Una città - anno IV - n. 33 - giugno 1994

B chinando il capo per il saluto, idem sopra il capo come omaggio al Santissimo, l'inchino al termine con la faccia a terra e poco prima della fine il passaggio della fiammella sulla quale tutti passano le mani portandole poi alla fronte. Ci si segna infine la fronte con le ceneri, come nei riti shivaiti. Thomas nel suo giorno onomastico -oggi è San Thomas Becket- celebra qui i ventitre anni di ordinazione. Figlio d'un emigrato polacco socialista e di una figlia d'un pastore battista, nato a Hollywood 54 anni fa, ricevette un'educazione aconfessionale. Il fascino di Yogananda (il celebre autore di Autobiografia di uno Yogi), lo condusse alla spiritualità. Ma fu Thomas Merton ad aprirgli squarci sulla chiesa, l'incarnazione, Cristo. Di qui la scelta di farsi cattolico e poi monaco camaldolese a Big Sur. 31 dicembre. Colombo, capitale dello Sri Lanka. A colazione con Thomas entro in argomento su quelli che ritengo i due principali ostacoli del dialogo tra cristianesimo e pensiero occidentale da una parte e induismo e buddismo dall'altra: caste e reincarnazione. Thomas ritiene più divaricante il tema caste, ma afferma che molte correnti del neo-induismo sono radicalmente contrarie alla teoria delle caste, introdotta del resto solo attorno al I000 d.C. e assente nei Veda. L'autocritica quanto al sistema di organizzazione sociale -castale o meno- la debbono comunque fare anche i cristiani occidentali: la chiesa non ha espresso nulla di realmente invalidante il sistema "castale" di fatto esistente nel mondo attuale, posizione sostanzialmente farisaica. Quanto alla reincarnazione occorre lasciar correre e sperimentare il dialogo. Sarebbe innanzitutto meglio definirla trasmigrazione. Non c'è una "dottrina" sulla reincarnazione. Thomas pone dunque la questione non su un terreno teologico ma sul piano cosmologico, un po' come per la questione galileiana. Sani' Agostino si pose, almeno come dubbio, il problema del destino dell'anima. Alcuni grandi mistici, come la genovese Santa Caterina de' Fieschi, pensarono e descrissero il purgatorio come luogo di vita ulteriore e di avvicinamento progressivo ali' Amor di Dio. Per molti degli attuali studiosi buddisti occorre smettere di parlare di reincarnazione. Lo scopo del resto non è reincarnarsi ma liberarsi. Reincarnazione rinvia a caducità, dover rimorire... Reincarnazione come trasmigrazione: fondamentale dunque, ma non necessaria. Comunque malintesa in occidente: vista come ulteriore opportunità di vita mentre invece è una condanna e riprova di non avvenuta liberazione. Il discorso prosegue in pullman, mentre ci stiamo avvicinando al cuore buddista di Sri Lanka. Interviene Nicoletta C., docente di russo all'università, che è stata buddista tibetana per anni e si è poi ritrovata cristiana (i suoi lama l'hanno benedetta, riconoscendo che "Gesù è un buon maestro di perfezione"). Per lei nel cristianesimo morte e dolore sono circondati da un impenetrabile "mistero"; forse per il buddismo un'esistenza ciclica può rappresentare una possibilità più vasta di spiegazione. La purificazione nel ciclo di più esistenze può ad esempio rendere più accettabili le disgrazie. Thomas pare convenire con questa ipotesi. O almeno non escluderla. Per lui sbagliano i moralisti e i fondamentalisti a voler categorizzare tutto. Occorre accettare, per Thomas, una ce11aindefinizione, e saper stendere la mano. Così come si acceltano i propri limiti, culturali e di status ... Induismo e buddismo possono insegnarci appunto questo. Ci sono peraltro varie forme di pratica religiosa. Quella che noi osserviamo nei templi come religiosità popolare arriva alla religione attraverso i sensi -ma ciò è legittimo, è solo una delle forme possibili della religione- non attraverso la solitudine, il dominio dei sensi come nel buddismo praticato. L'occidente è preda di una mal alti a mentale: non sopporta l'indefinito; non riesce così a capire il Nirvana, che non è un Dharma, un'essenza configurabile. ma è il fine, benché non definibile. Dio è al di là dei nomi e delle essenze: si deve sperimentare, non definire. In