L'Unità - anno VII - n.43-44 - 12 ottobre 1918

210 Lo steeeo 3\\eggi1VDento d2! Clero, ha questi popoli non è piit quello d'un temro; esso non è pili in quelle regioui l'alleato d~lla burocrazia e rlc!la polizia a servizio dello Stato, non è più un puntcl!o della vecchia ùustria; la base ,'j quella colonna ora.mai cede. I popoli dunque dhflcilmenle si la~ceranno s~ durre dalla voce dell'artista, oramai essi se;1tono nella loro cosc;enza altra voce, sentono e tendono le mani alla voce e agli ni11ti che dalla libera Et;. ropa, dalla libera America '.l.dessi, si dvolgono. Non illudiamoci, però, con que~to, che la vec– chia Austria-Un,.,hel'ia absourghese si sia già sfo– ,scinta. L'eserc-ilo 1lell'imperatore è sempre in pif,. di, iso1ato dalle na,:ioni che gli dànno gli uomi– ni. tenuto in°ieme da una gera~~hia di ferro. pa" cui lo nazumi nor, esistono: :)er l'uftlciale e per il graduato auslriaco sagomato intellettualmen o • mo~:ilmente con un sistema di educazione, eh' è, dal punto di vi.sta militare, meraviglloso - 1' 0 - sercito appa,tiene all'Imperatore, deve essere rc– d~le all'Imperatore. si battr 11er l'Tmpernlorc. Gli uomini, che Jntrano in querto sistema., diventar,) macchine a servizio dell'!mperatore. E ff.nr.hè t i•• piedi l'nercito ,a11striaco, è in piedi 1' lustria: l'Im– peratore, padrone di questo strumento uhhidle11- tissimo, ha sempre morlo di rkostil11ire pH nrru, cli ,~so la ,ecchia Austria. Nel periodo napoleoni~o lo Stato ab<IDuq~hcse attraversò parecchie crisi non meno t0rri11ili del– la 11.ltnale: nell'a-:iri]e riel '{8 l'Impero sombrav•1 ~pacriato: ogni 1111zivne rivencliravn la pror,r:,1 libertà, e l'Imperatoie firm:wa n tutti ca:te ronii– kziona li e fro.11chigie nazionali, come un 'ian– _chiere fallito firma cambia.li rhe non vnol paga– r~. Epvure l'Austria ~opravvisse nlht t•m~sl:l napoleonic'l. e P quJIJa del '{8, perch~ riuscl a con,ervare sern;,re i otatln ta sua organizzazio>1r militare. Lo stesso sarebbe oggj, se l'esercito mr– striac0 rimanesso in r,i 0 d!: polac~hi. czeco-slovac chi. jugosllwi. n1meni, italiani, pr:ssono n1oltipli– care In A•1stria e f110ri de';'Austria le lo.ro clichia • razioni a,itiaustr\ache: sararno sqmpre manife stazioni 9tatoniche, fìnchè non sin possibile '1is– eolvere )'esercito ciell'Imneraiore nPi suoi l'lernenc; individuali. sfasciarne la gerarchia, e restituir6 i ~olclati a ciascun ~r11p90 onzior>..-tle,,.ffìnch~ ogni nazinnp si costib1isca. il suo esercito, COi propri 11omini. rol propri ccinclntliPri. con 1n pror,ria ani– ma na,innale. Se no. no. O,-n <flteeta clcmoliziooe cle11'eserci!o ir.:rp<'rialc non sembra !)ossihile s01,za una f)rz1 che la ccin1- pia del di fucl'i. Una ilisgr~gazionP intern't 0•1h rerto nvvenire dn un momento ~lì'altro. quaorlr– it vecchio edifizio sia travolto in nnn disfatin rrn Jit~~e irreparabile. \fa sema questa temuestP, rho acrisca rlal di fuori. semrr11. vano aspettarsi uno ~facelo intP.ron. Quest'i.oterv""'" dal rii fuori. è