L'Unità - anno I - n.48 - 9 novembre 1912

190 zioni dcli' impre visto come il commercio, il • giuoco divino •· E so rprende nte appunto, pcrchè più rispo n– den te al genio della stiri>e, è lo sviluppo com– merciate della Grecia in questi ultimi anni. Alle piccole barche dai nomi eroici recanti con tinua– mente coi carichi minu scoli il pensiero e le spe– ra nze de lla Grecia interna alla Grecia este rna, si sono pres to uniti i vapor i di piccolo e grande ton– nellaggio de lle compag nit. sor te con rapidi tà pro– digiosa a Cefa lonia, ad Andr os, ad Hennopoli 1 al Pireo , battendo a Smirne, R Costantinopoli, u Salonicco, bandiere tli vecch ie e glor iose ma– rine europee, vivifica ndo ta lmente il traffico del Pireo da rende rlo dei pri mi e pii) importa nti scali mediterranei. Conseguenza di questa attività è stato l'aumento della prosperità nazionale . Non ~ il caso di .tc• ccn nure alla tristissima stor ia dei pri mi trenta anni <lei nuovo regno , costanteme nte ngitato, co• sta ntemen te in rivolta; ma bisogna pur ricor• dare, per megliova lut;trc la linea ascensiona ledel suo progresso , quan to sieno sta te disHstros~ per l'nvven ire finanziario della giovi ne nazione, ne l periodo della reggenza bava rese, le s1>ese straor• dinarie figuran ti nei bilanci dal 1867 al 18c}o pe r veni re in socco rso ai fr.,telti oppressi I (1). Nel 1862 il commercio cs terinre della Grecia era di 60 milioni, di 189 nel 1896, e di 22.5 mi– lioni nel l 905, Le entrat e dello Stato, che nel 1862 eran o appe na di a:1 milioni, saliv~ no a 87 milioni nel 1866 e a J:16 milioni nel 1905. I vapori de lla marina merca ntile ellenica so no aume nt:1ti da 107 nel 1896 a 201 ne l 1905, con un progresso nel tonnellaggio nelto da 14.5.000 a J47.ooo ton n. Il movimen to gene rale de lla na viga– zione nei por ti greci e sali to da 5.8o; vapor i nel 1896 a 8.394 nel 1905 1 e il tonnellaggio effetti vo da J-4J7 ,000 a 9.4;7.000 tonn. Ma più che da og ni altra statistica il pro• gresso economico ci ~ rivelato dal cambio. Nel 18g6 per ogni 100 fr. d'oro si ottene vano in Grecia 174 dra cme con una perdi ta per il cambi o greco de l ~ q2 010; nel 1907 la perdita era scesa al 7 010, cioè per ogni 100 fr. d'oro s'o ttenevano al più 107 J0 dracme. Infine, se– condo i calcoli di Edrno nd Th t!ry, i valori mo– biliari ellen ici, che ne l 1896 non rapp rese ntava– no che 4 0:1 milioni in oro, nel 1905 si calcola– vano a 81J milioni. Scuole e acntimculo n.uJon.&Jc. Anche l'istruz ione prima ria, resa obbl iga toria, prima che nell e altr e naz ioni europee , colla leg– ge del 1834, 11i è venuta intensificando cele r– mente col solidificarsi dell'edifizio nazio nale. Capo d' Istria nel 1827 londava 71 scuole; nel 19()6 la Grecia ne possedeva 3007; e da 50 mila dracme, qual'e ra ali' inizio de l regno, il bilancio dclt' ist ruzione si elevava a 5 milioni. Certo per mancanza d' una se vera tradizio ne pedagogica l'ist ruzione tropJ>Overbale e filolo– gica, poco pratica e pr ofessionale, lascia an– cora a desiderare: h, debo lezza fondame ntale de llo sp irito greco cor rott o dul bizant inismo fa c:ipolino in ogni sua attivi!:\ : ma le somme spes e e :mcor oggi non ris1rnrmiate , }}I. freq uenza delle scuole, il successo