qualche modo -certo semplificando, ed è la mia opinione- allora se l'induismo è una mistica, anche dei sensi, il buddismo è una ascetica, un cammino di liberazione dai sensi e dai loro vincoli. Al cuore del buddismo c'è la compassione -l'esperienza del doloreper l'incompiutezza, l'impermanenza, la caducità ... Un dolore ontologico, di fronte al quale occorre essere svegli, consapevoli. E dell'anno che finisce ho provato a fare proprio un piccolo bilancio personale. Il dolore e la compassione sono momenti centrali, insostituibili, nell'esperienza religiosa, interiore e morale. E' vero: si sente Dio meglio nel dolore; ovvero: siamq dal dolore spinti a invocarlo e ad accoglierlo. Il dolore configura il nostro sé, Io rende unico, lo individua. La compassione lo dona all'esterno. Ecco il vero senso del nostro essere personale: individuazione e oblatività. O, in altre parole: libertà e misericordia. I gennaio. Polonnaruva, capitale del regno di Ceylon nel sec. XII0 . La meraviglia dei tre grandi Buddha scolpiti nella roccia: meditativo il primo, in piedi sul fiore di loto il secondo -che forse rappresenta il discepolo Ananda- dormiente, e morente, il terzo. Questi Buddha evocarono alcuni pensieri finali a Thomas Merton sei giorni prima della sua improvvisa fine a Bangkok, vedi Diario asiatico, Garzanti, pagg. 209-211, il 4 ottobre 68. Il sorriso di Buddha, via di mezzo (sunyata) e compassione universale (karuna), silenzio e vuoto della via di mezzo, altro dall'intelletto e dalle convinzioni dottrinarie troppo salde. I problemi risolti nella chiarezza interiore che traspare. Tutto è vuoto e tutto è compassione. "Con Mahabalypuram e Polonnaruva il mio pellegrinaggio asiatico -dice Merton- si è chiarito e purificato. Qui è l'Asia non ricoperta di immondizie asiatiche, europee, americane, ma limpida, pura, completa". Di fronte al Buddha morente padre Thomas sosta a lungo in postura meditativa. Certo qui è un culmine fortemente sintetico del messaggio di Buddha, reso in forma artistica ma soprattutto religiosa. Le espressioni delle statue hanno una forza evocativa altissima. Peccato che anche qui il tutto sia guastato dal1' accesso indiscriminato di turisti e venditori di oggetti e cartoline che mettono a dura prova capacità di raccoglimento, meditazione, commozione. La purezza del l'Asia tende a ridursi rispetto al '68 di Merton. Buddha, figura altissima nella coscienza universale e nella rivelazione nell'ambito della religione naturale: figura che supera Socrate -vedi il Convivio di Platone- che è ilann CRLZRTLJRci Tuttll la scelkl chevuoi Vialedell'Appennino1,63 - Forlì 1no 1anco il culmine dell'esperienza morale e religioso-naturale occidentale. 2 gennaio. Visita di Anuradhapura, città santa del buddismo cingalese. Per diversi secoli fu la città più grande e abitata del mondo. Poi sprofondò nella Jungla, per essere riscoperta dagli archeologi militari inglesi nel secolo scorso. Tempo, storia, nulla... Sic transit Gloria Mundi ... Lungo la via del ritorno Thomas riprende ancora il discorso sul buddismo e i suoi insegnamenti. Il Nirvana non è assolutamente lo svuotamento come si seri ve superficialmente, ma la terza delle quattro nobili verità. E' raggiungibile per il sentiero delle otto rettitudini: retta opinione, intenzione, parola, azione, guadagnarsi da vivere, prassi ascetica (moderazione in tutto), memoria (mind holdness: porre la mente pienamente presente ali' oggetto del nostro pensiero) e attenzione piena al presente, samadhi (yoga, meditazione). Già in Giovanni Damasceno (Vita di Barlaam e Giosafat) c'è conoscenza dell'ascesi buddista. Nel buddismo la trascendenza è presupposta-indicibile, ineffabilesenza essere definita. La vita umana è vista come "valente la pena", il bene non è soggettivo, non dipende da me ma "si sa": anche se non sono poste le basi di un'etica oggettiva. Tra i buddisti c'è oggi però uno sforzo notevole di venir incontro al sentire logico degli occidentali. Per il buddismo (e anche per l'induismo: si può essere contemporaneamente buddisti e induisti) l'uomo è per 1/4 cosmo, per i 3/4 oltre il cosmo, oltre la