necessario "nrh 0 alla ~o\nz\oo• ,1°i rrontemi. che nascbno dalla co– ~ii!t1zionr dei ""'lvi s1,n na7,ionali ilell'Euro11a centrale. Ogn•1nro cli questi Stati /le,· 0 s::ihilire i suoi conf1ni c~n gl: Stati vicini, o """Si tutte le raz,.,.. Ri riniPc::;:--r-Jano lr 11ne roll" ellrl"' n"llfl' :--0 1 1c p~rifel'irhe e n~ssnn confine votrà r•• 0 rP. 1rt>rrin– to ~•n1_!lclip a:r·1~pi clen•una nazio',P rf.'r:.tin" in• clt>•, nei confini ilel:'altrn. Arl ogn,,n, rli rp1°s1P mtn0ranze nazionali, shrrat 0 dal Jnro ceppo Pt– nien, è n~cesr,a1·io assic1p•ore liberi~ cultnralP Pd e21t11A'lianzaginridica negli Rtati. ,Ji cui farann • parte, ~e non. Si vuole che o~nuno dei 0\10' i Sta 1 i snr!(a. avvcler>nto da m'o~feplici irrei!entismi. ,. che nuove M1erre di tutti contro tu1!i vengano o prima n 9oi ,i ·aimostrare la necE.•qi!à• di un iln m!nio tedesr>1-magiaro su popoli inrapari di ,:tiu. ,tir.in e di pace. La pl'lsizione geografica della Boe– mia, dei !'aesi tedeschi dell'Austria;_ clell'Unµ-hP– ria, ridotta ~i te:-ritol'i maginii, rh 0 avrebbero fra s~ e l'Adriatko i territori slavi r ;taliani. rsiir~ tutto un n·uovo sistema di accordi 110•:tT,ali,rlo~a– Rali e ferro.vi 0 ri se si vtiole ,·ende1·e,,porsihile !A . Tita economie~ di una Boemin inc''pendente, s• non si vogliono costrinfl'err i :ede~rhi rlrll'arridu– cato d'A-:istria e specir lmentr i magiari alla (I!, sperazione e a nuove guerre. Tutti questi ;iroblemi difficilmente possono eq– sere ri~o'ittti dalle nazioni inteTe~$'.l.te.L'autodeci– sione è parola che nusconde t\n inganno. J:Impe- LU,NITA rnto,·e, m~,gnanirno, 11uueluclere con <1uell'in;;a.nno la promes$a fatta. invitanJo i por,oli n mettersi <l'al'cordo E'llle· questioni nazionali su;le cli\;. $ioni ùei conlìni etni.:i, sulle questioni delle isole etniche, delle minol'anze, ecc. Si ripeterebbe .,.1. lorn, e in fornù nnche 1,iù aspra resperèn.ento del 'i!: e del ',9: l'ucc'lrclo non sa•·el)ho possil.ilc, r l'impera1ore Cnl'lo T, come già Francesco Giu– seppe, avendo la for:.i cli un esercito, potl'eh!>e inlerw1,ire t,·a le aspre ,·onlese nazionali, e cli– _cl.it1rnnclo la _;mru,turi/à dei popoli por l'anto,te– cisiooc, 1·.cstaurarn la vecch''l. Austria. Spelli. all'Int•'sa assumere oo;g-;la r11rizio11c ni•. bill'ale, che ih nn 8ecùlo non è stata capace cli e– sercitPre, re"taurJ1 ~ la vec\!hia Auc:tria. Niccolo Rodolico. La situa.zione de!l'.Austria , perfcliamente scolpita ir1 quest'arflc9letlo del Giornale del Popolo. che sia'llo lieti di foràp:Jctnrc: « Si comunica da Zmigo ..che l'ar~icÌuca Giuseo– " pe, mollo beneaccelto ai magiar:. è stato nomi– " nato comandante supreme, de!IP forze imperiali ·, auslro·UT\gariche ~ul fronte itali.mo. « ,Dunque a.bhiamo di positivo questi dati: " 1° l'imperatore Cal'Io Si ritira in Ungheria: e<2° e Ja!