.sicda· rr.ente eter<>ger.a. J milioni di kn--orarmi emigrc::;' nell'Europa occidentale. fra cui sono in percmzual,e cospi~.sa tanti /g. i-oratori t:.JJiani, ri,-ono ur.a ,·ita dfrr.-sa da qunla dei la• ,·oratori r..:z:ion:zli. Oi.:nti, nei r:en.'roriti degli er-:igranti e dei mi:ioni di la\-oratori profughi proi•enie-:ti da :1r:te pani del mondo. hanr.o reali::010. sotto l'egemoni.:z soci.:z!democra1ica , riformista dre C'Ot'Ue'nte scarsi rr..vgini democra1i'd. la condi- :io-:e di u"l'au:entic-3 aristocra- :ia operaia, per eome sono rerttbuiri e ;,e~ rome \'JVO'tO. Essi 1--'71-'W siri qui goduzo i /r.mi ncn solo del!:1 rJpina imperia./i11ico cf:e singoli Paesi europei 1-..an'TC intrapreso e portCJO ai·,.:nri nei confronti dei Pceri in sviluppo; ma an· che dello s_(rutt.:;mrito piil ir.- tmsii-o dei lu,:o~Jtori migrati e dei profug'1i, per lo piil ìng.;;,z.•iati in /abbriea a [iL~lo di salari I! df ,...an.sioni di non p«o in_ç1trior:.So.-:o insD"":r'l'!a degli 0.S .. o;,er.;i comuni. dei quali pe, la Frenda ha der.unc:Oto le C'O'idi:ioni p<Vticolari l"ex opr.a:"o D~ie! \lothé ,1'1 .cr; orie"m et; o.s.. rdito da foca BookI. La crisi c.•uro~3 dO\.·rebU o potrebbe esst·~ecr:che l:J cri• si d,d r-.a.·i:,r,e·,:tooperaio ddI'Europa occide111ale.Bi~ne• rtf'>be. ptm). scp...Tnedi piil. sapere quanro si sa delle srroBibliotecaginobianco .1~- 1.'. ' 1ifica:ioni sod.::li che caratteri::.ano ,:J mo\"imm10 opct:io ita.'i.m.o (gr.z::it anche ora. ali' ar.disi el/ettuctc da _\fassirio PQC"I in • \ferrato del tcn-oro e classi sociali in Juzlia•, edi• ro da Il .\ft.lino di Boiov,.:zJ. L,a cris; polizicu dd mo,·i• menta o~raio ddl'Europa occidenr.;!e do-.·rebbe o po,rebbe restituire a p,osi:ion; di cbse la ;,arre dd moi:ir:enro operaio stesso c-he nelle singole r.a:iO"U ha goduto sin qu; di particolari ber.e/id. ma che og. ti : roira·ol:o negli squ;":ibri delrEurop.J occi.dentale d1L hanr.o le ,,.-.o:i1-·a.:ioni pili pro- /onde. oltrr ehe nd.:z /or..;; d' 1J1er:;adi passa:e ..Jeolvi:e n.,-. :ior ••i.listicl:e e interd.;ssti:e. ar.- ~he nd:e a,.::..:ecoritn;.;!.:f::ior.i fra E:.ropa e S:a:; c:niti e n.:l mu::::."t!e,uo ddir r..:6ioni d, ra-.:bio fra Pa~i s1.:i!uppa:i. come 'iueW e..1ropei, e pan_,_ souos_niupp.;;t:. a _1·,;--:t.;uioa: q:..nr: i.:tim: (e s;cmo app,er..:z ag!: i"l::i.'J. _\fa :! nudttJ operaio mcg. gionr.t.·n:e colpito e scos.so d~Ja crisi " qu<l!o, q:J.0:111,:atframente co-uiJercn>le. degli opera: ernigr":i nd!'Europa ocx-id,n:ale :1 de; profughi. i qu.::l:. se nor, sono un aerciro di riservo eostituÌ-$C0"10 tut• :.z,.·i.;; un.i rr~ conJ...-.,.-:..,.:.1 cJ1':nsù.··.u,·:::..a ... fa éi.sugu..;~i.m- :a. alfa precarir:.:J drl l:noro. a UM q:..alizJ della i·il:Z ti.fotta c::·os.so r diioersa da qLJe::.i degli oper~i autoctoni. .\on Si \'ede al prnri.:e t:llroJ i·:'c chr q:.~!!a del r.ippono $1n.lxcle per potc.--rarrir.:r.re grodu.::/"tente alle profondr rrosJo~:J:ioni m.1teriali e ideali. co-ne la sol a \'ia rra! i.st ;.ca, m.eme p0$Sibile di costruire ur..a. rg~-moni:l polilic.: operaia n~ pr-ogeuo d; ur."Europa ur.ita LCCIA'\O DELLA .