dell a Società dei li– bri utili fond ata da Bikdas, mostran o come il popo lo greco comprenda I' immenso valore de lla cultura ne lla trngicn lotta ch'egl i sos tiene in Orie nte. E con profo nda c::ommozione, c::hein un recen te vl:1.ggio in Grecia trn:crissi 11 ritmo popolare , che i picco li bimbi delle colonie cantano, recan – dosi alle scuole nottur ne per sfuggire alla Sor– vrglia nza deg li oppressori: C• r• plccol• luna, ti•ehiu:11,ai la •i• •ffinchil lo pou• reca,mi a ,cuoia per lmpanr• le IC"ller• e I• 1den ze, 111lo q11e110 gruie di Dio! Certo In prosperità della Banca Nai:ionale e l' mlrnprendc-nza ardita della Banca d'A tene sono si ntomi di molto \'alore ; ma il maggio r affidamen to in una nuova ci\'iltà ellenica ill u– minatr ice de ll'Oriente è da to da lla pas sione senza limit i della Pa tria e dalla fede indi st rut– tibile del popolo nei suoi de3tini . La vecchia contadin a, orba ta de l figlio, che un viaggi rttore incontrò un gio rno mentre do– nav a al \'eSCO\'OJ 'una delle diocesi de lla Grecia schiava, la sua vacca e le sue pecc,re, affinchè il ricavo della vendita fosse inviato al consiglio d'a mministrazion e dell'universi tà d'Atene, può (1) Al i,iomenlodcl rallime11lodel 1893, un le1w del debilo ol· Jcn ico - piil di 100 milio1u dOCI- era upproten lalo da 1om• nao tl)C'H per i di11ruia1 i Cuce ,i rlruciati in Grecia. Il z,on a'l'or •oluto nel 1531, anoo della Co11faronudi Cottaotinopoli, u1 11l11a definit if':UDenla la quitt iooe di C,e1a /11per l'Europa uaa ,era colpa : colpa cbo ebbo per co111eg11enaa,olue lo 11a10 pcr.,.1u• di tu leucra del!' i,ola, la rh·oha del 1888-&9 e i ,,uiu ac,i del 1~5-g(, 1 cho 1110,ra dol 1$9;. iae,i 1abìlo la 1iisiiu ima Gino...., L ' UNIT À essere assunta a simbo lo dell'imm enso dis in– teressa to amor patrio, che rende talora i greci ingiusti ,·erso le altre nazionalità, ma quas i sempre degni di ammirazione agli occhi d~I mond o. Disin leressato am,r patrio: chè non bisog na in terp relare il feticis mo della politica, che ha radici nel cara ttere e nella cultura de l popolo , come una se 1e disonorevo le di arricchimento a da nno dello Stato. 1 nomi <lei Cunduri otis, Aspoto lis, Zau nis, M:1vromica lis, Bonduris , Kanelos, che han no sa• crificn to la loro fortu na per l'i ndipend enza della patria, que lli dei Cole1tis, Metaxas, Uulgaris, Griva s, Deligeorgis , Cumunduros, Tricupis, De– lyann i, clic sono morti al potere lasciando le pro – prie f.tmiglie a carico dei con:i ttadini, quelli dei The otok1s e dei Ralli~, che hanno compromesso le loro fortune, stanno a sfatare la troppo diffusa leggenda. E pur oggi il figlio d~I primo minis tro Venize los - a quanto mi diceva un amico al;. nlese - compie i suoi st udi in 1s,•izzern a spese d'un ammiratore e par t1g1ano del geniale cre – tese (1). Rlorg.&nl.uuiooc milituc. qua lità alla Ooua 1urca. E i cittadini seguo no con slancio qu es to rifiorire ddl o spirito militare, che permetterà loro d1 meno confiJare sulla am – bigua magnanim ità delle uazi uni europee e di riconqu 1stHre sè s tes si. D.,llc C'llonie elleniche d'Eu rop a, <l'Asia •. d'Africa, giungono d1 con– linuo oblazioni private , che cvi ricavato annuo della lotteria 1>er la flotta, vanno aJ :1ccrescere in modo verame nte considere vole le somme da erogarsi per il miglior :unen to dell'esercito e tiella marina . L.