L'Unità - anno VII - n.43-44 - 12 ottobre 1918

... PROBLEMI DELLA Dmtt..)ftl ANTOMO o~ vm DE MARCO. G~ANO SALVBMINI l>ifei~ ~ ~~tlmle I R.mu . ~ Adda, i. -- l blllof&mento ordinario annuo Un 5 pe_! il Repo., pa l"eateo lb-1 ,o· At~to IOOUlnitotc arumo u,.., :tu; :semestrale Ll~ IOi un·~ Centtai:aii JO · Si :x,i.. blicz ~ ~., a.te- • ~OMA / - ci,itQ ~")ttU>te ~. i. ~ Anno VII - N. 43-44 ... I .SOMMAR I~O ... . r A ~ZTTfAlA (HIOA - .c1.. l .. e'li. Frnrs Aus1·Rt1E - N. Rodolico. ; lerano ancora irrétiti tutti i 11overni, i• ceapctte -~ .,della !}UbbPca opinioHe di tutto il mol)ll.o, con la LE NP.ZION! DELL'EUROPA, 1.ENTRALEÌ-;g. s. PER LA LEGA DELLE LIBERE NAZIONI - L'Unità. ANCORA DEL PROBLEMA DELLA. MA'1.INA MER- CANTlLE - E. Corbino. « CENSURA » - E, Giretti. !;:A VALONA-COSTANTINOPOLI - A. D'Amore. NOTA-BEN,,;. _ La situazùne dell'Austria - " Censura ., - L' Uniucrsz·ta dz· Trùste .'R - Per l'assistenza ai sotdati · Le piç;cole nazioni. . . ·~•lP-!.1•tFì-.:" ~1:tn:;.plicced uues-tn interno oJte rt?la• -,ioni fra i popoli s; fa l'annuniir.tore di quell'enb– ca nuovà, che è ne.lle' aspirazionf d,el'la sangninin– te ·1manità, è, veramertc, la « settima onda » dell'epoca contemporanea. Come : :1 setiima onda, per proprio natura!e im– pulso, trascinerel:be Ja .. :iar(a al proprio !iv'ello, e più oltre, cosi Wodrow \Vi!son, con la energia da lni attinta hen ,più che alla .coscienza della sua forza aJla forza inesorabile della· sua,'b,ion11.. co– scienza spinge tutte· le naz·ioni_civili verso un più elevato livello di vita, e, assjcurata ~" nuove ba~i 26-0ttobre - 2 Novembre l ~ Hl' la pac:? ai I)Opvli a3pettiu;ti, li pcrterà, per ciò solo, cli un baìzo verso conq'li~te più alte. E non è scevro <li signifie.u.to il f3.tto -he la più grande democrazia abbia fspresso dal suo seno l;i. maggiore individualilà dei nostri tempi, dA.vantr 6 l!a cui pensosa imma.gine, " immacolata di dia– dema », Si curvar..J -le fronti onuste delle più orgo- • gliose c.0rone. Nè è privo cli conforto il ricordo che molte delle. idee, per le quali un'altra austera 'anima 1·epubblicana, Giusepr,e Mazziui, ha ~offer- , tò, siano quelle, per le qun.J.i, oggi, Wodrow Wilson ' ~rionfa. 1!>-~ttobre. Alessandro Levi. T,a settimana •cor~a per ,,,, dhgnldo p~sinlP I . manoscritti porveu11ero can tak rltard:, d,1 non co,1- se11tlrc la publlllcm,iorrn dell'Unitil. FINIS A lJ S T R. I .tE Dlnmo tn.qr, e;tn sett.imauo nu 1J11méro di otto pn– i;lue per compenstire h mancanza tlel 1mmero soorso. La setdma onda ln un romanzo i1,r)csc ho troYato iicurdo.ta n.ne – s!,, ru riosa supe1·stizione di pescatori: quando Jn nmrea mont1, essa sj ferma ad ogni settima on– <la. aspettando la succes~iva, incapace di sa.l'irc 111tenorr1ente, finchè questa uon l.a s,fr.,i;a. niit in alto. L'autore. che ·iferisce taJe çredenzn, np– plira questo espressivo parai:;o·te al progresso umano . .A me t sempre sembrat0 - egli dice - che ;a marea del -prog-1asso 11m1nr. Ri innalzi, in analoga maniera, ad inten ,tlli. di ·,rn