·cin. che in Au~tria i co1,&igli nazionali 1( facciano dt'.l,i 11ofi contro 1'Anstria · 1 " 3" ma nolijina ministro degli estm comune, " in so,lil~1zionc di Burino, il magiaro Andrassy, , l'ecl-;,re dn,gli intrighi in S~izzera, « 4' e nomina Inoltre !'arc::Iuca Gil\seppe co– man/lante dell'esi>rcito sul fl'onfo italiano; « 5° e frattanto fa correr ia voce all'estero che « il governo I. e R. ha demmziato i I trai.lato di « alleanza con la {;ermania, per (!:staccarsene: ~ " forse s · ne distacca realment~ dappoichè la mala compagnia ormai non offr~ r.he danni e· « petjcoli, seozn alcun vantap,~o; o. fors'anc·,ii il ; distacco è coml-iina.to con ~li Hohenzollern come « tutte le altre commedie, abbastanza traspa– " ren!i, della politica austro-tedesca in quest'ora: « 6° l'esercito austro-ung1rico combatte nl «! fronte cor.trr, l'esacito j(aliano, ed all'interno ... « •contro i popoli che esporimentanr: l'autodecl– <• sions.- « Su ·questi dati si clelinea:10 abbastanza chiarn– « mente le mru1ovre cli salvataggio: Andrassy, « fingendosi an'.i(edesco, ed entusiasta 'della aut,,, " rlel'i.,ione Jei popoli d'A,11stria facoltizzata ~I– « !'imperatore e rosa più lib1ra dalla sua parten– " za, tenterà di ar.nodar nuove reti ir. !svizzera « per farvi cndere i diplomatici dell'Intesa n. C.ENSUP.A. 1 CENSUhA. L'Università a Trieste? l I Consiglio direllivo dell'As.,ociazione dei Pro– fessoti Universitarij, ha fallo ,olo ,·Ile sia isti– tuita a ·Tl'ieste una nuov11 nniversità. E noi fac– ciamo voto che ; professori universitari 1a smet– ta;to roo la re 1 o;·ica, e che i! voto del éonsiglie, direttivo della loto ..\ssciciazione sia ser-:za esitazio- ne 0 es!inato. , L'Uni,ersità tli Trieste ent d.omanùn.ta dagli italiani dell'Austria, quar.do quegl'italiani .;rano sottc, l'Austria e avevano bisogno l'i una univer– sità propria nell'Austria. .'.nucsee ·,reni& b Trieste all'lla.Ii11., l'Univer sità <lelle nuove 1))'ovincie è naluralìtJPllte quella di Pado,·a, com'era prima del 1 6G. 111queste co11ùizioni, crea.re a Trie:st.i, cioè a due passi do. Paclovr., una nuovn un.iver$ilà, ~arebh-. t,no sptoposito imper1lon,1bilJ. Si pens; piut,oslo " cr~arc J)t'etiSO .]'Università' d, Padova un <:entro di s1ncli slavi, chiamandovi uomini adatti dalla Boemia, dalla Polonia e da,– lu Jugoslavia. Per l'assistenza ai soldati 11 Coruancio supremo ba avuto l'ottima idea. ùi mettere u d:~po rzione ùei COJY1andi dei singoli re– pttrti una somma meMih per sussidi alle f::tmiglie dei militari più hiSO,!nosi. Naturalrnenl~, l'attnazicne di questa rd.ea i11 tanlo ricsciril giusta, e uLile in quanto i coman– ùaq(i d~i ~i.,~oli repa,ti cuno•~~raono berni i loro 1101,lini, e sapranno scegliere con buon criterio e rn11 as•olul,~ p1obità Cùloro, le cui famiglie hanno :Pale bisogno. • :llic 11011 ,·i puù p1·1 t~·1dere dagli uomini più fii (]t,anlo 11rnaname11te essi non possanu dlll~. Si ca– pisce cl•e in ,1lcun·i casi evidenti di hiso~nv il co– h,nnellu del rél'gimer to può pron,eclere senza in– eertezzc. :Ifa i casi duhbi ~an.1.n110 sempre più al:– lloncla11ti dei cusi e·.'irlenti. E' umano, che spt:r– sasi fra i soldati la vc,ce clei