&polltlc.&di Venh:cl05. .. Ma perchè di fronte alle m:u11festazi oni irredemist1ch e di Crela, perchè di fronte alle prote:ue sa ngum ose di S.uno, e alla <licluara– :done d1 liliena dcli' isola di l\1caria e di Samo, la Grecia non ha a,•uto una voce, uno sc:1ttov1nle, i.:he compensasse idealmente almeno coloro eh~ sorgevano in arm iper lei?•.- Questo è l'ap punto t>iù gra\ •c eh~ sia st,,to fatto allk Grecia dopo l'appariu oncd elle nos trcnav 1nel mare Egeo: ogn i popolo <leve meri larsi, non mendicare pres so gli altri la sua 1ntegnta e la sua mdipendenn ... V1 può essere Sl<1ta debol ezz:1, ma chi ha vissu to solo poc:hi giorni in Grecia - in quest o periodo - sa che noi male rnh:rpetriamo quel s1len• zio! Una nazione non può correre sc1en1emen te al suicidio: allorc h:: la pace nazionale iwsconde diet ro le sue ali la fobt,ri le preparazione de lla rivolta, 1>iù vigile deve esse re il senso dd la rea lt.ì, più cauto il suono del le trombe e l'a ffi– lame nto delle spade - • Le nazio ni pro tett rici - mi diceva alcuni mes i or sono ad Atene una al ta pe rsona lità. poli1ica - sono decisissi me a mantenere lo statti quo nell' isola di Creta: esse stanno amoreggiando colta Turchia : che cosa può fare la Grecia, che al minimo movi mento udrebbe e.la un lato le proteste minacciose di gnrndi pote nze e ve,lrebbe la Tessagl ia invasa dalle orde tur che? • Per le spese enormi dovute so3tenere pei fr:1• telli irredenti, l'annessione dt Creta non rnppre– s enta per la Grecia solt ant o la soddisfazione di aspir11~io11i idmli, ma la risoluzione d'un gra, ·e pr oblema economico: se essa ha aueso il suo giorno vi è stata costretta da forze maggiori. Allorch è Ven izt'los per scongiurar ~ una guerra colla Tur chia - che desiderava ri,·a lersi su di essa dell e ferile rccntele dall' ltali tl - fece in– validar!! da lla Giunt a delle ekzioni la nomi na dei depu tati l'lc tti dn i collegi al Parlamento di Atene - come avve nuta se nza le norme e le gara nzie d,·lla legge ele ttora le -, i naziona listi greci pur riconosce ndo l'ingegnosità Jet ripiego, ac:cusar ono il pri mo Minis tro di non aver agi to col c'>r.-ggio d'un pa trio1a. Ed atlorchè all'aper– tu ra della C,1mera il Venizel os orJinò che i cre– tes i giunti :alla capi tule, non ost,1nte la brutalità inglese, fossero resp inti con la forza, i nazio– nalisti griclArono che Venizelos tr adiva la causa dell'ellenismo e la sua isola gene rosa. Ma il 1>01>0l0, che ha sen tito finalmente su di sè la mano sapien le e leale d'un ,·aloroso con– dottiero , il 1>0polo che già lo aveva appla udito a ?a trasso, al Pireo , a T ebe con ben altr o a• nimo rhe non i soliti demag oghi de lla piazza, il popolo comprese che se egli a,,e,•a 'de tto no non era per viltà: l'ora non dove\ 1 a ancora esse re suonat a. E pure accla mando tra gli abbr acci e le lacri111e i de putati, che im1,lorav nno un ,,os to nell'asse mlileu deila loro Pa tri a, il 1>01>010 ebbe la vir tll di a1>plaudire anche Venizelos ! " Gli ap plausi ai cre tesi - egli disse allo ra - parto • no da l e uore; quell i fatti a me sono de ttati dalla raGione •· Ed oggi la Grecia, lo