L'Unità - anno III - n.3 - 16 gennaio 1914

444 L' UN I TÀ intern a possa esercitare , con una certa inten – sità , spcciahncntc in nazi oni non troppo va– ste, la benefica fun zione di spingere le man i– fatt ure sulla via del progresso. Fin o da l 185 1 Cavour asseriva che, in par – ticolar modo negli Stat i picco li, mercè il dazio proiettore 1 produttori si addormentano e s0 110 lentissim i nei progressi che altrove si Ja11110 cclerme11tc. Un altro van tagg io notevo le offre il regime dei trattati di comm ercio, in confron to di c1ucllo dcli ' aut onomia e cioè il M 11taggio della stabi– littì daziaria. Col sistema dei trattati lo Stato è vincolato per un ccrt·o numero di anni a mant enere i patt i contr attua li ; con l'auton omia invece, ha piena libertà di introdur re modific..-i.zioni nelle tariffe e di q uesta libertà non vi è dubbi o che esso è costrett o ad approfi ttar e assai d i so– vente, in forza della pressione delle indu st rie intern e reclamant i semp re maggio r protez ione, co_me lo dim ostra la storia doga nale della F ra ncia dal 189-z: ad oggi. Non bisogna altr esì d imenticar e che I' lta – lia ha per il mondo centi na ia di migliaia di emigrati i quali q uasi semp re sono fedel i con– sumato ri di merci della madr e patr ia. È ovvio che ta le consum o sarebbe la rgamente facilit ato, q uando si ottenesse - mer cè tr a t– tati di comm ercio - miti impos izioni drlziari c dai paesi e.li immi grazione italia na. in modo che i nostri prodo tti pot essero esse re venduti ad un prezzo non esagera tam ente eleva to da lle eccess ive ta riffe protettiv e, come accadrebbe per rappr esag lia se ci rinserra ssimo in bar – riere ultra.protez ioniste. È da osservar e inoltre che i trattati di com– mer cio, mentre offrono la .possibi lità di tut e– lare in un'equ a· misura i pro dott i na ziona li. ha nno insito il concet to di esperire i migliori acco modamenti fra le parti cont rae nti , prima di prov ocare una guerra economica che finisce sempr e per esse re di dan no alle pa rt i stesse. La Camera di Commer cio di Pisa si pro– nun cia quindi decisamc nt·e favorevole ad una })O)it ica comm erciale che sia meno in contra sto alla dottrina della d istribuzione territoria le de l !avoro e della prod uzione, ~ a alla politi ca ispirata alle tracliz~ i, le quali da Ca– vour in poi, h<.umo contribuito alla prosperità economica cl' Italia . È sana tend enza il reagire contro la mar ea c!CI pro tezionismo ad oltran za che Coné1ucc le __ ._....._... .... _,. nazioni ad un inoppo rtun o isolam ento econo– mico, in un 'epoca come la nostra nella qua le si fann o sforz i per molt iplicare i mezzi cli tra– sporto e si cerca di facilitare le comu nicaz ion i per dete rm inar e fra i divers i popo li nuovi e semp re pii, int ensi lega mi. CA~IERA 01 C OMMERC IO ED IND USTR IA DI PI SA. Un documento della guerra balcanica. Se fosse vero che la sto ria serve a qu alche cosa, npi dov remm o ricava re ut ili ammae – stramenti dall a recente guerra balcani ca , tanto pH1 considera ndo che le difficoltà int er– nazional i suscitat e dalla medesima sono an – cor ben lontane dall 'essere app ianate. No n poss iamo eserc itare la nostra criti ca sop ra le conseguen ze de l confHtto fra gli a l– lcat-i ba lcn.nici, poichè la sto ria degli ultimi 9.\'veniment i e delle ragi oni. dirò così, ma chia – velliche che li hanno determinati, non si co– nosce e non si conosce rà tanto presto; ma basta, al nostr o proposi to, prende re in esa me un doc ument o, che riguarda special ment e la Bul garia al termin e della guerra coi t urchi. È la memoria presentata alle Potenze verso il~ i~ d~: 1~13 ..dalla co~!missione del de– bito pubblico bulgaro: .e Exposé sur la q ue– st rnt1cl "inttcn1~tt'6~ C~~uer r'e ci_.u~ doit èt r~,.l m– poséc .