sussidi, molti si fac– riano u,·anti, sent-"ndo nascere in s" dei bisogni , he prima ·1011u,cvano. Nè gli 1'f/lciali, che d~– t•rr,o iare IP :iroposte al colonneEo, sono sempre iu :;rado di mistÌJ"are 1mmedia 1 amente le necèssità SlJeciaJi <'ci loro uo1nini: ~i pensi, per es., al con- 1lr111,o ·,fflusso di complome11.i nelle armi combat– tenti, eh~ molte volte dànno all'uifir.:iale ,ippen& il tempo di conoscrre il nome dei nuovi venuti .. E' naturale rh~, in queste condizioni, i coman– dan1i dei rep<.-:rti1,ensino spesso a chiedere infor– lf1azioni, sulle famiglie dei loro col<lati, alle per– sone che vivono r,ella residenza. di qi.1_este.Ma a chi chiederle'/ 'ChieclcrJe ai sinù;,.:i è p~ipo che andar' cli notte. I r•.1rati molt.? ,-olle non hanno nessuna voglia di ,secondare l'opJi•a del.l'autorità mi lita re. I ca-ra:binieri ~ono or:unai cos 1 oppre~si dalle ir,fìnite l'Ìchieste d' infor~azionl, che rtòve volle su .é~eci devono 1ispondere a caso. · Il comandante del re9arto quindi, si rivolge qualche volta al Comitato di assistenza civile, che esiste nelJa residenza del suo soldato. Ecce, , n ufficio a.ssai imr,ortante e delicato dei Comital'r di as~isten~a civile. Sono tutti ca.paci <li compierlo con, la .intelligenza e sopra~utto con la cuscienza morale necessaria? Vorremrr.o poter ri- . spandere di sì. 11a purtronpo non possiamo. Ecco. o r es.. que' che è successo in un ca,,o, che siamo itl grado di docw11entar~. Il comando di nn reparto si rivolge al Corr.itato d,113. Unjone Generale Inseg11anti ItaJiani di Gir- 1 genti per chiedere informazioni sulle condizioni rli famiglia; di un soldato. Il Comitato di Glrgenti nc,n ~\ limi\a a in•da)·e al più presto le lnfol"ma• zio.,i richieste. Si rivolge, nientemeno, al Coman- d,; Supremo del R. Esercito per r ... 'tiedere che. il Comando « si compiaccia dispone che t:.itie le compe1enti autorità segnalino ali:::.Presidem.a del Comitato, i ca.si di soldati appartenenti alla pro– vincia ,1j Girgenli, le cui famiglie siano m.,ritevoll di speciale aiuto cli s.s.sistenza ». La 11residenza di quest0 Comil,to, insomma, chiede essa all'esercito operante precisamente quel che &ivr~'be fare essa per l"l?$ercitr operante! Se tutti i r:omitati scrives– sero al Comando supr.imo lettere comè questa, e se il Comando ~upremo invitasse tutte le com[)<'· tenti autorità a ~sgnalare a tutt.i i C.omitati tutti i ~olclati bis'lsr;nosi, bi5ogner'.lbbe adlbire migliaia _di_person~ a sr,river lette.e e consumar toimel!},te ,1; (':ltfa. mvece che a far la guerra. / Qui si vede come l'e.serc,tc,, con le migliori in. lenzioni dei suoi cal'l; non può funlionare, se no•1 /> aiutato con inlejap;enza da chi non ata in zona di p;nerra .. La g,1erra· la facciamo tutti, al giorno ,roggi. La guerra che s~fa da .... Girgenti, è meno fnticosa P meno pericolosa; ma appunto per que-sto ow. e ~l's~re ratta con la massin:a intelligenza. , c!»Ji enza possibile.

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