speriamo, sta J)f'r rac– cogliere il frutto de i troppi lunghi anni di pro – vocazi oni non raccolte, di riorganiazaz ione ~ scie nte e di silenzio. G 10RG10 o' A c As oaA . Uno dtgli ele men ti di maggior debolezza della Grec 1t1, da ta la mina ccia cos tanle d' una inv as ione turcn, era la diso rga nizzazione del– l'eserci to, che ave va d:1to si triste pn va nelld guerra del 1897. Senza unità di criteri dir ettivi, il comando , compromesso nelle lotte politiche, godeva scarsa au tori I:\; adibi ti nor– malme nte ad altri uffici, i solda ti ben poco si istru ivano nei due ann i di fc:rma; sforni ti i ma– gazzini, esagera tamente inforiore ~I bisogr,o il numero dei cavalli, rmserabi li gli equipaggia– men ti.... Ma oggi le cose si vanno trasfo r mando. Dal ge nnaio 19 11 una missio ne milit are franc:e– se, comanda ta llal genera le di divis ione Eydoux, che rec~nte men te in previsio ne de lla guerra ;. stato nom inato tenente -genera le dcli' E,;ercito greco, attende alla riorgo111izz:tzioncdell't:serci to greco , r,1ftor:rando quello spiri to militare, che si era ve nuto affievolendo per mancanza J 1 disci– plina, Ji fiduc ia, di eserc izio. Le origini delr Italia contemporanea. Anc he la flotta, special men te pe r ciò che ri– gua rda i coma ndi e la tfosciplina, sotto la sor – veg lianza d'una missione inglese, .:.i è migliorata alquanto, pur rima nendo inferiore per numero e fl ) Nu11vo1llu che • lcuno pon a cred ere ch'io 1acc,a appo. 1ita11:1•nl• i •ohi prob lcrr.1 che la Grecia •11cor tle•• ritol– .-e,e: qu•lli d•ll'e .. igra,:ioae, ,lell'•bb,u,tlooo delle torre. del t1•bo.ch1111en10. delle bon,ftche, d•II• • •1l11rat11ra 0 della 1and 1.111•ria ecc. ecc. So"o pc-r4 1ta1I q11a1i t11ni •ffroo.– lat i dal teinf11ero Ve•irelot, il q\l•I• •Il• poariria ia Grecia di ,~;,u,JII J,,.,,e1,, ha e.e1u.10 111pplira con le co11:1m10K/n, 11ra• niera . Ohr e alla commiu1ono h•nce ,o por 1·uo rc110. o alla conamiu ione lnitle.10 per I• ftoua. •'è una committ iono a11- tCriaca per il rimbo,chim,1110, una haliana per la 11endumc • ria, una itallaoa por la peteA ecc. In q11e11i riltimi tempi il ,ig. Rep11h1,mini,110 dcch intorni. ba prepuato 11• progeno di lo1ea per la protea iooa deali emicranti: è ~lala prcu a modello la le111la,:io11e ,talia-:.A. E il min11tro dcll '.cOftomi• nuionale, 1ir. Miu lacop11l01, ha rececntemcnto tracc ialo il p11g••mnaa del 1o•or no pet il mi1lioramento llello •arie culturo, conapren la e pltclcuhu ra • o la , 1el•ic11l111ia • 6no •d 011giti trueura – le. La 111\aione •a ricola di V11icn u ,à mul11t.o in vlwaio per la compera II b1100 preuo lii lulle 111 1pecie di •lbor i cho auecchf1cono in Greci•. Lo 11cu,1 acc •dn\ dell a ~tuiono di Tiunto che è la piU ant ,u ,le! r,1nn. Q11ella di Guuani tarà 1011i1•ita da un allev1mcnto per 11 mi11lio,1men10 drlla rana iadi,:ena dei ca.... .!1,, hoohre le 11u.ioai veu1n oo 11:1ohiplica10 o 1peclahu 110 in modo da rendere l'•••e cnamenlo p,U ulile ed efficace. Si •vrà coti in una p10,inc 1a ■n• 1tui o110 enolo– ric•, in 11n°1ltu una Ha.aiono d'a1bo,l coh1111, in un'altra d'o r– ticoltar11, cl 0 1pic11l111ra" :c., 1enen<lo conto dolio condi 1ioni cl,ma lkhe o delle produs ioni ,\elle loc-h tà o•o nranno Jta – b,lite. Ad