Una città - anno V - n. 45 - novembre 1995

I litigi coi professori, in italiano o in dialetto, le macchine sfregiate per risentimento con se stessi, gli spacciatori fuori dalla scuola, le facce impaurite dei ragazzi a cui si rubava il motorino, il professore che è come un padre, il sogno di un quartiere dove lasciare il motorino solo con il bloccasterzo. Intervista a Tonino e Gennaro, ragazzi napoletani. Avete letto l'intervista allo studente che si è scontrato con un professore, che cosa ne pensate? Tonino. Lui aveva ragione sul fatto che si capisce dal viso, dal I'espressione, da come parla, se una persona vi vuole aggredire. però è stato . tupido perché quando succede una cosa con questi professori ... intanto loro sono quelli che comandano, poi se lui reagisce e tu hai cominciato per primo, ti sei messo dalla parte del torto. E' successo a me con un professore che ... non ci siamo mai potuti vedere perché ... per me è falso. molto falso; è un professore di quelli importanti nella scuola, tutti ... non diciamo che lo temono, però gli portano rispetto, anche quando sanno che lui sbaglia. Invece io sono un tipo che parlo in faccia. quello che ho da dire. quello dico. Allora quel giorno stavo in mezzo ai corridoi e lui stava parlando con una professoressa. e facemmo un piccolo battibecco. Dopo lui mi chiamò in segreteria, chiuse la porta e cominciò a gridare vicino a me, disse "Tu la devi finire, non sei nessuno. come ti permetti di dire queste cose davanti agli altri professori, io ti do uno schiaffo". lo sono un tipo che riesco a mantenere il controllo, calmo gli dissi "Datemi lo schiaffo, basta che mi date voi a me il primo schiaffo, io poi reagisco, l'importante è che io non devo mai avere torto davanti ai professori". Lui si calmò, e cominciò a dire che non ero una persona seria. lo gli dissi che lui non era una persona seria, e l'aveva dimostrato durante l'occupazione: venne vicino a me e voleva i nomi e i cognomi dei ragazzi che dormivano a scuola. Da quel giorno ogni volta che lo incontro succede sempre qualcosa. Fortunatamente non è il mio professore, a me la maggior parte dei professori mi vogliono bene. Infatti quest'anno mi dovevano bocciare, proprio sicuro come la morte: il I O quadrimestre feci soltanto due mesi di scuola, il 2° quadrimestre non venivo mai, ero l'unico che doveva essere bocciato della clas- · se, poi, come mi ha detto il mio professore, che veramente è un grande professore, loro non volevano farlo perché era come se fosse una rivincita della scuola nei miei confronti, poi anche per la mia intelligenza perché quel poco che facevo lo facevo bene. Loro mi hanno dato fiducia, e io gli ricambio la fiducia che loro mi hanno dato. Ho detto che già dal I O quadrimestre avrò dei voti sufficienti, ed è quello che voglio fare. a destra chi studiava, a sinistra gli altri Una volta ho avuto uno scontro fisico con un professore. E' successo la 7° ora, eravamo tre classi insieme, stavamo giocando a pallavolo. A parte il fatto che il professore veniva, faceva l'appello e poi se ne andava, "ragazzi, fate quello che volete", non si importava di noi. Comunque, successe che il pallone andò a finire nella casa di un nostro amico che abita proprio di fronte alla scuola. Lui cominciò a chiamare suo padre, e anch'io perché lo conosco. per farci tirare il pallone. Allora il professore venne da lontano. disse una parolaccia e mi prese per il braccio, "fatti più in là". Io feci il gesto di togliere la mano da sopra il braccio, perché stringeva proprio. e dissi "professore, a me che avete detto una parolaccia non mi interessa proprio. però mi dovete togliere le mani clidosso, perchj io le mani addosso no{ le metto". Lui cominciò a dire vicino a me: "stronzo. come ti permetti, io ti faccio questo, io ti faccio quello". lo risposi per le rime, si fece una folla attorno, tre classi e anche due professori, che mi dettero perfettamente ragione. Io gli dissi molte parolacce. però non volgari, gli dissi ..fell 'e pastiera. maccarune·• (fetta di pastiera), queste cose così. lo mi cominciai ad arrabbiare seriamente quando lui offese la mia famiglia. gli stavo saltando addosso. mi mantennero i miei amici. Però gli riuscii a dare un calcio. Lui disse che mi voleva far sparare, lo disse proprio in faccia davanti a tutti. poi disse '•fai venire tuo padre•·. lo dissi '·con mio padre non ti conviene perché è peggio di me. se viene mio padre a scuola non viene per discut(.'re, perché tu hai offeso la mia famiglia". Lui anelò vicino al mio amico e gli