materialità. Eccessivo trascendentalismo: estrinsecità di Dio se si spinge troppo su questo lato. Ma, a pensar bene, anche per San Tommaso Dio in Paradiso -nella realtà ultima quindi- non è più "pensato", ma "vissuto". Dopo aver sentito Thomas, leggo qualche pagina dal libretto di Thomas Merton, Che cos'è la contemplazione (Morcelliana 1951, nella collezione "I fuochi" diretta da De Luca). Contemplazione attiva e passiva. Mistica e meditazione orientale: esperienza interiore, non teologizzazione intellettuale. Amore di Dio come paternità divina, opera di Cristo e doni dello Spirito. L'autentica rivelazione interiore avviene attraverso la carne: la natura umana giunge alla trascendenza attraverso -per via- dell'immanenza. Al pomeriggio resto in stanza per riposare fino alle 17 e meditare un po'. Mi sono fatto prestare da Thomas il Diario asiatico di Merton. Attingo innanzitutto notizie sulle ultime giornate di Merton e sulla sua morte per scossa elettrica -da ventilatore- a Bangkok il I O ottobre 1968. Comunista in gioventù, poi monaco trappista, I' autore de La montagna delle sette balze e di tanti libri di impegno e contemplazione, la mattina stessa della sua morte aveva tenuto una relazione nell'ambito della conferenza dei superiori maggiori del1' estremo oriente su "Marxismo e prospettive monastiche". Il "marxismo" con cui Merton si confronta è quello creativo e non dogmatico-marcusiano degli studenti. Anche il monachesimo è un atteggiamento molto, radicalmente, critico dell'assetto del mondo contemporaneo ma, diversamente dal marxismo, punta innanzitutto al cambiamento della coscienza dell'uomo. Rivalutazione theilardiana della materia. Mito del peccato originale -per il buddismo avidya (ignoranza)- da cui liberarsi con una trasformazione-liberazione. Esperienza del proprio essere, processo di liberazione. Formula agostiniana: dalla cupiditas (amore di sé) alla charitas (amore per gli altri). Assonanze col marxismo e gli intenti del comunismo: dall'avidità capitalista alla dedizione comunista. Merton cita Marcuse e la totalitarietà tecnologica (One dimensionai man) sia in Usa che in SOFTWARE - SYSTEM HOUSE CENTRO ELABORAZIONE DATI CONSULENZE INFORMATICHE CONSULENZEDI ORGANIZZAZIONE CEDV lIDA~© GROUP CORSI DI FORMAZIONE Soc. Coop. a r.l. Via A. Meucci, 17 - 47100 FORLI' Tel. (0543) 727011 Fax (0543) 727401 Partita IVA 00353560402 IILICORRIERE ESPRESSO INTERNATIONAL FORLI' - P.zza del Lavoro, 30/31 - Tel. 0543/31363 - Fax 34858 RIMINI - Via Coriano 58 - Blocco 32/C - Gros Rimini Tel. 0541/392167 - Fax 392734 SERVIZIO NAZIONALE E INTERNAZIONALE 70 SEDI IN ITALIA particolare della cella di T. Merton Urss, e Fromm (Escapefromfreedom) sull'alienazione e I' incapacità di scelte vere. Domanda di Merton al Dalai Lama: "voti e stadi di vita mistica sono correlati?" No è la risposta. Ma è comunque necessario divenire uomini completamente nuovi, "reggersi sulle proprie gambe", non facendo conto su strutture che potrebbero essere spazzate politicamente via. Non possiamo immergerci nel mondo e lasciarci trasportare dalle cose. Il monaco deve liberare il mondo e liberarsi: in questo senso il mondo gli appartiene. Buddha indica la terra ed ha la ciotola del mendicante: non come diritto a mendicare ma come apertura ai doni di tutti gli esseri. Amare e servire Dio e cercare l'unione con Lui. Queste le ultime frasi della relazione di Merton, in qualche modo il suo messaggio conclusivo: "Credo che aprirci al buddismo, all'induismo ed a queste grandi tradizioni asiatiche, sia per noi un'occasione meravigliosa per capire meglio la potenzialità delle nostre tradizioni, perché da un punto di vista naturale, quelle asiatiche sono andate molto più in profondità delle nostre. Il poter combinare le tecniche naturali, le grazie e le altre cose che si sono manifestate in Asia con la libertà cristiana del Vangelo dovrebbe come minimo condurci tutti a quella libertà piena e trascendente che è al di là delle mere differenze culturali, degli elementi esteriori-del semplice questo e quello." Ore 19: messa comunitaria. Nella preghiera dei fede) i Thomas chiede al Signore di dare