egni •t111ione 1111:1 1nncu■ 11n1picc,.,la 1c11ol1 d' in- 1e,::11•men10pra1,co. Il mia ,tr o ,pera pur• di /•re ado1tarc oello rcuola pr imarie dello loc11li11, cho r.oa prio di qaesl a .iuionl, un pro11•m•• d' in,c-rnameato pratico •rucolo . Delle 111i111ra l'erran no pre,e rer la p1ote11011•efficace delle foroflo o per il ri111bo1chime1110. Un i1pe11or1to fo ,111111.lo n,1 tlab,lito per il rlmbo1ehirue11to dolio mootaane dell' Ac•Ìa, e 1pecl•ln1ente por qoel k1 del monci che circon (lano Pa1ra110. li 10,crao favorirà 11 fonJ ulo no di comili 1gricoli o di 01ni ■orta d'u 1ocl111loni a&ricole. li mini1110 della 1111u isia Raln i– ,an, che ultimemcnt e ha p1esen1a10 Hr i proietti di lf'l{(CO per la riforma d,ll a ma1i1ua111ra, protio pr111ontorà un pro,:etto di leno e.ho accorda ai proprieiari della ,icno d'11,a di Co– rin10. I■ cui proprie11 fouaro ,euduta 1II' incanto, il di,iuo cli ri1catto aei 40 1io1111i 111cou h·i alla ,..,d ita. Intanto, •ccucodo la prcnr iaio11idoi 111oi 11a1111i o le ,oloa là del 1110gran be– nerau ore Jl.uok up, il con11,:lio della , Societ à d'a1ricolt11r• • ha prHO la de libeu i/011.0d'01R.-ftiu11c delle 01po1Ìlio11.iao • nuali pcc l'incorafU:bmt'nlo dell'■Jricoh1111t. e dcli' indu•t•i• in Tuuli a. Nel 1912, otpo,i,ioao d'11ricoh111a • La,iua. Nel t91J, u po1iaio110di p,odoni ind111tri•li, di an im1li • di le– cumi ncchi a Cardit u . Nel 1911,upo1i1ione 'l'inicola e di be· -...ndo 1pi1i10H a \lolo. :-.el 1915, H potiaiono di animali e di prodotu di ani111alia T1ilka la. !'i'el 1916. eaposiaione d"olio d' oli•e, di Hricultura e tl'•cricol111ra a Volo. IV. 11 protezionismo. Le tariffe del 1876 e del 1887. l e imp rese settent rionali volevan o rafTor– :r.a r~i, estt:ndersi in altri rami, e per ciò as~ sicur ar!ti anche megl io il mercato intern o e me ttersi in co ndi zion i di corre re vitto riosa– mente anche i mercati esteri. Sino allora la libertà doga nale e j1 sistema di tempera ti tratta ti di co m me rcio erano stati, presso di 1,oi, la rego la. O ra si recla ma una protezione efficace per le industriie e il la\'o ro nazional e. I.a libertà doga nale non aveva dato q uant o si sperava? Occorreva dunque mu tare rotta. Gli esempi offerti dalle altre nuioni con la loro poli tica prote zionistica sono invocat i co· me rngio ni pere nt orie. Il rervore patriottico si mescola nella cosa. Occorre 3Ccelcra re l'o · pera lcnl a de lla na tura , dare un forte im– pulso alle energie che si dicon o co nt rastate dalle im prese forestiere, tanto più adulte e agguer rit e. Si com pie cosl i l pr imo atto del lungo prog ram ma vir tua lmente preJi sposto: è la tar iffa 30 maggio 1878 , messa in vigo re il t a lu~lio successivo. Essa favorisce par– ticolarmente le industrie tessili, che sono essenzialm~nte settentrionali, particolarmen te lomba rde. Ma, otten uto il pri mo accon to, gli indu strial i non si fermano. Anche in ques to si ripete quan to altrove crasi già ve• rificalo : le situazioni economiche con simi li portano, pe r la meccanica edonistica, ad ef– fotti corrispondenti, nono stan te le di versità geogratiche, etniche , storic he. sociali che le accompagnano. La nuova tariffa, datata dal , • luglio 1887 e app licata il gennaio del– l' anno seg uen