à J a . Turq uic ». N?n ~ )O~r.. ~b! desidpra ~ç lll.!, più va li,~o. §c:,lzo ,- !!..,~i o~1enti ...; sl)Osti da Norm~ A ..ng,!!_l 1~ !:!!.~= libr o J:::. ({reat illusion (1). TI Cf'ocumcnto in questione, per ind urr e ,l' E uropa a riconoscere il diritt o della Bul – garia acl un' indennità da parte del gove rno turc o, espo ne le conseguenze della campag na. Ap prendiamo così lo stat o miserando della ì\lacedo nia e della Bulgar ia, e non già per testim onianza dei tur chi, ma propria mente per confessione dei bu lgar i stessi. Anzit ut to - qu esto è il primo argomento per chiede re l'i nde nnità - la l\lacedo nia e la Tra cia, regi oni in buo na parte prospere e ri'c– che prima della guerra ed ora terr ibilme nt e devasta te, non sono in grado di pag are l' ·n– tcresse de lla parte ciel debito tur co che si sono add ossate, anzi per molto tem1)0 sara nno cau sa cli enorm i spe se alla Bulgaria. .La con q uista, dun qu e, inve ce di pagar le spese d ella guerra, le acc resce1à ,. l con tri– bu enti bulg3ri stareb bero posit iva mente assa i meglio, r.c invece di guadagnar nuove terre con tanti sacr ifizi di sangue e di denar o, non fossero usciti dai loro confini. L, Bul garia si darà il lusso d' un magg iore sviluppo geogra – fico, ma la nuova carta è tr oppo colora ta di sangue e non presenta più che regi oni desolate, coperte di ipoteche, dove le imposte mang e– ra nno la rendita . Ora il gove rno bulgaro e~ige I' indennità. de lla Tur chia per non essere ro– vinat o dall e spe~e occorr ent i a ristorare quel dese rto ! (1) Pn dirla di pam ggio, ~=. .:: i:o.,!!.3 ',th!J!i!P..-lib(9, di cui parlò f U11ità del 7 nov. 1913, ristampato molte \'Olle in breve tempo e nolcvolme!lle accresciuto nell'u ltima e<.liiionc, non ,_.,,- ha avuto finora ruolta fortuna io h1lia, sebbene abbia 10llna10 t un po' da per lutto, all'estero, appu sion1te discunioni, che non ur1 noo scnu frun o per i. cault della cil·ihà~ I.J.?!.!!:à~ e anche un p()CO del!'au tore, che 1i ~r meue di chiamar niente· "m~ 'roli'V'l L~ L; ~~~·;~Timbcvui idi '\'.cechi pregi: fa i gli ;,,1iscf'17~ ·i-4t .., • ~ •Mi1 <1h - •., 11 secondo argomento accamp ato da lla Com– missione è il seg uente : che la Bulgar ia ha perd ut o -z:5.000 uomini , e più che altr ctl antl son f\mast i mutilat i o inva lidi per tutta la vita. cifre certamen te non esagerate (e bi– sog na tener presente che si tratta qui sol– tanto della prim a gue1ra balcani ca). Ora, senza tener conto della perd:ta eco nom·ca rap– presentata dai morti e in\' aliclat:i : mer canti , indu stn ali, agricoltori, meccan ici ccc., il go– verno bulgaro ca lcola che i contribuenti do– vrann o tro vare pili di .,00.000 sterlin e all'an– no, per una gen erazion e. per pagar le pen– sioni alle famigli e elci morti e degli l itri, fatt i impote nti a guad agna rsi la vita. L' in– tera entra ta bu lgara era prim a della guerra circa 6.700.000 sterlin e, cosicchè il cari co delle pens ioni significhe rebbe pres s' a f)OC0 un se– dicesimo meno di rendit e. E le tasse in Bu l– gar ia sono già altissi me. Il terzo argomento riguarda il rifornimento bellico. Il govern o bul garo dich iara che, su– bit o dopo la guerra , lo Stat o dov rà riarmare le sue trup pe cli nuovi fucili e cannoni e altr i arnesi simili , pcrchè la maggior part e dell e anni adope rate nella