Una città - anno I - n. 1 - marzo 1991

Bi • rie Anche il battesimo non servì a nulla Abbiamo parlato a lungo con una gentilissima signora ebrea, residente a Forlì. Per motivi di riservatezza personale ci ha espresso il desiderio di non essere nominata. Desiderio che rispettiamo. Mia sorella,vivendoa Padova, ha cominciatoad avere qualchesentore, perchèlà le persecuzioni incominciaronomolto prima. Lei ed il marito, si erano rifugiati in campagnaed il figlioera già stato espulso da tutti i licei.Nel '38, consigliato anche dal rabbino,espat1iòin Svizzera, a Losanna, e si iscrissead una scuola.In quel periodoio avevoavuto la bambina e il papà mi disse "ho piacere che tu la battezzi la bambina". Io l'avrei lasciata così, dicevo "quando sarà grande, deciderà",comeaveva fatto mio papà con noi: non aveva sceltonessuna funzione religiosa,era di idee molto libere. Praticamente diceva "le religionile hanno fatte gli uomini" e tante piccolecose per lui erano inutili, non le sentiva... Mia mamma inveceera molto lig{aalla religione, per esempio, in certe ricorrenze, dava la benedizione... e mi ricordo che mi faceva mettere davanti a lei, mi metteva la mano sulla testa e poimi diceva parole in ebraicoche non ricordo. Faceva anche il Kippur, che sarebbe il digiunoper purgare tutti i peccati. Ma loro, papà e mamma, andavavenerazioneper i nonni,per gli antenati, anzi mi ricordoche in casa c'era l'effigiedi Salomone... dicevano che era un avo. Comunque mia mamma non ebbepiacereche ci battezzassimoe mi ricordoche scrisse lei una preghieracheci preservasse. Ma anche il battesimo non è servitoa niente, loro dicevano"questa è religionee quell'altra è razza e va perseguitata finoalla settima generazione". Anche tli Svizzeri sono stati dei vigliacchi Mia sorella era in Svizzera, non poteva mandare notizie, ed allora,donPippo,cheera il nostro parrocodi S. Mercuriale, si rivolse al papa Pacellie cosìebbinotizie.Lecoseerano andate così: mio nipote, che era già di là dal '38avevafatto in maniera di farle avere un salvacondottodal rabbino.Ma quel salvacondotto in Italia era una condanna a morte perciò per arrivare alla frontiera si rivolsero a dei contrabbandieri.Nell'oltrepassare il filospinato scattò l'allanne. Li presero e li portarono a Berna. Fortunatamente li preserosolodi là, in Svizzera.Furono messi in quarantena in un campodi concentramento, Gli ebrei non possono ... -·OL ✓~---~ - .\'. -:1!>.V ~· y .. Msere proprietari d, ziende inlereuanti la difesa nazionale \ es.sere ro rie11ri di teneni e di fabbricati ...avere domest,c, enan spulsione degli ebrei stranieri noperfettamented'accordo:lui le diceva"vuoifare il kippur?... fallo!". Mia mamma faceva anche i salami e i prosciutti d'ocache erano una cosa...meravigliosa!Mia mamma era di Verona,erano una famigliadi gioiellieri, ed a Verona c'era una comunitàisraeliticamolto forte.Forse,in famigliaci sono stati dei rabbini, ma non ricordo bene. Tanto è vero che quandomi sonosposata i suoi fratelli mi hanno quasi odiato! Mi sonosposata con 1itocivile perchè mio marito non era ebreo;lui avrebbeanche preso il 1itoebraico,ma io non volli, "tanto se ci vogliamob-enenon è una firma".Ed ioho sempre tirato avanti così, con una divisitra maschie femmine,li mandarono a lavarsi e disinfettarsi in cortei,sempre scortati emaltrattati. Per dare alla figliapiccolacheera conlei un cibo decente, mia sorella ha dovutocuciree lavare giacche e fare delle cose... e non le hanno mai dato un letto; ha donnitosempresulla pelliccia, era già freddoed ha avutoconseguenzemoltogravi. Nel '46 la 1ividied era in condizioni gravi. E' morta nel '54. Anche gli svizzeri sono stati dei vigliacchi, nonostante mio cognato fosse in rapporti stretti con la Nestlè, lui fabbricava cioccolato. Furono trattati comebestie e loroavevanoun . . 