L'Unità - anno VII - n.43-44 - 12 ottobre 1918

216 Cht ee la. V&leaa-Ce~l11•lli••r•li ,otuu tlavv~ro tR~ere quell'11rteria. i1,lern11zion!lle, ehc si dice, perch~ rnai JR. IJeutscht /Jank avrebbe domanaatc; per e5S.i una cosi cie,·ara l:!aren,in chilomet1 ica' Que~la garenzia non è la prova rhe sui prc ll'ti (li t'r, lrarficc internaz~onali,, c'è dn !::tre poc· .. ass" ;,narnento? La nuova "Via Egnatia,. 1,,. 1 Valonn,.costanlinoJ)oli, si dic~. srrll. la 111,101 :\ I iti t:ynatia. E su q:1osta analogi;\, coI'!e il Ba,· barie!\ riconr.,c~ si fa u un po' di l'btorica "· Ma la ./ignatia - seconflo lo ste.sso Barberich - fu trac. ci"ta esclusivamen•e con intenti militari. E u linea rtapprima politico-mi\itore e poi aPche commrr– calo ,,, In definisce il Kreutwruck. E,sa rapp~- 5eotò iruianzi tutto \:.. grande vià. legionari.a ~ con-. solare, c.he congiunse Rollla a Bisa;izio. E quella part.J delia ferrovia già esistente, che 'le segt,ç strettamente il tracciato, non ha lntt?ressc princ.i– palmcnte con::me:-ciale, come dlmc~trano le cifre innanzi ri;>ortate. La Valona-Costantinopoli dunque, a somiglianza dJ!l'antlca Egnatla, facilitando '-fe comunicazioni fra Roma e la penisola bakanlca, permetterà al·• l'Italln. una più ampia influenza r,c.litica, morale, spirituale -iell'Ortente vicino. Ma una vera e pro• r,rin redditizia linea commnrclale non può ess'ere. " Tutto Il commorçio tencst:-e fra Roma .e 1,· " sue provlnçie orlent111t » st svolsé - dice 'i 1 P:reutzbrock - sulla Vfa Egnatic. 'Ma qui si part:1 ti; solo commercio ter-restre; e non può essere ~gi solamo;nte terre,tre Il no5tro commerc:o ,)on l'o– riente. !l movimento terrestre potrà esser"' prefe– rito al movtmonto mr ritttmo per la sua maggiore cele·, itè Ctoè la linea Va.lona-Costnntlnop0li int.e. resserà senza dubbio Il movimento postale e viag– plaÌori dall"ltalla 'centrale e merldfonn\e a Costan .. tinopoll. ìVa avrà scarso interilss~ - s'Intende, quanto •a tpe,e di trasporto - oer i nnshi centri indust.riall~ quelll tessili 'p. es., ::he hanno, com'è Mto. il primato nep;Ji scambi /On la penis:ila bal– canica. Le analogie, rhe ~: voglio110 istituire fra ran,ica Egnatia e ln Vàlona-Coatantinor><>li d\ oggi, risultn "rtltlciosa. dai p11.nto di 'Dista com. merciale, ' !llll.ni !o si consided: l' che il commercio tsfarn del!à Romn imperlale n":i è paragonabile "1 grande commercio moderno; 2" che esso si svo1°~ ~opraiutto con le Indie, e i prodotti 'l>a1canici vi ranpresent&Tono comparativamente )''>Co; 3" il prn– blema della· nostra espansione. oltre che rii ·om11- 11!ca1.loni- si npti - soprfltutto mari!time. ~ <l• oqrnnl1.1.n1.io11e !'>ancnria e commerciale. La Danubh;-Adrfatico D(JJ pnnto di vista. ,commerciale ~-politico e cul– turnle. 'molto mag,gtore importa.;11a !tvrebbe un , nuove elst&ma di èomunicazioni ·1ra il Danubio e l'Adriatico. 13ioogn'.