futuro alle grandi religioni fino alla fine dei tempi. Lo meritano come segni autentici di profezia. Non si tratta di "dei pagani" da cancellare ma di esperienze di fede viva. Quella fede che il Signore quando ritornerà sulla terra potrà ritrovare, come dice la Scrittura. Giovanni Tassani. NEGOZIO AFFILIATO I FIGLI DI UN DIO MINORE Ad osservare anche solo superficialmente la nostra vita cittadina ci si rende facilmenteconto in presadiretta del nuovo clima culturale che si va profilando, il post-moderno dei nostri bisogni, gusti, disagi e orientamenti. Come il tutto nel frammento. Uno tra questi tanti segni: il riemergere diffuso e ambiguo del sacro che attira curiosità, indice consumo, produce stranezze. Sei incontri recenti, e seguitissimi, hanno affrontato "Nuovi culti, New age, Movimenti misterici". Simile l'interesse per un'altra serie di incontri sulle grandi religioni non cristiane: sala piena per ascoltare la mistica orientale. E altro ancora. Segni dei tempi, forse più indicativi di un vago disagio che espressioni di un bisogno autentico; ansia psicologica, più che inquietudine esistenziale. La nostra coscienza leggera non sopporta l'assenza: la fede robusta di Meister Eckhart insegnava Dio oltre l'essere e il nulla, la coscienza malata e perplessa che ci ritroviamo invece noi oggi non regge al dubbio. Viene il sospetto che ildubbio sia un lussodi chi ha tante certezze. E questo spiega come dietro al pullulare di tante piccole novità religiose o pseudoreligiose, come diceva uno psicologo in un recente convegno su questi problemi, ci sia in fondo la labilità adolescenziale di persone dipendenti. Del resto le occasioni di esperienze e le proposte di salvezza non mancano. Tanto che devono far riflettere pure la società civile; anche per gli abusi, le illegalità, gli sfruttamenti che consente. E' indicativo che appunto il mondo laico risponda con maggior senso di responsabilità a questi nuovi interrogativi: i cristiani di parrocchia si trovano spesso arretrati di un ateismo, mentre la cultura laica ancora una volta ha le antenne giuste per captare con più prontezza il proprio tempo. "Cattedra dei non credenti" ha chiamato a Milano il cardinal Martini questo magistero laico. Risulta cosl che questa novità religiosa non rivela solo malessere ambiguo, ma anche domande nuove che proprio il pensiero contemporaneo non teme di proporsi. Natoli, Cacciari, Fachinelli, per ricordare un uomo di lettere, un filosofo e uno scienziato, provocano ancora, tenendo ancora aperta la tentazione di Dio. Il fantasma di Amleto diventa ancora legge del palazzo cui non appartiene più. Ma chi riflette, e non si limita solo a vivere il religioso, lo fa con due caratteristiche qualificanti: innanzi tutto riconducendo questi interrogativi nel luogo loropropriodi origine, l'uomo e il suo dolore, e impedendosi cosl smarrimenti evasivi; secondo, con il coraggio di usare in modo nuovo gli strumenti dell'analifi critica. "Strumento fragile, verità modesta, uso paziente" confessa Fachinelli nella sua opera. E si chiede allora se non convenga oggi riconoscere quello strato profondo, conoscitivo ed emozionale, colto in passato come presenza pericolosa per l'io razionale (la psicoanalisi come apologetica della difesa), come momento originario di tante esperienze, forse anzi delle esperienze più creative nella vita umana. Sartre rimproverava "L'esperienza interiore" a Bataille come inservibile per formare un'umanità nuova; ci si può chiedere, con criticità e responsabilità, se non sia invece un'esigenza antropologica da non perdere o sciupare. Perché se di questo si tratta, ritorna la domanda che Cacciari ha rivolto ai cristiani: "Parlateci della Trinità". Non ha chiesto voti. Ma c'è ancora qualcuno che sappia rispondere? "Ma il Figlio dell'uomo quando verrà troverà ancora la fede". Sergio Sala ALIMENTI NATURALI di PATRIZIA FERRARA viale Il GIUGNO, 62 tel 53063 Prodotti freschi (pane, biscotteria, torte, pizze, eccetera) e confezionati frutta e verdura biologica alimenti macrobiotici integratori alimentari Coop. Cento Fiori LAB. 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