8 UNA ClffA' capitale forte, tra l'altro il fi. glio, emigrando nel '38 aveva esportato in Svizzera molti gioielli e beni, ma non servì. Anche mio cognatone 1isentì gravemente.Solodopola quarantena, in societàe conil certificatodel rabbino si trovaronomeglio. Non si preoccupi, da domani la sua mamma diventa la • mia mamma. Abbiamoavuto delle persone checi hannoaiutato,molto.Ho avuto la fortuna di avere· la grande amicizia del console dellamilizia,SandroBernardi, che ha messoa rischio la sua vita per salvarmi,poi c'é stato don Pippo, un uomo d'oro, se fossero così tutti i preti! C'è stato anche il nostro medico cheha protettomia madre.Un giornomi videtalmente disperata che disse"nonsi preoccupi di niente, da domani la sua mamma diventa la mia mamma" e la fece passare con la tessera falsa per sua mamma, che era nella Siciliagià occupata daglialleati.Un amicodi mio fratello,che avevadei pode1i, lo nascose per quaranta giorni in una stalla, dandogli da mangiare da un buco. La donna a servizio da mia madre, non ebrea, non l'ha mai abbandonata. Mia madre è morta a novantadueanni e lei ha rinunciatoa tutto per stare vicinoa mia mamma per quarantatre anni, anche durante le traversie della guerra. Per questo è stata insignita della medagliad'orodal rabbino.Gli amici invece, molti, si erano 1itirati. Alla previdenza c'era un pezzogrosso,amicodi mio marito, e la sera che dissero che per gli ebrei era proibito tenere le donne di servizio, comeancheopered'a1tee altri beni, questa persona ruppe conmiomaiito. Mi ricordoche mia figliaera piccola,dw-ante la guerra, era già il '43 mi pare. Fu inte1Togataf,requentava le elementari o forse la prima media, comunque non ricordobene, vennea casa che piangeva "mi hanno chiesto dov'è la mia mamma, dove sono i miei nonni..." successe più di una v_oltae la bambina era impressionatissima,piangeva.Ci fuanchechi andòdalla bambina,ioavevoun bidone per fare il sapone,ci si arrangiava, che avevo prestato e quando la bambina lo andò a riprendere le dissero "ah!.. chissà poi se tua madre 'torna più". Quella fu una cattiveria grande. Sempre questa signora un'altra volta, quando le chiesero di un appartamento con l'orientamentoa nord disse "andatedal dottoredi là che ha la moglie ebrea". Potevo andarci di mezzo,per fortuna invece non è successoniente. Mentreda personeche nonmi aspettavo,ho avutomolto. Emi feci bionda, bionda platino · Per me gli ebrei sono ad un ce1tolivello,non dicoche siano più intelligenti,ma approCO fondiscono di più; Fermi ad esempioera ebreoe se lo sono lasciato sèappare. E' anche una questione di consanguineità, che provoca situazioni particolari ... ci sono anche i cretini. Io per esempioho fatto di testa mia ma avevo già pronto chi doveva sposarmi, ero destinata al figliodi un secondocuginodi mia mamma, di Roma.Fortunatamente non oe ho volutosapere, e poi ero già innamorata di miomaiito, che conobbia quattordicianni. Mia sorella lo stesso, non ha volutoaccettare,ma in genere sono tradizioni ancora molto seguite. Non bisogna credere che sia un popoloeletto sotto tutti i punti di vistà. Per me è un popolodisgraziato,che non ha pace, anche chi vive io Israele, proprio l'ebreo errante. E questo muoversi penso che abbia incisoanche sul carattere un pò di tutti, questo desiderio di andare, di movimento, di insoddisfazione. Questo desiderio io lo sento, non lo so spiegare, come di sentirsi sempreun pòmaltrattati. Per esempiosentomoltissimo l'antisemitismo, da perbisognodi lavorare e io ho bisogno di un aiuto, cosa c'è rii strano?Comunquedisseroche rovinavola piazza. Un giornomi chiamaronoper un colloquioall'anagrafe,invece volevanofanni la visita per mandarmi a lavorare, per chiudere i buchi di pippo, quell'aereoplano che passava la sera e mitragliava, a Lugo mi pare. Io mi presentai e mi opposialla visita. C'era il dottore capo dell'ufficiod'igiene che mi disse "si spogli" dico "no,iononmi spoglioio un uf. ficio"."Andatea chiamaremio marito, non mi spogliose ooo c'è mio marito di fronte". A quel punto il dottore,forsenon volendo andare oltre perché c'era una conoscenzacon mio maiitoche avevauna carica lì, se ne andò.Mi mandòun dotto1inogiovane che dice"si accomodipure, stia tranquilla... ma lei sta moltomale?" lì per lì non risposi, poi mangiai la foglia "sì!"dissi e cominciòa scrivere di tutti i disturbi possibili.Mi imbeccòproprio, feceun elencoche pareva fossi mo1ibonda.Con quel rappo1to andai dal Consoledella MiliENT.E DI GESTIONE E LIQUIDAZIONE IMMOBILIARE • )' G. E.LI. n_;;,,, ~·~ 1- S. Pellegrino. ALL.4P!lffsrruu 41 -P O Il L 18 il Ba41. '1Jllff0 UGGIOBI Tic• !lireU.C.ASSA DI RISPillllO '1 O :Il L 1• ()(;GBff01 Beni ebra1o1- Caaaett• 41 aicuressa.