}rebbe,cioè rl])rcndere t1 pro– !l'tfto della. lh1ea, che IR Sert:a spinse nel 1()12 fino a Ni•h. I.a Ctmern di CommJrcio di M!lann nella sednta deJ 20 giugno 191 7 ha approvato un v.oto c-hiedente - ricorda il [}l'Of Tnrroni-B;-escia– ni (Rivista de!le Societd Com,m,ercia!i, 2!l febbraio 1918) :_ « che ~i riprendano dal 'ioverno gli cr- " cordi per la conl\nuazione delln linea Danubin- " Adriattco innesta!li. Rl t.ronco Nislt-Mrdare e cr,- " stituentP la linea più diteltn possihile tr 1 I:· " oiannrR danubiana e l'.\driatlco ». Questo voto co~riSP"mle l\lla reaUh del!~ COf,e. L'art. !i del!~' 11ota Tc-harikoff presentata allo Zar il 4 magr:io 1900 faceva della Danttblo-Adriatico nna pedina . del gluoc,,. ~ur-:>peo.Perchè TTl')striamo di voler dl– r.1entfeare questo pro~ctto! Se VOf'lll::un" fare J'!nteres.,e vero ct'ell'Ita.lia, e-i ~ neressaT!o: a) non lascjarci sedurre dal mira.g<!io i!ella vàJona-Contn,ntfnopoli; b) nc,n abbandonare l'idert rlelh1(!tnr,a. pitl diretta •pv.HibilP tra la pia– nurn da11.ul ,iana e l'Atfiatico Nn.t.nrslmen(e. ,r,ie.~ta uolitf~n ferro~'1ari& pre– suppone 11na,poi:t!.·J diplomatica. la qna1<' ~on ~in diretta a r,renre continui at.triti fra gli s1n,; riel Sud <' l'Iblla, e a tavorlre eosl le ambizioni politiche e commercirili della Ge1m9nfa nelln pe– nisola hrtl,•nnlc-n. OccOl'r~ ciol>uscire, anchP. nelh •10Htic~ ferrc,vinl'!a, cin 1 cerchln m.igiM della Tri– plice, in n1i •eml:>m c'.1cmolti italiani sfeno sem pre riinrt•tl, nono~tant 0 la '!llerra attuale. Antonio d'Amor~. L'UNITÀ .,. i ota-bene Goffredo Bellonci fu iJ,,erventista... oer Ja Ger– ~nia nel 1914; fu neut,·alista nel J!ll5; andarn !acendo nell'estate del !917, a spese Jeli·uflìcio lii 1o1·opag~1,dudella ~h1.•li,a, delle con'Jrenze per I~ ,tar'01,~ dimntiche rli gra,ùle lusso, nelle qunll co1ofe1enzedichiarava cl,e. qutsta è la 11rima g:uer. , u In seconda ,. !H05~imu 1a faremo conlro la Fi°,u1cla P. l'Inghilterrn. Oggi Goffredo BeUonci, sul Re~!v del Carlino, tìomanda ogni ,.torno, con g1•,.md9(ervore patTiot tico, l'l xnquist.a della. Dalmazia, è ci fa ~aper<> c-he « I Austria, ani,imante !',ià 'lOlto la pressione " del suo nemico d'oc'.èirle!lle, guarda ora con ler– " rore la necessità di risolv9rsi: o sar_rifìcarsi allo sue alleai a, o staccarsi 5ubito e .~eooiiare la .•ua ., vita con noi ». Goffredo Bellonci è 1c-gico: oggi, corno nel 1914, è fedele sempre alla stessa poJitlca. Jacques Balnvtlle suda in questi giorni tutte le sue camicie 9er convincere hmiverso 'fhe è ne– cessario ~a:vare e ingrandire la casa d'Auslria. La polif.ica an!.iitaiiann ii queste signore r.oi lo denunciammo 11ià nell'Unitd ·del 2 febbraio 1917. Chi con0sc.1va il feroce odio antiitalltlno della.com – briccola clericò'-monarchica della Aclion française non poteva avere dubbi sui fini , 1 ella ·azione de1 sigr.01· Bainvil!~. :\fa fra il 1915 è il 1917, costui /> stato il cucco c'ei nazionaìi<tli italiani, perchb mentre lavorava al salvataggio e all'ingrandimento del!' Austria, olTrivrt la Dalmazia all'Italia, per paralizzo.re nel– l'Adriailco Austrir, e Italia a vantag!\io de, la Fra11- cia: non al•rtruenti :fi,ismarck usò la Tunigia per divider l'Italia dalla Francia, e l'Egitto per dlvi– rlere l'Inghilterra dalla Fray,cin. '.