chiese chi ero. cli dove ero,e il mio amico gli disse --perché me lo chiedi a me. vaglielo a chiedere a lui ... poi mi disse ..perché non fai venire a tuo cugino e lo fai sparare?". lo dissi '·quando mai. a me queste stronzate non mi piacciono. se succede 'a tarantella succede 'a tarantella, le mazzate sono mazzate. e finisce qua". lo tremavo, lui mi aveva offeso. io non avevo niente eia perdere, era stato lui che aveva iniziato. era lui che aveva torto ... Comunque da allora lui non mi pensò più, il 2° quadrimestre mi mise perfino sette. diciamo che siamo amici, cioè ... mi tratta molto meglio di come tratta gli altri ... forse perché ha trovato qualcuno all'altezza di rispondergli. di fargli capire che lui non è nessuno. Per me, un professore che reagisce così è una nullità, perciò lo prendevo in giro ... Con altri professori ho bisticciato, però non in dialetto, in italiano, e dopo ho capito che avevo torto e non ragione, e adesso siamo amici, discutiamo ... Sono due modi diversi di stabilire il contatto? Tonino. Io ho cominciato molte classi, in 2° stavo nella E, eravamo 22, 23 ragazzi, dieci di loro stavano bene con gli anni, studiavano, una quindicina di noi erano ripetenti, e io ero uno di quelli che facevano molto chiasso. Quelli là che studiavano si mettevano a destra e gli altri a sinistra, a fare chiasso. Con il professore di chimica io mi mettevo a destra, a studiare e prendere appunti. Allora, quando facevamo due ore, io non sono abituato a studiare così, e dicevo "professò. non ce la faccio più". Lui mi capiva, diceva vicino a me "va bè. esci un poco fuori, però mi raccomando, non ti allontanare". lo lo ammiravo perché lui mi capiva. Infatti giù in cortile, quando i ragazzi facevano gli sfregi ai professori, vidi due ragazzi vicino alla macchina di quel professore, dissi "no, 'sta macchina ccà nun se tocca, pecché stu professore ccà nun so mmerita". Perché vogliono rompere le macchine? To11i110. Per loro era una cosa di sfregio contro i professori. contro la scuola. lo fanno perché ognuno ha un suo problema nell'ambito scolastico, però ... voi avete detto che la scuola deve mostrare un altro modo di vivere, ma anche se noi abbiamo una buona base, cioè che siamo persone civili e tutto, però quando usciamo fuori, nell'ambito sociale dove viviamo, lì è inutile che impariamo a comportarci bene. dove abitiamo noi nessuno si comporta in quel modo allora ... non dovete far vedere che siete uno di mezzo alla strada. ma non dovete neanche far vedere che siete sce- . · loro o e loro rispettano voi. Qua stiamo nel ..triangolo della morte·•, qua fa paura ... L'anno scon,o per la strada si vedevano 200. 300 tossici al minuto, anche i poliziotti qua la maggior parte sono corrotti, e lo diciamo perché guardiamo ... lo con queste persone cli mezzo alla strada ci ho amicizia, cioè loro mi trattano bene e io tratto bene loro, molte volte quando loro vendevano la droga venivano i carabinieri. io stavo sul ballatoio, e loro si appoggiavano vicino al finestrino e dalla mano gli davano sia la droga e sia i soldi. Infatti per togliere cli mezzo questo fatto vennero i poliziotti cli Roma. li mandò lo Stato. vennero in 500 a fare il blitz, una decina cli elicotteri, 4 o 5 pullman, 6 o 7 camionette. Per capire come loro sono corrotti. quella volta la poi izia non trovò niente, neppure una stecca cli fumo. perché erano stati avvertiti. Infatti le loro mogli. le ragazze. fecero i viaggi portando la roba da un'altra parte. e il giorno dopo i cani antidroga prendevano a morsi i sedili dei motorini. delle macchi ne, senti vano 1·odore ma non c·era niente ... La polizia mise tutto sottosopra. tolsero i cancelli blindati. però non trovarono niente. né armi, né niente. Poi tutto è tornato come prima? Tonino. Non proprio come prima, ci sono due volanti ai lati delle palaaine, però lo ste'>so riescono a vendere ... Vengono da tutte le parI i. perché qui era la piazza più grande. una cosa esagerata, tossici per terra. ambulanze ... perché in quel periodo chiusero molte piazze di eroina. l'unica rimasta aperta era questa. Il tossico va sempre nella stessa piazza. sa cosa compra e quanto paga, e poi là la polizia non entrava mai ... Voi dovevate vedere, una scena ... entrai, una fila di 50 tossici in faccia al muro. e c'era un ragazzo. un mio amico, lui aveva una mazza in mano, li comandava a bacchetta, diceva "abbassatevi", e tutti si abbassavano, ·'alzatevi, tu vai qua, tu vai là, tu fai questo. tu dai uno schiaffo a quello ... ". lo mi misi a ridere ... lo so ... non si dovrebbe ridere di fronte a una cosa di queste, però ... io sono sempre della convinzione che nessuno ti costringe a fare questa cosa, se fosse per me gli spacciatori di eroina, cocaina. 