Una città - anno I - n. 1 - marzo 1991

sull'islam------------ quanto riguarda la figuradel- dossalmenteaccostati sottoliEdAllah ne sa di più I termini. TItermine islam significaabbandono,sottomissionetotale ed incondizionata ad Allah (Dio).Cm credead Allahe all'Islam è muslim ("coluiche professal'Islam")da cui il nostro mussulmano,menti·enon è corretto l'uso della parola maomettano. Allah è una contrazione ili Alilah "Dio,la divinità"confrontabile filologicamente teologicamenteconEl, Elorumdella religioneebraica. Al-Quran (il Corano)significa, con lettura incerta, "recitazione, discorso, testo da salmodiare". L'origine. La religioneislamicaha origine dalla 1ivelazionedivinafatta al mercante meccano Muhammad (Maometto)dall'ArcangeloGabiiele:"giida in nome del tuo Signore che ha creato,l'uomoda un grumo ili sangue.... ha insegnatoall'uomo ciò che non sapeva... e al tuoSignorefiniraiper tornare" (CoranoXCVI 1,5,8). Ciòche l'Arcangelofa recitaree divulgai·eda Muhammadé il Corano, la parola di Allah, il libro sacro dell'Islam. Prima frasi brevi, angosciate ed infiammate dal pensiero della colleradivina, poi pe1iodipiù lunghi, toni più pacati, rudimentali ragionamenti apologetici e le prime leggi per la nascentecomunità.Sonoleggi sia religioseche socialivoltea crearenei fedeliun fortesenso ili comunità, ili mutua solida1ietàe assistenzialismo. Lade1isione d il disprezzodei suoi concittadini costrinsero Muhammada lasciarela Mecca per trovareospitalitàa Medina: é il 622d.C.,la data dell'Egira (Higra = Migi·azione) da cui comincia il computo cronologicioslamico.E' da Medina che cominciala rapidissima espansione territoriale e religiosa che p.orterà l'Islam lungoil NordAfricafinoin Siciliaed in Spagna a confronto con l'occidentecristiano e, ad oriente, alle porte dell'India e dellaCina. La grande crisi. Dopola morte del Profeta di Allah comincia il disaccordo tra gliArabiper la sua successioneallaguida,politicae religiosa,dellacomunità. I mussulmani chiamanoquesto periodo storico "AI-Fitna al-Kubra"(la grande ciisi/prova/lacerazione), momento sempre presente nel ri~ordo della comunità islamicacome ossessionedolorosae lacerante. Semplificando,la disputa verte su due argomenti contrapposti: se il successoredi Muhammad cioé il Califfo (Khalifa= vicario,successore, luogotenente del Profeta) o l'Imam (colui che cammina davanti aglialtii) possaessere sceltoed elettodalla comunità dei fedeli, o se la guida dell'Islam debba essere affidata ad un membrodella famiglia di Muhammad,precisamente Ali, cioè cugino e genero del Profeta.Allafinedi un periodo di torbidi, prevale il primo orientamentoe ciò provocala prima, importante scissione fratricida nel mondoislamico che, se pur 01iginatada ragioni prevalentementepolitiche, svilupperà diversamente anche il piano dottrinale. I seguaci di Ali, cioégli Sciti (da Shiat ali = paitito di Alicioé colorofedeli, a qualunque costo, ad Ali ed ai suoi discendenti) si suddividonoben presto in numerosesette in lotta l'una control'altra dellequali le più famosesono i Drusi, i Kharigiti, gli Ismailiti e gli Imamiti. Lo sciismoimamita divienenelX\11Isecolola religioneufficialedell'Iran.Gli altri credenti vengonodefiniti genericamente Sunniti (da Sunna = tradizione,consuetudine del Profeta)e rappresentano circa 1'83% dei mussulmani. La dottrina sciita divergeprofondamenteda quella sunnita specialmente per l'Imam, discendente tramite neato che l'Islam é per sua Ali da Maometto,considerato stessa originereligioneed orinfallibile e depositario del- ganizzazionepoliticosociale, l'ispirazionedivinadel Profeta mododi vivereche vuoleessee del "sapereesote1icoc"orani- re ed é nellostessomodolegge, co ed autorità assoluta ed religione, comunità, civiltà, incontestabilea differenzadel cultura. califfosunnita, sempliceuomo E' religione laica perchè non alla guida dell'Islam.Attuai- esiste clero,egualitariaperchè mente non esiste nessun tutti i credenti sono fratelli, Imam visibile,perché l'ultimo ma ne è totalmenteassente il Imamè "nascosto"e si svelerà nostroconcettodi poteretemcome MAHDI per ritornare poralee spirituale.Poichènelsulla terra la giustizia. la mentalità islamica non v'è I popoli della scrittura. distinzione tra comunità reliPer il mussulmano la rivela- giosa (=Umma che , non a zionecoranicariassumeed in- caso, è anche la parola araba tegra le religionimonoteistaa perNazionein sensomoderno) lei precedenti,cioèla religione ed organizzazionepolitica, la ebraicae quellacristiana defi- Shaiia (LeggeIslamica)è fonnite, insiemea quellaislamica, te del di1ittosia religiosoche "le religionidel Libro".Allah, infatti, ha parlato agli Ebrei tramite Abramo, ai cristiani per mezzodel profetaGesù(di cui si ammette la nascita verginale,l'ascensionema non la morte sulla crocene la paternità divina) ed agli Arabi con Muhammad, definito il "sigillodei profeti"perchéfino alla finedel mondonon ve ne sarannoalt1ie conlui la 1ivelazionepuò considerarsicompiuta. Non è difficiletrovare nel Corano,sparsi qua e là, i Comandamenti della Bibbia. La tradizioneislamicaaccetta la Bibbiae i Vangelicomelib1i storicianchese li 1itienealterati dalla loro purezza originale dall'ebreoPaolodi Tarso specialmente nelle parti che annunciavano la venuta di Muhammad. I pilastri dell'Islam. Un celebre islamista Louis Massignondefiniscel'Islamun "volervivereinsieme"secondo i principistabiliti da Dioe in applicazioneai dettami coranicie aggiungetrattasi di una "teocrazialaicae egualitaria", frasedovei due tennini parastatale, entrambi da 1icondurre adAllah,il supremolegislatore. La giurisprudenza islamica 1iconoscediverse scuole di diritto alcune delle quali prevedonopene durissime ed esemplari soprattutto per quelleparticolaritrasgressioni che possanonuocereed essere di cattivo esempio alla comunità quali furto, alcolismo, adulterio. Può essere interessante notare comela leggecoranica dia alla donna una dignità maggiore ili quanto non né abbianodata commentat01i successivi. Per ogni musulmano, l'Islam poggiasu cinquedoveiifondamentali,i "pilastiidell'Islam": 1) la Shahada, la professione di fede:"Nonvi è altro Dioall'infu01i li Allahe Maomettoe il Suo Profeta".E' la frase di iniziodellapreghierae sonole soleparoleche,se pronunciate confede,1iconosconuon nuovo conve1titoall'Islam. 2) la Salai, la preghiera,o più precisamenteuna professione di obbedienza. 3) la Zakat, l'elemosinada destinarsi alle fascedebolidella popolazione.Ora, negli stati islamiciè un'impostagià considerata nelletasse statali. 4) il Sawm, il digiunoda attuarsi dall'alba al tramonto nelmesedi Ramadam.E' molto seguitoed ha anche l'intento cli far comprenderea tutti i fedeliil significatodella mancanza, dellapenuriae dunque dellostato di bisogno. 5) l'Hagg, il pellegrinaggioalla Mp,ccap, resciitto,almenouna volta nella vita, ad ogni musulmanoche sia in condizioni fisicheed economichetali da permetterlo. Per alcuniSciitioltrea questi precetti,va aggiuntoil Gihad, parola tradotta malamente conil termine ili reminiscenza crociata"guel1'asanta".Gihad significa letteralmente "sforzo",intesoin un duplicesenso. I musulmani chiamano, infatti,"ilgrandegihad"sul sentiero di Dio la lotta che deve compiereogni uomocontro i difettipersonaliin opposizione al "piccoloGihad"cioèla lotta armata difensiva (obbligatoria) o offensiva (facoltativa) controi nemicidell'Islam.Scopo del Gihad non é quellodi distruggere, ma quellodi costruire la Comunità perfetta dovesaranno osservati i precetti coranicie ciòsi può raggiungere, affermano ·alcuni dotti contemporanei,non più con le armi ma con lo sforzo della persuasione. Sempre gli Sciiti riconoscono un altro doverefondamentale: la fedenell'Imam. MarinaRimandi Hannocollaboratoa questonumero: RosannaAmbrogetti,Mi/adBasir,PaoloBertozzi,PatriziaBetti, RobertoBorroni,BarbaraBovelacciM, assimoCasadei,Libero Casamurata,FaustoFabbri,GrazianoFabro,MicheleFiumi, ErmesFuzzi,RobertoGabrielliL, ianaGavelliF, rancoMelandri, MarinaRimandi,More11Ma onti,GiovanniOrlati,CarloPaletti, GiovannaPondi,VeroRavaioli,GianniSaporetti,FrancescoTesei,MassimoTesei,Pieranlo11Zioavatti. Ungraziedi cuoreallapreziosadisponibilitàcliAngeloSpazzoli. Impaginazione fotocomposizionSe:CRIBA. Progettograficodi CASAWALDEN. BibliotecaGino Bianco Il volto dell'uomo Colloquio con Don Sergio Sala Etica e politica... TIproblema è se la politicapuòessere una risposta esaustiva di tutti i problemidell'uomo.Se la politica può rendersi autonoma dall'etica. Oppure se una qualsiasi vita politica, una qualsiasi società si mantiene