te, rafforza la protez ione e la esten de Cuori dell'a mb ito ind ustri ale e set· tentri ona le, cioè a pa recc hie rroduz ioni agra– rie, mass ime ai cerea li (meno il gran tu rco) e al riso. La prote zione agraria era un co m• penso a vantaggio dei proprietari fondiari, segnatamente del Sud, grandi produtto ri di granag lie. Gli effetti sulle importazioni pres to si pa lesar.o: so no quelli attesi e vol uti. Sce– mano rapidame nte, massime quel le dal la Fran– cia, con cui crasi inaugurato il 1° marzo 1888 il duello dogan ale, che non doveva cessare se non dopo danni reciproci, ma più grav i per noi. A ltrett anto avviene per le esporta - 2.ioni, sia per le rap presagl ie estere, sia per la natu rale riduzione del le esportazioni quando noi limit iamo le im por tazio ni i sono le espor· tazioni aKrico le que lle maggio rmente 11crifi • cale. Gli effetti del protuionismo. Tre de~li elTotti più profondi della nuova e varia pol itica pro tezionistica importi addi • tar e, in quanto ebbe ro rap porto più stre tto co n la emift_raz ione• Le industrie setten trionali - ecco il pri• mo punt o - si ingra ndiscono e cresc e la quanti là de i cap itali investili e cresco no le braccia richiamate e oc cupale. Errori mone – tari , abusi bancari, invest imen h sbag liati di imprenditori, cri~i pa rziali ecc. non manca – rono : la fretta di fare era grande , e la fretta era scontata da i meno abili o fortu – nati. Ma nu lla, in realtà, frena que lla cur va ascens ionale de lle industrie nordiche che a noi , in questa rapi da sintesi 1 interessa ai:ldi• tare. La potenz ialit à an tica è ne l suo ferv ido realizia ment o. La protezione dogan ale non ha frt alo quelle industr ie - pa rliamo in bloc– co , non cura ndo le eccez ioni , cioè le indu· stri ali innat urali fatt e sorge re per a1titici do· gana li (ad es. le meta llu rgiche ) -, ne ha più che alt ro accelerato lo S\•iluppo, assicu – rando ad esse il merca to interno e dando il m ezzo di corr ere anc he Cuori, se non subito, dopo trascorso il periodo di trasformazione indispensa bile per combat1ere in modo me no · disugua le. Se que lla potenzialità non ci fosse stata , la protez ione avrebbe potu to compiere il mi racolo? Basti notare che in altre parti d'Italia la protezione no n fece sorgere qua si alcuna industria. Par ticolare e mo lteplice pro tezione si vo lle concedere - e questo è il secondo punto - alle indus tri e navali, di cui ci conv iene for– nire alcu ni parti co lar i. Dal 1 886, e più dal 1888 (occo rren do coordi na re la protez ione dogana le rin vigo rita con quella pe r la costru – zione del nav iglio), lo Stato , il qua le sino allora aveva lasciat o qua si a sè stessa la ma• rina mercantile, le acco rda favori sotto for– ma di premi di navigazione e pcl traspo rto di carbon fossile, di compensi pe r costru – zioni e riparai ion i di scafi, di macc h ine, di caldaie, ecc . Se il to nnellaggio co mplessivo del nostro naviglio me rcanti le non aumen tò, in compenso si accelerò la trasformazione, or mai indispensabile, di quello a vela in quel lo a vapore (che però in sulle prime aumentò in ragione minore della di m inu • 1ione dell'a ltro) . Entrati che siasi una volta

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