guerra son diventate inservibil i, e bisognerà rit ornare alla pristina efficienza milita re. E così, osse rva arg uta ment e il signo r Hir st. di rctt òrc dcli' Economist ; si chiede I" ind ennit à di guerra, pcrchè la guerra ha logorate le a rmi e bisogna comprarne de lle nuove; e poi chè la Bulgaria non ha i mezzi per comprar sele, glie le deve pagare la Tur – chia : il che significa in -realt à che i creditori inglesi e francesi do n ebbcro prestar piì.1 de– naro ai turchi per mette re la Bulgar ia in grad o di fare un'a ltra guerra. li quarto arg omento per esigere l' ind enniHt è la terrib ile miseria del pa ese. Fin da l prin– cipio della gue rra, il comm erc io e il credito sono stati sospes i ; nessuno piì1 è sta to legal– ment e obbligato a pagare i si.1oi debiti. Ì I do- . cument o dice test ualmente : i L. economia na – zionale soffrirà. per due anni le catt ive conse– guenze della guerra . L' indust ria e il comm er– cio hann o subito un doloroso ristagn o per oltre quattr o mesi, a cui seguirà inevitab il– mente gran nu mero d i falliment i tra commer– cia nti, indu stri a li e art igian i. Nè si posso no tra scurare le perdite degli agricoltori ... E oltr e a tutt o ciò , la perdita del bestiam e per tutt o il paese è enorm e, poichè oltr e -z:00.000 c.1va lli buoi e bu ffali impi ega ti nel servizio tra spo rti per l' esercito, sono morti o resi inservibili •· i:: assai difficile che le cond izioni della Bul– ga ria, dopo la seconda guerra coi suoi cx -a l– leat i, siano ... migliorate. La Bu lgar ia, doven do cede re a tur chi e rum eni ed a lleati , ha perduto una buo na parte de lla sua conqu ista, ma resta tutta via ingran dita. Pii, grande e più pover a. Su per giù come i ~ bT"";r Ca~ chc'," .. ~.~ii;èi- BibliotecaGino Bianco tori du e volte, non stanno meglio di lei. E tutti insieme pot reb bero. col loro esempio, ammon ire imp erialisti e nazionali sti che non si lascino ub– bria ca re tr oppo eia certi ent usiasmi bcll igeri. Ecco li, que sti J)OJ>Oli bal cani ci, già ta nto a mmi– rati ccl esaltat i pc! loro valore, impa cciati ogg i i~ 1t:!!.1,. n~ li cÌ_.al(é lor~· conqui ste e ri~ ~ott i a vivere a stecchet to ch i _sa q_~1_3:nto !;I~ , 112_me1 !'~ ~; i~i 1~0-~ ~~~~cl~1~i ! ""'Eppure si trattava cli una g!' er~ 1~ ria ,Jj ;~~~ ~ d~';_,chè fa gelosia fra le grand i Po tenze e gli inte ressi peculiari di alcune fra di esse non avrebbero mai ind otta la Tur chia a concede re le riforme domandate pacifica– mente. Certo, la nostra__igno ran za .. può rr nc~ la ~ }}c:_!essoe i..q,.gg:~ :èa.sj.QnC ..r-,1101,\ 5019•• poss ibile. ma = .u 1~ l1'tp ~o~b~~ :,,... igno– ran za del J)OJ)OIO e degli stat isti che lo gui– dano, onde,·come nel caso dc li' ultima guerra , ci si illud c'"~1j_~er.\t1_!~tt~~ µc_coq_spgueo i~ .. d~~ vittor ia e della conqui sta; ignoranza , in cui v~0 aiò'!ufc ~ ,asse':'""- egl' irrt"Cressi che hanno certi ìndu st riah e finanzi eri e giornalisti a preparare le cause e gli st rnm enti della guerra. Quando fosse - ciò che non sarà forse mai - chiar o nella coscienz a della maggi or part e dei componenti la nazi one. che la guerra, qualun– qu e sia la causa e com unque riesca, giova sol– tant o a poca gent e e rappre senta per tutt i gli altri nient' altro che sacrificio cli sa ngue e di denaro, i contrib uenti ci penserebbero su, non d ue. ma cento volte. prima di consent ire .a una J)Olitica cl' int enz ioni bellicose . Inv ece, avviene spesso che il J)Oj)Olo igno rant e e la bor ghesia istru ita prend ono fuoco e per dano la testa per mot ivi magari insignificanti , salvo a metter e giudizio quando il "J le è irrepara. bile e bisogna pagare i cocc i. · G. SUR RA. A proposito di lotta contro il latifondo. Alte cause climat iche, eco nomich e e poli- ti én'c,'"~ ;; li t; nclono- oggi --;~-; ; ~~ lu~ rc il latif ondo sca rsamen te prod uttiv o, e che sono state enumerat e da Agricoltl nei passat i nu– meri de ll' U11ità, e:cc~i:!:.e ag~ u ~p.er !