\tEA Riteniamo for:d3mentalc il contributo cong~uale dd Centro Operall\O ~.a.ionale su e Cri:.i della D.C.. comprom~ so stoi..;o e ahc:mati, a di das- ~ • pc.:n.:héci fornisce. ohi"\': all'esame compl~~i,o della crisi D.C.. un utib.s:mo criterio in1::rpre1.11i,o per un·anabt della D.C. in tutte le re.altà e. O('( nomo ca..;,odella D.C, dei Degaspcri e dei Piccoli. della o.e. Tn:mina Il Trentino 5i p~nta ..I.la soglia degli anni '50 con una s1tuaz.ionc 50Cio-economic.a c- )lttmamcntc pesante: economia di i~-~tenz.a pc.:rla mag• g1or.anz.a de-i. contadini nelle , allì. scars:~ima ba.se indus~riak. una fortissima emigrazione che entra in modo determinante nella forma.z.i.onedi un dato signifi.:.ati,o: l'in.;remento demografico della pro- \lDtia negli ultimi 90 anni è staio del 2:;.'o contro I' g5t. del resto del paese. Quando la Dc .. nelrimme• di:no dopo-Casci5mO5, i pone il problema nWon.ale della conru.rione di una propna base autonoma che , ada oltre le strutture della Ch1e~. tro, a in Trl.'.'ntinoun terreno facile, perché: - è assenre la sinistn. e quindi le pro~tc della sini• stra tè un rilie,o contenuto an.;he in un ropporto di Di \ :ttorio. che partecipa nel periodo fa..<.,,;htad una riunione cb.nd~tina di contadini del Buso Sarw); - il cemento confcuionale ~ia su un.a 5:ruuura che d3 secoli ~ nata la struttura del potl!'tt: da pcx:hi anni, relati,·a• mente, l'Arci,-esco.,o di Tren-, IO ha per$0 la prerogati, a im• pc.:riale di H"SC<>.,·O<Onatnec. he se non ha perso le terTC, le proprie13. ccc. della Curia; - il nome del trentino Al• cide Degasperi spiana poi note, olmente la strada al comp:10 della DC locale. I ri~uha1i sono i stguenti: 18.000 contadini inqu.1drati an• cora oggi nell'Lnione Contadi• ni, il più massic.cio supporto e• k::CTa!e (contro i 1.000 circ.a, e l"\.-CCnlid. ella sinistral. un con1rollo quindi totale delle campagne e delle ..aUi. il potere auoluto a li, ello i.stitu• z.ionale. Andrea Baroncelli (del DirettiYO del Centro del Manifesto di Firenze) Impepo priori1ario della r. se cos1i1uen1e tra ~lanifcs10 e P.d.U.P. è la C05truz.ionedella nostt1 prt$Cnu polhica. 1'ar1icolu.ione della nostra iniz.ia1i.,·a. 11processo di agreguione in queste .scnim•ne sca.na il concrctittarsi, con i rispenivi con• grcssi di scioglimenlo, della nos1:r11ipotesi politica e ide.a.le. con la costnniooe del primo e,.. lemen10 e pun10 di riferimento, di un più vasto e ambir.imo disegno di rifondazione della sinis1:r11. A DUOpartrc IUUOciò pone grandi problemi e anche •ku• ne queslfoni discriminanli di erescita qualitativa per il com• plesso del nostro corpo politico. La crisi economica e le sccl• le del gonmo, il rderendum, le elezioni in Sudegna. 