\fa i nostri na– z?onalisti no.i caplva;io e non vol'}v,rno capire. Ii signor Bainville, chJ nel 191?. ~01 ivev(I. nel- 1' A c!ion /Tr.inçaise che l'Italia era destlmtta ad essere sempre la !leggio~e nemicrt della JJ'ran~ia, fil fati.o. CftVftliCH '!elJa COt'OTlll d'Italia Ml 1916 per avere pu'.l>hlicato un volume ~nll'ltn.lia e fa m1enn mondiale in cai esa1tavn le IT\and; ambi– ;ioni dell'imperi;i.lismo it.aÌlnnc: de$,!'.~evn il re n'Ilalin. come un uomo senza scrupc-li, un nuovo Ce,;are Borgia. che aveva m!,cchjnata da anni la ~uerra contro l'Austria: fai:evrt 1el popolo italit,no un popolo cli... pt'llssiani.: et calurrnifwa. insomma, in tutti i modi possibili e suscitava contro di noi. ;l so,pntto, il disFezzo, l'o~tilità di tutto il mnndo. Per m1esto libro, ch,1 ci) ha fatto 1111 m,,lr 'm– menso, il ',lgnor Bainville fn fatto ,:avallerP, anzi il tihro fu tradotto in inglese· con !(rande soddi– ~zinn~ r'el Gove.rnr, italiano. Tonta è stata h recii Il.. con cui è stata fatta per tre ·nnni l::t pro– pasrn:ndn.l italiana all'estero. ' n Rn.rone Macchio scrivè nella ,\·eue Freie Pres. <r del 22 sattembte un articolo. evirlcnten:ente uf– fìcios;;, per offrire al Governo itnlinno .,,, rtccomo– i!nmeutc n. spese degP Slavi. « A che cosa serve « all'ltalfa - scrive f! .::onsorte au~hiaco del·Prtn– ,, clpe di 6illow - a che cosn. ~erve Rll'Italia di ,. vedere In Monarchia degli. Abilbui:_o;oesclusa dall'Adrint;co, se è obbllgatà n. contribuire alla " formazl,'ne di nuovi Sfat.l. con 't1I dovrà divi– " ilere il dominio de!l'AdrÌaticn? ». Pme di J~g?~re un nrllcolo puhblicat.o d:l qPIÌl• rhr a rfHia'to c'11la Mano Nera ~nl Tcm!l'l IJ. ~111 1/P•ln dPI Carlino! :l>!Ònsi~norfrrtidutli, il prJtr- n11~triac:tnk qi Gorizia. ~i ;, chto anche lui alln slavofilia. E si t. messo a pàr)are come parl1>no in Italia f'lli alfi. liat; alln. Mano Nlra. E ha scritf.!l sull'Eco del li– tnr11lr del 29 settembre 191!l un ;irlirolo contro i! cteputa,to trentino, on. Conci, che ha agli 0cchi del govern') austriaco il t,•rto tii ~olere l'ac~ortlri itnlo-slavo-. · _ , Il Mornalo ilegl; irrenentisti trrntini, la itbertò. oss 0 na a questo proposito: ,, r fauduttinni ~ono ,. ~ta!i fino allo scoppio della gu&rr,, e, per un I lel' ,po rlm ante la .. uen& sltssa. eon gli " cc 1,,J ' " b I t lavi, u.no a .quaudù r,o~ cor•vPuue c?Ll at-.Pre " irn,ieme con gli slavi, ancor,, o"cillanll, non an– cora decisamente untiau~triaci, l_'irreden,,s:i,o " nostiauo. Oggi, dopo il mimbi)C! rl~Yeglw della roscienza nazionale e 1,~litic11 d~gh slovem; ogg;1 .. che l'ltalia P gli Allea~1 c,?n.inci~no a ,·end~r.s1 conto 'lei problema ,,ustro-unganco e cercano di coorwnare le a.spi1·1tZionidei popoli oppr~s~ 1 .. ~eco 11 r11ìùegnto dou Faiciutti che improvvisa– mente spa.sima per l'ilaliani'.à. di Trieste; .eccJ ,, il rna,Hipolo dei suoi ~eguuci gridP.re al p~nc,110 slavo· l'Eco del Li!Orale lamMtà l'apa.lia d••gli " ilalia~j del!a Venezia Giulia ~d itJcita all 'es-.1è- '– " ma difesa 1~azionale, ed invoca l'aiuto dei " c 11- " gin; ,. tedeschi contro il com<1ne neTDico. Sono " te sorprese ùell'austriacanti~mo che, do~c,iclos, u reggere sl'l nolo prindpio del divide et inwcra, ha bisogno di ten-:r deste o d.i provocare le com– oet.izioni e gli ~i d'ogni genere fra razza e ~-azza, fra. popolo e popolo. Perciò l'organo d1 don Faidutti, di fronte PI pericolo d'un accor~<> italo-j , ,goslo.vo che s&.rehbe il colpo 'di gra,'~ u per la tirannide ~sburghese, arriva al pun.