~ – tra , non men o imp orta nte : la ignoranza in c ... ui anche i tecnici pii1.s,omp~ ntlJj,, .t~2Xi!l2. di fronte a p~ li fenomeni cieli' ag ricol– tura mçci$li9~ - l\1assimame ntc per que l che riguarda le colt ure ar boree, noi dobbiamo sinccrnm ente con fessare in molt e cose la nostr a ignoranza, o, diciamo m<'glio, la nostr ~ i~~~a a fa~c altro che la seinpl icc constat azione dei fath dolorosi a cui assistiamo . Un c~emp io ne abbiamo av uto in questo passato autunno, che è finit o così ma lament e per t ut te le faccend e ag ricole, e che ha por– tat o, prin cipa lmente in tutta la ,·asta zona ionica . pugliese, ba -;ilica tese, calabrese, a cosi forti d isillusioni sul racco lt o olear io, come nessuno av rebbe mai e poi mai sospettato sino a t utt o sett em bre e forse -an che per part e di ot tobre ! Quando le produzio ni, sulle qua li si faceva -...-.. ....... _ ... ,_,..,,.~........,_ ...... affidament o, s-~ ~ 1?v~ s~•»~ ~ ~ cinque ~ •~ d anche ari ~liso~tQ dcl..,quin to d_:11<!,..SPQH\tO~ non si può fare a meno di p~n– sare con raccapriccio a que llo che succede n1: bilan cio del proprietari o, dcli' affittua rio, del contnclino. L'eco nomi sta fa le sne malinconiche rilles– sioni ; il tecnico non può an cora suggerir e i procedim enti -va lidi a far di, ·entar c sicura– mente costante, o per lo meno va riabile en– tro limiti molto pii1 rist retti , la prod uzione deg li uli vet i ; e 1~.!,Sj_s<>}~~ .,J)roy ri_: ta tio; ~f– fitt 11a11~,,..c~~ta~ o, J ~ scora~n:;:1a e.,) ,1,sc1a ap– da~jz~1.C PJP?. Per quest i cc! altri grav issimi proh lemi spec iali della agr icoltura. merid ionale, noi at– tendia mo che si verific hi la _promessa riÌ)°ctul:'tt ~ 1i;t:";; ~i !.t7L ~~i_st~9 discopm .,,di ·Muro Lucano, dcli ' impi an to di una stazione speri~ IUC,;;ft" dì à rbo·rico1tura. - !ioni e 198.000 non compr esi gli sti pend i ciel per sona le fisso; e senza conta re i poderi spe• rim ental i anne ssi alle Scuole prov inciali di agricoltura . Bisogna ancora ricordare che in mo lti, se non in tut-t-i i dist rett i. sono in nu– mero notevo le degli_ ~~ n~ !!.'!!bui~ ~~. che per corrono \'eram ente ed utilmf'nte la campa– gna. La provi ncia di Onta rio ha 3 1 di que sti ist rntt-ori. Vi sono infine num eros i frutteti dimo~t1a ti vi nelle provincie dove la frutti– coltu ra lia pii1 im1>0rtanza. Quando potre mo aver e qual che cosa di simil e nel Mezzogiorno ?! Bisognerà da r te mp o al tempo, perché non si crea in un anno nè in d ue un patrimonio <Ìi osse rvaz ioni utili per gli agr icoltori ; non si può tro var modo di risolvere d' un subit o le gravi e complesse q uestioni della produz ione a rborea. !\'la ad ogni modo , se non si comin– cia , non se ne farà mai nu lla , e re~t«:_rà , come ogi;i,.~~ l' agricoltore in balia clçll~ ~uti e _ ro; z~-.,,;_,~d;:11·an ~a~ c!,1to ~ d(J.!~ sta3Jo_,(lj; E il ) la\'Oro per la int ensificazione de lle colt ure · nel latif ondo non pot rà non esse re rallentato e pa ralizr.ato anche dalla nost ra. igno ran za. E UGE NIO AZIMO NTI . Protezionismo ed entrate fiscali. • Appena /r, condizioni dell'/ ':rario lo permet– lermw o - ha. scriUo l' on. Lu zzatti sul Cor– ner e della St~ra del/' 11 gemurio - bis~gnerd porta re il da,-:io del caffè da 130 a. 100 lfre per quintrd e, gradatam ente sgravare gli zuc;cheri, ri– durn e la proiezione, e poi affr ontare il problema del dazio sul grano 1,. A parte il dario sul caffè , che non J,a nes– ~ .J ,,101zione J:.