81"C5Cia. i fischi deUc manifestazioni di qucs1c seuimane, la sempre più repcn1ina pcnfaa di crcdibili1à del sindacato rispe110 alle sue scche. aprono a mio uviso uno spazio sempre maggiore. che ha bisogno di risposte adcgu•• te di cui noi dobbiamo fa.rei carico fin da adesso. Abbiamo deno e con1inuiamo • ripetere che si den ripartire da quella che è la reale capacità del movimento, dalle sue po.. sibilità di incidere in termini polirici e ideali, per rispondere al più gn,·c e sis1e:ma1icoauacco alla classe e alle masse popol• ri. che il padronato ha .sferrato in questo ultimo trentennio. A mio parere. la ricomposizione: delruni1à di classe a cui la,ora.re. con piattaforme di lot• 1,1qualificanti. come quella del confronlo go,emo-.sindaa11i del 27 fe.bbr11ioc. he abbiano la c• pacilà di creare anomo al mo- .,·imcnlo operaio la più ampia unirà anche di altri mati soci• li. anch'essi in,estiti dircnamentc dalle scelte padronali. è la prima euenziale risposta che è possibile concrccii:tarc, con lo sdopero generale e l'uheriore articoluione della lotta. Sciopero generale:. come s1ru. mento che ricomponga e rilanci anche un dh-crso modo di opc• rare delle strutture sind,acali come rot1ut1 di un di.scorso (alsamcn1e unitario pri,o dcll'appor10 e della nrifica della classe. Ricomporre l'unità di classe. pri,ilegiandonc gli e:lcmcn1i di crescila poli1ic•. a, endo con~• pe\olcua della gravi1à dello scon1ro, è impegno noslro sia dentro il sindacato che fuori. Riqualificare i dclcga1i, ri,i1alizure poli1icamcn1e i C.d.F.. cosmlirc subito. o ricostruire. i C d.Z. sono e de.,ono ~~ nostra immedia1a pratica poli• Perchè io credo. che oggi. ,;. pttndere in pieno nella sua ,. Udili i contenutj della smucgia consiliare. ben consapc,oli dei limi1i espressi in questi ultimi mesi. è una prima risposta non solo alle scehe padronali. ma il ri.me:uerein discussione anche le s1essc.s«he confedcnli, riaprendo il dibauito .sull'unità sindac• le, e quindi andare all'as.wmblca dei dele:1,11isia nuionalc che pro,incialc. riscoprire i li , clii di elaborazione e partecipu.ione. ripttndcrc in pieno la prttica della democru.ia opera• ia. ritcS5ere i legami con il ter ri1orio. le J;O ore, i problemi della scuola e« .....-e:nracahà 1oscana e 6ore:n1ina in particolare tuno ciò ha bisoino di essere , uifkato alla lu.:c delle e.spcricnzc fatte sia comc mili1an1i del .sindacato che come organi:r.:r.uionc politica comp\e:ssinmcnte inie-sa. Sia il congresso pro,-indale dc-I P d.U.P che quelo del Manifcs10, nella loro elaboraiione, anche se non oirimale, hanno comunque indica10 quale è la ,·ia da pr111ica.rc. In un.a realtà di frammentazione produuiva, come è quella del comprensorio fiorentino, con U• na ptt,ale:nz.a assolul.Jidi piccole e medie aziende. che nnno da.i 15 ai S0-100dipcndemi, con un• s1ra1ifica:r.ioned:i piccole •· z.icnde anigia.nc a conduzione prc..alentemente familian: ma che hanno. anche, un lart.his.simo numero di dipcnde:n1i,dove regna indis1urha10 il supersfrut1amcnto. il pa1emalismo ccc.; do,·e il grado di sindacaliz.u.:r.ione è c:s1remamen1eba.sso o del tutto asscn1e, do,·e la presenza dei • padroni compagni• è un grosso daio poi: tico e sociale critroundoli poi nelle .sezioni». è qui che noi dobbiamo articolare la nos1ra prue:nz.a, è: qui che il Consiglio di Zona assume una carauerizzu.ione immediata (non solo come recupero sindacale delle re,altl. bu1i pensare al C.d.Z. della Smalc 67), apre .,-crticalmcnte grosse con1t1ddit.ioni con quella che è stata cd è. 1u11ora la lolic.a dcli.a gestione .sindacale e politica delle