~ da " dichiarare la necessità della IC\tto. lrat.r1c1da. « Naturalmente -- cosi'concl 1 1do infatti l'Ec1 del ., Litorale il citato articoh.>-contrc rappello· clbl- ;•011. Con~i - ogni legi1.tim11 di!esa'uazionale da noi porta n! consep;uenz t nd m19. letta. E qu,'sta. conveniamo. s11rà anche fratric'da. Ma 1uale la " causa? Sarebbe :ro,,po lungo indaga.ria, m., g•i ,, e certo che .si arriverebhe il, al mancato risì,et,to d·ei vicendefoli diril.:.i sanc11i dalla no~trJ. costi– tuzione ... ». Se jl movimeuto jugoslavo venisse ,, a pntLl con il g0~erno degli Asl>urgo e rientrasòe ,, rielle lince deJla " t:ostiluzione •• at,strlaca. la lotta •fratricida v.,rrebb"l n cessare, la difesa ,, nazicnale tornerebbe ad. esser.i un'esaltazione per; urbatrice, e sparirebbero le i[Tlprov,·ise grar vis~ime amba.scie dell'i. r. m-:>nsignoreli?er l'i!a• " JÌanità delln Venezia Git.li'\. La ti,si fai,lutiianrt " della lotta fmtricida :tpparis~e mostruoM. Lr. ,. è, infatti. Ma ha, sf. non :i.ltro, il vantaggio di , A3sete logica e cons~guenle Oh.i è 11er.1•.~ustrìo. non può accettare un'intesa ci>,ile fra it•lliani e " slari adrià.tiCi e deve im.1,edirr _ad o(Jni costo g.i ," accordi pnlitici fra le nazic.nalitd oppresse della ,. 'Monarrhia: deve q1tindi necesearicmentc ammtt– " tere e promuovere lo stato permanente di' con– tesa nazionale e d.i reciprat•i soprafTa:ion.e a ,, benefi,cio W.elt'Anstria e delle r.onenti egemoni– '• che della Monarchia. u Sono vniià oramai àcq11isite. L'episodio dell::. ·, p:ilemica faiduttian~ contro ~•on. 1 :onci non ne " è che una conferma. !.fa oonlribuiri., conviene " sQ-Orarlo, a scuotere qùalcuno che foss~ anco,a u incerto e pe'.pl'esso. ea a far riflettere a certi " slavofobi di pròfessione che come moli.e sono le vie che menaT'o a Ror.:ia, vi snno del pa~i vie " diverse Cf,e ,i-n:iscnno a Vienn-i ,,. • E' quanto noi andiamo d..:endo da quattro a'nlli. '·solamente a.bbiaµio p~1d11to la 'fldncta che molti slavorobi di professione capisc!l.:to r.orte lezioni &.b– baglirtnti d.ei fatti: perchè la slra1h di questa icnte è costruita appm1t-0 per cond11rre a Vi~nna. Le ~pese di questo giornale, dal· de~ essere pagate interainénte lettori· di esso, affinchc ris• -lti, a noi per i ,primi, che l't,pera nostra non è cam– pata in aria, eia risponde a un f>i!l!:lg:1,1 reale di. gruppi, abbastanza numerosi, de:1 nustro paese. Se il dis::vanzo finanziario ci dln.ostrasse che l'opera nostra non ~ efCcace per mar.· ì ~ canza di una larga bas<".di con~ensi at- tivi, noi ci rlnu!lzieremÒ seni\lltro. E a dimos~ r.ll' e · quèsia Lirghezza di consensi altrui, ·non c'è chz un mode solo : abbo– narsi e procur.are dtri abbonati, ,-,.,.~,Ut ,-espor.s.. ~ile: EnNltt.rn h.orro1" O\"JrIClN.A POLlGRA.FiCA ITALUHA

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