trullo, a più rltj livelli: quegli individ11i, i quali compiono certe !tzi0ni, che per essi rappresentanp la conse– gnenza· cli ·un impul&o rwlurale, ma sono n\òove ner la. r1.zza, e trovano roSì H vi~ore per rago:inn– z ~rP. iJ più ::i1to liYP]i,) rle'ln m~r('<l (I nol'fs:1Y1() !Pl– ror,1 pfù innanzi, quelli sono IP. u ~et•i.:1')P, on,1~ n nell'm.nanità. r_, bella comparazione e J'efflrn~e metafora m1 tornano alja memoria, ogni volt.a che io poi'.!" ment~ al 'J)ensiero ed all'aziorl'e del Presidente ,. \\ ilson. Infinitamente meglio che non alla meclio– rre er.oinn del romam:0 ricordato. p~rc a me che convenga il sin:<clare appellativo, cli " settima o:1da dell'umanità» aireroe cnrlyliano, l'he OJ<o!i t •·arbitro de!la, pace del monctG.. Se ancora vivesse {]'<lelsuo granii? conn•izionale. rhe ·ru Balph 'Naldo Emei-son. n,wrebh~ agglun– gere un altro medaglione. il suo. alln rollnnn rlegl: uomini rapp~esentatit•i. ,1 ~ \V 0orlrow \Yil– ~on, come'ogni Vero e;·oe. pi 1 ) chf' H<'n 11 r~·pre~~ir.– ne dei suoi temni, di rinesti teTllJli ferri11,ni nei rruali ee"li è noi viviamo. per ([11ella fecl<' ntt_i--~ neJla giustizia. cb cui o!(ni RllO atto ed ogni s11n uaro\a appariscono i9pir.,ti rerlr, senz:i la (flH1Je In vita non !)UÒ .es~ere conce~•itn chP ro,ne un<' ,,terile giuoco e, per r.iò, T"m v11rrnhhc In pem, rii essere vis«ut, -- mcMh di venir• rouside•·ato ,,nale figurJ rapJ)resentnttva delle miglinì•i ff\H\– lità. umane. Per questo. egli c>te, rotte le decrepite ma ootin,ite consnetudin~ diplorna.tlohe, n•ll• ~aE . ' Un' .'nt~lrin. federale, éucila insieme dalle augu- ste man; Ji Carlo, 'impe~·atore, mi fa pensare arl 11no cli guei manti, che ali?. Vergine dj Loreto o ',1d altro mirace,losa I magi ne princ:pesse d' Asbur go, o cl'altre n.ugusle Case; er·ijno solite mandare in momenti L'.i 'rivolm,ioni, di _guerre. di peste r rii re(Jal,panra, salvo poi, a grazia ottenuta, a· .~i-. inenticare il manto e Jn, Vergine. L'An~trla federale cli Carlo I era quasi un clono ••otivo, destinato al temp,iÒ nelln Casa Bianca. · Ma Carlo non ha forlu,1P, non ha: accuso a qu•l irmnio! " l,a (ortunn, a cijre il vero, non •gli 'è stat~ beni– :<nn con la dil;,raziata,.,~redità tocca.tagli e ~n la disg,·aziata partr che gli hanno fatto recita,·e dcl!n. ,· 0 cchia romr.,enia ìi Casa. d'Austria, libernle e· federale. E' questo il terzo al!o de}ln commedin: il pri– m0 lr ,·edtò FPrdinanno I, il secondo Frances~o Gi11,cT"'),!. il ter7o b stil.lo ris<'1Tato a CarJo ultimo. Più r0rtuna1i ùi lui, i suoj preclec~sson 2.iccolsem Al:neno applausi dai sudditi, ~pettatori. Nè la ragione ciel mancrto 5ucr,esso teatrale, di r.,irlo /> ila attrlbuire s01o al p11bblico, divenuto ora incont.entahile. o alle nttit.ndini comiche de1 l"artistct molfn pPrte di colpr. ce l"h 0 .n11Oil cliret– t0re dellò spettecolo che non hn buttato fnori in rihàlta l'attore ,a tempn, e lo scrittore della pa.l'tr rhe Ca-rlo doveva -recitare. A dire il vero il s11Oavo Francesco Giuseppe avevq av~1to ·1a fort11na