Regioni e rosse •· Ricomporre l'unità della classe operaia in queste condizioni significa uer chiaro cbe debbono prc,alcre grosse capacità di direzione e indicazione politica, significa misurarsi complesshamcnte con le scche maggiorir• rie del mo\ imenio. a 1u11ii li• \Clii. Fare della no--tra pra1i.:a po. lirica. della cen1rali1i operaia. della riconquista e .,aloriuazione dcll'au1onomia, elcmcn1i cen 1raJi. significa supuare gli <che matismi passati. significa immergeni completamen1e nelle con1raddiz.ioni che esi.,rono, e farle maturare in po5ilho. \tollo della inizia1i, a pa.wua. delle nostre ort,anizzazioni. si è lasdato irretire dala rincon.a aJ. le • grindi scadenze •• senta cOn ciò Il\ ortre ad •wc gare anomo •i C.d.Z., co•i come es- .si sono. pur1roppo. tulli quegli s1r11ti di l•,ora1ori che prima dice\O. Facendo coo,crgc-rc aitomo ad e«i an.:he le potenzialiti e~prc"'sc da ahre c-•pcrienze come quelle dei comimi di quartiere, che a Firenze sono stati ed in p•rte con1inuano ad essere ,-alide. ~ppure con molte con1r11ddizioni.derivate dalla loro nucita 1ull'onda della aJlu,ione; esperienze da rime• ditare non in termini anrani, ma con il confron10 scrnuo in riferimcn10 alle Ione di fabbrica alle pianaforme csi.s1en1i.Basti pensare alle potenzialità, tulle da esprimere sul problema della salu1e in fabbrica e fuori. La presenza delle grandi fabbriche, Nuo,·o Pignone, Sti«• ZanuS!iii,Galileo, ccc,. !iOno.siate certo l'asse cen1r11lcdella ere- .scii• politica compleuin. delle aunguardic, ma il loro limi1e è appunto quello di non cssere riu.sci1e a legarsi con il rcs10 della reahà. basti pensare alle k>t1e sui ritmi aUa Se.ile. che sono rimaste Ione esemplari, m• chiuse: dentro qucs1a realtà, senta capacità di cspl~ione: esuma. Oggi • mio parere SCf'oeriprendere in senso critico questi limiri. e partendo da questa reahà reiniz.iare il la,oro politi• "'· La ormai chiara impe:rmubililà alle Ione operaie. imprusa come logjca dalle fonc maagioritaric del mo, imento. è un elemento su cui sfonarci di far crescere la presa di coscicnu. Scegliere il C.d.Z. oggi, come terreno di unità e di scontro. h.a significalo nella misura in cui siamo in grado di far cor• rispondere a questo la nostra articolazione politica. Centralità operaia non come rifiu10 del e sociale• ma come gestione da parie della classe nel sociale delle conquisle: di fabbrica. L"a\Cr peccalo di assenza di analisi piU approfondi1a della reahi 6orcn1ina. e della inoria. nici1i deU-in1er\Cnto, è a mio parere l'elemento di rirlCMione più importan1e da fare, e su cui matuu.rc e far cre~crc la no- _,ira propo,ta. LII nostra ~eha di andare alla cos1ruzione del collcuho politico di zona dei militanli della la nos1ra organiuazìonc. è una s~lu: ma1urau1con diffi.:ohà interne al complc.ss.odelle due organizzazioni. Oucsra sceha al di li della sua , crifkabilità e superabilità ba siJnifka10 per far compiere comple~~i,amente un balzo in a\·an1i alle no.,,rc reahi. c<>me prc-.enui nel mo\ imenio. lo credo che. aUtaHTSOquc ~10 primo momento di la,oro comune tra i compaa.ni del \I• nifcsto. 