'sta gente ccà pe 'mme facesse a famm ... Comunque la scuola non può fare niente, perché pure se ci insegna l'educazione, fuori ci dobbiamo comportare sempre in un certo modo, non dico in modo troppo brutto, però ci dobbiamo fare rispettare. non dico che devono aver paura di noi. però dobbiamo essere amici con tutti ... Un giorno entrarono due volanti della polizia, loro nel rione non c'erano, entrarono pochi minuti dopo, stavano armati ... noi non è che li chiamammo, però facemmo -,egno con la mano vicino alla faccia, così, per dire '\tai allento che c'è la polizia" ... noi ce li facciamo amici, perché se c'è qualcosa, loro ci aiutano ... E' giusto questo secondo te? Tonino. on è giusto, però ... è sempre per quel fatto che io vi ho detto, cioè, loro sbagliano a vendere questa roba, però loro non co'>tringono ne'>'>Unoa comprarla ... è come un tumore, professorè, noi ci dobbiamo convivere, purtroppo, è il tumore di apoli ... Se volessero veramente che questa droga si togliesse di mezzo, è lo Stato. ci vorrebbe un comando che parti rebbe direttamente da Roma, ma a loro conviene, perché la camorra è soldi. soldi per loro. lo sono stato a casa cli un grande guappo, uno che comandava una grande zona, una grandissima zona. Un giorno io e la mia famiglia andammo a casa sua, perché noi appartenevamo, stavamo mangiando. per televisione fecero vedere il Papa che stava pregando. Il figlio disse '·ma chi si crede di essere quello lì?"'. li padre si alzò. gli tirò un 'arancia in faccia, comunque lo distrusse di mazzate e disse al figlio ·'tu lo vedi a quello? oi non possiamo baciare neppure i piedi, noi in confronto a quello non siamo nessuno. noi siamo la Iota (latrina) delle persone, noi facciamo schifo, tu non ti devi mai permettere di parlare di lui male". Un 'altra volta invece fecero vedere un grande politico per televisione. e lui disse vicino a mio padre '·questo è quello che mi viene a portare i soldi.'. Per dirlo lui vuol dire che è vero, lui mi ha fatto capire che la mafia parte da là, perché sono soldi. e noi non possiamo farci niente ... Loro sono troppo più forti, anche se ci uniamo tutti noi non siamo nessuno, se noi gli facciamo qualcosa loro ci distruggono, deve essere una cosa che parte dalla politica ... Secondo te che cosa significano le parole sul Papa che ha detto il boss? Tonino. Quello era un uomo, il primo vero uomo che ho conosciuto nella mia vita. Molta gente veniva a casa sua, gli chiedevano lavoro, lui li metteva a lavorare. La polizia parecchie volte è andata per arrestarlo, la gente sapete che faceva? Si affacciavano ai balconi e cominciavano a lanciare oggetti. E' vero che son camorristi e tutto, però davano lavoro, vero lavoro. si fanno voler bene dalla gente, non prendono tangenti. per me questi sono i veri guappi. Per esempio, qui nel quartiere quando a volte sono andato a comprare qualcosa con loro, un paio di scarpe che costavano 200 mila lire, io ne pagavo 50 mila. Quando invece andavo con quest'altro, questo signore. lui pagava e ringraziava. "il vero boss. ricordati -disse vicino a me-, paga sempre due volte". Un altro così era Salvatore Giuliano. quel ragazzo che uccisero in Sicilia, lui voleva la terra per sé e per gli altri. si mise contro la camorra e contro i politici, e lo uccisero. Tornando al discorso cli prima, se io esco fuori dalla scuola e faccio amicizia con ragazzi che parlano italiano, sono educati. di buona famiglia (che poi fra parentesi alle volte i ragazzi di buona famiglia vi fanno molte cattiverie ... cioè ... vi danno il cuore più quelli là che non sono di buona famiglia), quindi la scuola ti aiuta a stare nel loro mondo, di quelli là per bene ... ma un ragazzo perché butta le mani? Perché davanti a sé trova solo quelli che buttano le mani ... Voi non avete mai bisticciato con nessuno. giusto? Perché voi siete circondata da persone che prima di usare le mani usano il cervello. ma noi viviamo in un ambiente che prima di usare il cervello parlano con le mani ... Gennaro. Nella migliore delle ipotesi ... Tonino. Ad esempio. durante l'occupazione mi sono bisticciato con molte persone che volevano entrare nella scuola. Venne un ragazzo di notte. voleva una cartina. io dissi ''la cartina te la do. ma tu te ne devi andare dalla scuola ... Cominciam-

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