[oll!j,ioni.sJ a e la cui 1·id11zioile dando imp ulso ad 1m maggior consumo sarebbe rapùlam mte compe11sala con wt aum ento di e11trate, - · noi 110,i riesciam o a vedere perchè l' ou. l.uzzatt i voglia a.spettare il permesso delle condizioni dell'e rario. per abolir..: il pro/ezio- 11ismo z11c.;heriero. I zuccherifivi • na.ziona/i ~ paga 11(1 all'e rario 73 lire di tassa di fahbrica zione per ogni quin– tale di zucchero raffi 11a!o : e questa tassa • .fi· scale II non e' è 11essun bisogno per nra di ri– durla o di abolirla . Lo zucchero " estero •, invece, paga alla do– ga11a twa tassa. di lire 99 a. quintale. pa ri alle 73 ·lire di tassa di fabb ricazione pagata dagli :mcclterifici «na zionali •• più -z:6 lire di prole– zioue. Ed è grazie a queste -z:6 lire d·i protezio ne a quùital e eh,: gli onorevoli iWaraini e C. ru– bano al popolo italiano circa 10 mil ioni al– t' (IHIIO. Ora, ri1ucendo fa tassa doganale da lire 99 ~ - fj, r ·erarto "non vie ne a. perdere...nea11- i;L1:__1i f.~~l~ f!~t0: mentre i · C<msumatori 0 guada– g11ano circa 40 mil ioni airnu i. La sola. co;i:;e- --– g11n1za sarà che la tassa di "3 lire a qu intale ~";; \;i ess; re J,aga,; . in lt ~n~:'dagli wc ;~,;:j: ~ •• -.- • -• I• •., ~ ,,. . • • fic, « nazio11a~i "· sar~ .. -J::~tt:, ta_- J~ la. doQ!"l!l!, !!'!· g/'~';;!' !O~ ~ su lulto quel/?,._~~ /,~ , ~he eue~tfoa.!:!:~ ?~~"· esse,:. ·pJJ'!. / abb:.,i;! to ~ '!'~ 421>,o_Ja., cluu.fiUr(f di al.;1mc J~ l.JJiqJ!i,.. « m11;io11ali •, sard importato dall' estero. ....,._C•~;~~~~-;;;;;r'? ert; me 0 n"tii i1olto da .~ua– ~ daUa. ridu.~ioue d~I prezzo tfello • ZIIC· chero di ben -z:6 ceni. a chilogram ma. : perchè questa ridu .zivnc di prezzo farà anme11tare U co11s1tmo, e per conseguenza aumenterà anche il /Jrodntto della tassa di fabbricazi one sullo zucchero prodotlo in Ita lia. o del dazio « ft· scale » sullù z11cchero importa to dall'estero. _ Esi5.1e !"J }'ef fo ~.,!~ .. Y.e';2. e __proprio c~n(~aslo d' Ì!!_teressi fra l' _erario e i ladroni. d~!j_o .z11cc~ero. Questi luu1110 interesse a. produr poco mcclte ro per tenere alti i preu i; l'er ario ha. interesse a depri mere i prezzi, a!Ji.nchè si allarghi il con.sum o, e quin1 i. la I.Issa di fab – bricazio11e e il dazio dogml(lle «fi scale II proflu – can:i di p iù. li maggiore reddito della tassa. di fabbr ica– zione e det dazio doganal e 11. fiscal e•, clw si può pl'esumere debba essere la conseguenza dell' abo- lita. prole::io11e e det tlimi111filo pre::zo, potrebbe, "f>2. i, servir;..,,.~1..i,.iiizia1e,.J(L,,J;it/,1t?.io11e . d~ {o sul grtmo ...~e-~ µ_~YJ:-.J>_erd.iJ.a ~d.cil..',erJV:.iO, ~ o questo sia dello nella damwt a ipotesi \ I c~; .n federale del Canaclà, - paese assai meno adatt o del nost ro a una inten sa prod u7ionc arbor ea - mantien e, a sue spese che l' erario, per il quale 110n si lta ·11ess11n rigua rdo allorchè si vogliono spendere i mi – liardi per le impr ese colo11-iali, debba essere esclus ive, sed ici J>Oderi spel'Ìmenta li o stazioni co1tsiderato come un' arca santa intangibile solo speri menta li spe ndendo a nnualm ente lire ·\ mi- al!orchè si tratta di di111i1111in1e l entrate per - 1 V' ~~ · ~ ~~ I ~•\J- 1 ~ ~ J 1 - JUr- I I t f) l ~ ~ ' )

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