1roppc .,ohe. arroccali nei cen1ri, e i compagni del P. d.L.P. 1roppc ,ohe complua-- mente disgregati nelle nrie realtà. ha .significato un grosso passo a,an1i, per molli ,·ersi ao-- cort da definire, cd in cui coin- .,·olgere ahre fone, altre avanpardie, che bisogna fa.r uscire • di casa•· Non è più possibile sian • alla fincsu·a •• oon si può ■spellare e il ,·erbo •• questo coin,·olgcre aY\icne però ocl· la misura in cui non siamo solo esempio, ma la rc.ale CSpfC$.SiOne delle potenzialità rivoiuzion• rie- del mo,imento. l'eleme:n10 ca1alinatore, appunto. di un di- .,,uso modo di opera.re poUtkamcnie. Il suo significato reale, st.a però nel fano di ner compre.so la necessità di crcscett: come e militanri complcssh·i •• capaci cioè di non e senorializure • o e i"pccialiuare • il proprio inter- .,·cn10.ma di rapponarlo di coo-- 1inuo alla rabbrica in prima persona ed alle sue proicrionì di conseguenza. t.:n partito di • non spccialit.• :r.ali•. appunto, ma in,-ccc:aperto al continuo contributo degli ahri, in definiti,·• della reahà che ci circonda. Credo che oggi con la rase costituente questi dhen1ino. sempre piU maggiore .s1imoloal )l\oro politico. cd alla riOcs.sionc. C~CTc come milhanri. coosape,..oli dei propri limiti, ma ceni delle proprie 1cthc. come :.cehc maturale nella coscienza del mo, imen10. io credo sia il conlribu10 mag.g.iCM'cChe possiamo dare .sia •ll"unitil della cla.sst ma anche alla cres.ci1a detrahemath a politic-a cd ideai,. .\.,remo a Firenze. ma non solo. da crescere come prc:scn- ·a. ,::,~: c2p:1ci1à di .S\ih:pp&- ~ la no.s1rt iniziati,•· di usere non solo le uanguardie rispcl• ate o deni~u1e. ma sopra11u1. 10 di eucre noi st~i nel mo- , imenio. il mo, imenio. LII consapc,·olttza che la ror tur• con il pa.ssa10.non significa rifiuto, ma .sinte5i superiore. La r!'ahà del mo.,imcoto è dura. \t, lo è: 1an10più per chi come noi.~ di do,cr affrontare un cammino lungo, con la certezza e la chiarena. che realiz. zare le nM1re idee è far crescere nella cla<.sc.nelle ma.s.sepopolari. non la speranza, ma la CC'"':re!c11adel comuni,mo. LE BASI DELL'EGBIONIA o.e. Questo C.tto consente illa D. C. un controllo estremamente efficace dcll"intero mercato del )&\Oro, am• ..erso que.ni momenti: a) nndebitamen10 dei contadini: \'iene attuata un'astuta politica di ra.1~ incenti,azioix:, moltiil1mi contadini prendono parziali contributi per macchi• nari: è una ragna1ela di in1eres5i. di clientele. di debiti (cui non è estranea l'U.C.. e le tangenti delle c-.asc ccstn1ttrici per ogni trauore ,cndu10) che porta la dotazione. di macchi• nario agricolo ad essere superiore di 5 sesti ali• necessità: ne basterebbe circa un sc:sto per una coltiuzionc. razionale, basata suUa cooperazione. b) l"ecccdenra di manodopera contadina ,iene con.,·ogliata nel settore dell'edilizia, nei cantieri stradali. per la C.OStcu· zionc. delle dighe (boom delle centnli idroclettricc); e) la scuota, fin dalle elementari, anzi proprio a que::sto Ji. .,.ello, seleziona in modo .,-i.sibilmenie funzionale alle esigenze capit.alistiche del merca10 del lavoro: chi non fini. sce le elementari, rimane sui campi; chi, a 