di trovnre librettisi:i di opere 0 omiche più ca1)ACidi q1.1elconte Hussa.rerk. I proc'lrmi 'ili Fndin0ndo J del 18~8 e di Fra11- resro Giuseppe del' 1860, annunziando aL popoli lr. 1<ra1ia imperiale di un'A11slri;1 federale erano, re. hoanfi di rrasj ad effetto, erano infiorati del!r parole_ di libertà. di iliritto, rli gloria.: In parti– colar moilo quel io di Francese,, Giuseppe a'eJrot– tohre del 1lllj(linsisteva con ener(ria (l'attore '1. quel punto doveva nlmre In voce) cl1e queli..i 'pntent~ $OV!'ana ,>e accoplavn n BoJmi, a Cronti, a. Un– g11errsi. ,, Trclescl,i pÌ'O!)r! pllrlamenti dovev~ ronsidnarsi " le.aae far. tamcritale r!ellq Statn p~r– m.anentr r irrevocabile "! Nì eolo' le torm•, ma a.n•h• ,.: IOl'--a, ••1 Jtl'•- clama ,no~trano def;cienzf\ n!Jllo scrittore attui:.le. Ferdinando I e F:ancesco Giuseppe affermav~no di vorer affrontar,, e risolvere tutto il rroblen,·1 austriaco, di tutte cioè (e nazio,talitil. dell'Jrnpero Il povc ..o Carlo non è cosi franco e risoluto, rgli ha pam·a di comJ.)romettersi trcppo. e dopo ln e'l,'ciazione dellA. grande idea federale, 'si pente qua.5i, e stiggiunge con una restrizione: « Qnes!c> nuovo oi'dirame.,to non tocca in alct,n modo ]'i'1- legrità dei paesi della sacra corona u_..gher~se ,. li 'be sig;nifica che qnel diritto che. si ri~onos~r a Boemi, non si riconosce a Rumeni e a Slavi dè' Si;d, i quali trascineranno ancora la pesante cat.e– DJ. ma;!iara. Insomma non 0'è da memvigliarç se antore e attore sono stati fischiati dagli spettatori. E ,. quei fiscbi di Rumeni e di'Slavi si unisc;1no que1:j --lei Triestini. a cni rimperatorr promette uni!. " 110:,izione svec!ale"•· Quale posizione? Atirh" l'impiccato ha unn po~izi.0ne specialf.l ),{a co1ne rnni ·1',.u, 1c.rc .-Jn!la comrr1ediél 1?011b.1 fatto tesoro della· slm·in cli CMa cl'A11stria, a)l~ quale u!"omet.tere, non è costato mai nu Ila e alln <fll<il~nqn è ma c1tto mai il mollo ài revocare Jr p\·ornesse grazie? Non esageriamo· l'aué,)i'é nella. commedia uon ip,-nora In storia, ma egli nGn ha oraml\i niù fi<ln– cia ir, ([lielle forze che lo hanno sorretto; il ~ur meschino linguaggio t.r:1disce il suo stato d'ani– mo ; egii l-Jen sa che i popoli non ~anno ora– mn.i cosa farsi delie grazie sovrane. anche se ga– rantite da foÌ-mnle ~olenni e rla., g:uramenti sncti, i JlO!lOJi ,,ogU0110cose che loro spetlnno di niritt,1 11. cli,;petto di Gaste e d'imperatori ! Cinque mJ1i di guerra sono rinscit; ,i far ;entlre nelle roscienzP più torpide e più confnse def surt– diti in:periali, nelln servile e. p1cilìcn. 11n temno, J)opol,,zfone rurale tutta l'oppression~ del gin(\"n che essa con pazienza e con ra,.,segnazione a.vev~ fin qni sopportato a maggiore gloria di Dio e dt>l– l'1mperatòre. Le popolazioni n1rali, non 1caes ·h~ e non magiare, hannr sentit'> non solo i mali ~r-– T'tuni èel1a _guerra e nella miseria, mn hannc, ter ribllmeole ~offerto la _feroce ')lrepotem" delle ,i,.. razzt pri'f1 !1gia.te . \

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