sempre e solose alla base c'è un contestoetico. Perchè ogginasce un problema etico? Perchè ci si è accorti che anche le attività economiche che sembrerebbero quelle più neutrali, anche quelle suppongonoun codjceetico,e comunquecerti valori. Che in passato potevano essere lo zen, Confucio, la dottiina cattolica, il calvinismoper il capitalismo.Però senza etica la vita socialenon va. Amartya Sen, un economista indiano, premiato recentemente anche dalla Fondazione Agnelli, dimostra appunto che anche il capitalismo che sembrerebbe la forma più laica, più autonoma, puòandare avanti solo sulla base di motivazionietiche. E questo perchè la vita socialeè moltopiù legata all'immagina1io,non è autonoma. Questo non sacralizza ili nuovo la politica, è chiaro. Noi occidentali la viviamo dopo secoli di laicizzazione, 'abbiamo imparato una certa razionalità e certi errori di confusionenon li faremopiù, però anche la pura economia scientificaè un fatto umanoe qujndi... Il problemaè di sapere qual è il contestoeticoodierno,se c'è un contesto etico. Certamente oggipoliticaed economia domandanoetica. Siamo però in una visione puramente funzionalistica dell'etica. Gli economisti, cioé, hanno bisognodell'etica per far funzionarebene il mercato, non è il mercatoche deve ubbidireal dovereetico.Però allora nasce il problema più grosso.Perchè se si rifiuta la concezione funzionalistica, cioè un etica strumentale all'economia,si afferma che è l'economiache deve ubbidire ai valorietici, nasce il problema della fondazionedei valori. Quali sono, perchè sono valori, perchè si impongono all'uomo e all'economia?Da dove viene la loro forza vincolante?Perchè iodevofare il bene? Quand'è che l'uomo può dire "iodevo"e non solo "ho interesse a fare"? C'è la possibilità di un etica laica oppure l'etica nei fondamenti ~e~ foto&, r.4itSiC richiede inevitabilmente l'esistenza di un dio? Una posizione molto bella è quella ili Levinas.Di un'etica laica, non religiosa,che ha il suo fondamentonel voltodell'uomo.Nel volto dell'altro. I critici religiosi dicono che questa è una posizionefalsamente laica, perchè prodotta da un uomo,ebreo,profondamente religioso.Ma indipendentemente dal sospetto sulla sua matrice religiosa,i vaImi si propongonocome trascendenti e mi si impongono perchè mi imbatto nel volto dell'altro, nel suo volto inerme. E' il cosiddetto intuizionismoetico.La coscienzamora!e mi viene risvegliata quando iomi imbattonel volto dell'altro. Per cui all'altro io devo dire soltanto grazie, perchè è l'altro che mi ha risvegliato, mi ha fatto emergere dall'animalità e mi ha costituitosoggettoetico.Pensiamo all'esempio del bonzo buddista che vivedella ciotola di 1iso.E' coluichegli offre la ciotola ili iiso in elemosina che dice "grazie". E questo perchè il bonzo gli ha permesso di fare un opera buona, il bonzo ha indotto la bontà dell'altro. Levinas se la prende con la ragione ili Cartesio perchè è il cogitoche diventa int1inseServizi e materialifotografici Dischei nastriCD. Meldola(FO)ViaCavour1, 80 Te/.491753 camente violento e totalitario, perchè la ragione parla della verità e la verità porta alle prigioni. E' il pensiero astratto che è violento, mentre invece l'esperienza dell'intuizionismo etico, del volto dell'altro, non cerca ili omologare l'altro, di assimilare, di ricondurre all'unità, ili spiegare l'altro, ma accetta l'altro in quanto altro. E qui mj piace, perchè in fondo l'esperienza moderna della laicità è proprio in questo grande passaggio. La laicità del 600 disse "basta conla religioneche ci fa fare le guerre", troviamo una ragione e un coilicecomune in quanto uorruru,quindi prescindiamo dalle divisioni, laicamente, troviamo un territorio in cui tutti gli uomini,protestanti e cattolici, possano convivere. E infatti siamonel 1648,Westfalia. Da questa laicità, che volevadire troviamo il comune al ili là del diverso,oggiil tema della laicità, che nasce sempre comebisogno ili pace, non si può più iisolverenella spe1imentazioned· el comune, bensì nella sperimentazione del diverso.E quindi si tratta di accettare la pluralità delle culture, accettare il diverso in quanto diverso.E quindi la differenza fra uomo donna, fra razze, fra popo]jdiversi.

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