14 anni, dopo tre ripetc-nu, prende la liocnu. viene. impiegato e.eme • boc:ia•, cì~ apprendista nell'edilitia, i primi mesi senza una lira. d) la OC coot.rolla in modo efficace i pochi posti in fabbrica: i colloca.tori sono preti. galoppini oc. sindacalisti C.I. S.L. (gli ultimi spuz.ati via dal '68-'69), sindaci delle ,·alli: per l'assunzione in fabbrica ci \1JOle un ctrtificato di buona condona del parroco (fino al '69 •Imeno); sia ben chiaro. non si tratta dì formalità, questi sono i metodi che hanno con• sentito alla OC di garantire una pace sociale completa fino alle soglie degli ani 70. e) la DC controlla infine, anzi organi:r.u i Dus..si migr. 1ori ,·crso l'estero (Cile - dalla colonia trentina è arri.,·ata rcccncemcnte una leucn aper· u. ai la,ora1ori di appoggio alla giunta cilena - Francia, Germania) e .,·erso il triangolo indus1riale: !"esempio piU grosso è quello di numcr05i gio,·ani fani andare a Varese alla lgnis. Allo scopo di selezionare- i gio.,ani per questi Du.s.si migra-- tori. la OC possiede- e finanzia coa denaro pubbl~ uno stru· men10 adatto: le scuole professionali. A li,·ello sociale la DC s\·OI• ge il suo ruolo di mediazione aura,·eno J'organiu.uione capillare dell'Azione Cattolica (presidente- in questo periodo fu an.:he Piccoi). eon g'.i or.t· 1ori parrocchiak e a poco a poco con le ACLI. A livello politico: ,;cne a- .,an1i fino al ·00 circa una linea che ha come e cappc:lo • politico il nome di Piccoli (se• guito da quello di Oah;n e Grigolli) ma che affonda le sue radici in ..cechi gruppi di potc:-t". oc! .,.3.:5:0filtro clientebre contadino. nei gruppi legali agli ìn1erc55i spirituali e materiali della Curia Archesco\ile. Si tl'3tta di una non-politica. o di una politica alla g:om::ta. pri\·a di pt'05peni..e. una poli1ica dcll'ordin.atia amminislrazione. A pani.re d3.lla s:tuazione amm:ni)lra1i,·a c:5lre• mamenle pol,·eriz:z.313(su una popola.z.ione di circa -wc>mila per.s..ine. 2r sono i corr.u.n:. e di ~: 121 con meno di 1000 abi1an1i. 3-' con rceno di 500. dodici co:, me:io di 300l la DC a::'3\C:"'50 ~'.1 en:1 rcg:-.,n:i!e e p:-O\;l'll.:;a 1e 1:"1:1!1~~ una fiui»irna ragna1e)3 di potere. fa\·orcndo minuziosa.r:,cn- :e. comune per comune. la propria feJele ci'e'ltcla; nuJla fa pc~ oppo~i. anzi fa\·OriKe la pol:t!ca d<::: cor:iuni .,icini fè il pc~odo in cui ogni p3e• s:no ha una 5euoleua. magari con una o d;;e aule. e cn ca- .seJkio: che s~~so ~ il pianoterra de!la scu.:ila,. si scale• nsno i campanilismi. le false beghe intcrcomi.:nJli. ): fa'l.isce :n un ~.1n1e irn..-i,obih,::,o r:-.,ht:co. .:or. pur~e di f.t:~e c~~•P·,,•eo'-"' E' il : •p•c-jo in cui la Pro,;ncia in1enienc con forti stanziamenti (oltre 20 miliardi nel quadriennio "b5-'b8) per l'ammodcroamento della stnmura ,·iaria: la situazione di cui sopra. e Jinmusc del• la DC a non cambiare k: cose, portano ad un uso di denaro pubblico per ammodernamenti parziali o 5bagUati, che non risolvono i nodi del tnf• fico. non forniscono ,ie di ace.esso alle \ ,m. e lascia.no il problema deUe superstrade di fondo,·alle irrisoho ancora OJ· gi (mentre si fanno solo le opttt di a.ha speculaz.:iooe. au. tostn:da del Brennero e la PJ. RUBI). LE PRIME lhCRl~ATIJRE A C8\allo tra gli anni '50 e '60, la situazione 5i aggrua nole\"olmenle, la crisi della campagna, soprauuuo nelle ,·alli, precipita, molte: stalle chiudono, contadini s.cmpre io maggior numero cercano la,·oro nel scuorc edile. Non ~ tutt.a,·ia uno sbocco sufficien1e. sono fini1e le costruz..ìoni delle cfjghc, altri operai cercano lavoro nei cantieri stradali, per ahri. e soprauuuo per i gio. , ani la riceru naturale è il posto in fabbrica: questo pro- ,-cic.a un massiccio fenomeoo di inurbamento nei due e poli• industriali esistenti, Trento e Ro-.-ctt:o. facendo se.oppia· re: tutti i problemi che .,; M> no connessi: I• casa, i servizi. la scuola, i trtiponi. E' in questi anni che si fa strada una nuo, a équipc polilica, sollecitata dalfimpor• 1arua sempre maggiore che r ente Pro,·incia ,a assumendo nei con(ronti della Regionecon le norme speciali di autonomia che si stanoo studiando e che ..c-rranno a11ua1enel cosiddetto e pacchetto•, una ~uipe che esprime una linea non certo in contra.sto eon I' altn degli uomini di Piccoli per quanto ri.guarda i metodi di gcs1tOne del potere e della ba.se clientelare ma che e.on essa ii intre«ia. La portano a,·anti uomini dall"acuto senso del potere, come ra..-... Bn.ino Kcsslc.r. che sarà presidente della giunta pro,·inciale per due legislature, una linea che si. presenta con un a.s~uo formalmente democratico, con aperture ..-erro i sindacali e le forze sociali. in sostanz.a però si tratta di un progcno ambizioso e ncau1oritario. Kes.sler si propone: I) di bloccare le spin1e ccn1rifughc. .sopt1Uu1to delle ,·al• li e dei comuni periferici. di accen1111re rigidamente nella Prov:ncia la polilic.a a 1u11i i lh"elli dell"io1tro 1crritorio; le tappe di quesco pro1e1to sono percorse t1pidamcn1e: a) con il Piano Crbartistico Pro, inciale anrnerso il quale la Pro,·incia. 5Ì prende la competenza dirella sulla \"il• bilità. le aree industriali. gli altiporti. b) con !"organizzazione del territorio in • compren..sori•: una specie di ente intermedio. che non ha i poteri d~i comuni che lo co:.ti1uiscono e che rice\C potere solo attrnerso la Pro, incia. cl con le leui sugli • usi ci\ki •: gli • usi ci,ici • sono proprietà colleni,c. di solito boschi. p:-a1i. pa..\Coli. amministrati da una specie di consul1a fraziona.le: di ~~i è ,:eta-- to l"e~p..-o;-ro. Cc:i la nu.)u icg;"<!.qt:::-. !Ì U5i CÌ\'ici ~•('~,) es~ert 1rasfo~a1i in pr..ipr;:~J. eo-nunali. sulle e• ah gli e,propri sono cons.:nt:;:1 11 un aJlt.ri;:.-ento d:ll:, b:ise: '.rde5atrbl:: c!ell.a p:o.,:"':~a. con k •~,:ucnli car;atte:r·s1=:h~: al all'imz:o de~li a:".i t-0 1..a riHn:~turazione r:d triar.t"olo md~tr=h!: c. geva l t:-:i~rc•r• merto di a!.:cni r.:.-artì di la voraz;or,.e e il rciMpieio dei ~e:::~; ir;:~~~t~~ '~h~ r~r:~~ ~co!'!Od31 :riangolo ind-..."!icriale e dalla Ce:-r.iania intc:--i re parti. in fCT"C:-:CpiU nOCi\'Ì o quelli a p1U alta in:cmìtà di h\~:-O. ;r: Trc:itino rc:-1.t:uar.• do .a:~ r:Jf::!: necen:.n re~ (e~--:- .,. ~ ~~:;. S)

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