- Con la pre••nte, 4•l•&biao il s141. Iag. (JJIJl'fO UGGlORl fil Giu.eeppe - Yice Dire-.. tore a.ila Cuaa 41 Biape.1'10 41 Porli, a4 a•ai• atere in rappreeentansa cli. qua•to Ente, a ••n- •1 t•ll•art.10 del D.L.4.1.44 w.2. al.l'apertll.- ra 41 ouHtte cli. aicureua inta•tate a4 e'brei 1.D. oittà • nella prOTi.noia di :Porll,• pre•eo qualllllq- Iriitv:to cli. CN41to.- Il ·aa«.UGOIOBI !la anoh• facoltà di nb4elecar• altl'9 per•on• in •v.a Teoe, 1n oa-4 41 no 1ape41a•nto. Si prega quindi codesta Prefettura 41 eT1~• poaaibilae11.t. ainco ohi.••ta 41 4•l•P• sonestupide,perchèper me le persone si devonovedere per quelloche valgono,non per la provenienza.Certo i cinesi o i negri sonodiversi nella persona, non li sento ma questioni di razza non ne faccio,non si può generalizzare. Nei miei confrontisento quasi un astio, nonso, potreisbagliare... però. Anche il fatto che si dica che gli ebrei sono tirchi, non è vero, ci tengo a dirlo. Per esempio io casa mia: il mio papà lasciònel testamento un 1icordoal vetturino,che anche quando finì di stare a servizio ebbe sempre il mensile; mia mamma a tutte le donne che andavanoin casa a servire,ha sempre provveduto, in tutto, anche quandoerano al 1icovero. Per tutte le persone che sono passate da casa mia ho sempreavuto un grande affetto. Quandoanivai a Dovadola, fu il primoincaricodi miomarito, la gente teneva la donna di servizionel solaioe davano da mangiare diversamente,io invece diedi alla persona che mi aiutava la stanza uguale alla mia, ero abituata così a casa mia, se c'era la carne si divideva in parti uguali per tutti. lo non l'homai concepito quel mododi fare: lorohanno Ebrei romani mandati al lavoro sul greto del Tevere zia, che mi proteggevae disse che per fortuna era andata bene.Disseanche "mad'ora io poi non posso più fare niente perché siamosotto i Tedeschi, quindibisognachevadavia, in una grande città dovenon sarei stata notata", e partii lasciandomia figliae miomaiito a piangere,disperati. Stetti quaranta giorni a Bologna, sotto falsonome in un appartamento di sfollatiche mi avevano rimediato e dopo un bombardamentodella montagnolamandai a casa una ciocca di capellied un pezzodi vePer~la llquid.ac1one, · tra.a.mette l'wlita ta. tur• stito perché mi credessero morta e non mi cercassero. Miomarito mi venivaa trovare di nascosto.E mi fecibionda, biondoplatino, allora avevo i capelli corvini. Tanto è vero che quando andai dal parrucchieredisse "chedelitto rovinarecapellicosì!"dico"sa, c'è qualche capellobianco..." e lui "ho capito tutto", si vede che gli era già successoqualcosadi simileperchèin genere siamo tutti molto bruni. Quando tornai era già 1'8 settembre. Ricordoil giornodella Liberazione,dopauna notte di esplosioni tragica, ero alla finestra e vidi i soldati passare rasentando i muri. Ero contentissima. C'era un soldatoebreoneozelandesee quando, la sera, sembròche i tedeschi tornassero, ci protesse,disse "ioportare via colcarroannato, state tranquilli". Poi, un giorno o due dopola liberazionevennero a chiede1mise avevobisogno di qualcosa ed era una commissioneebraica. Non so come feceroad avere gli indirizzi... ci fu un' assistenza enorme. Sonocose che non si dimenticano, come quando sento parlare il tedesco, per me è... adessohan fatto un gesto meravigliosomandando in Israele degliaiuti, però io non dimentico,sarò cattiva... Non credavamo che sarebbero a1Tivati a tanto Miopapà mi portava fumi col cavallo,a sella,iovolevoandare sempre con lui. La sera rinunciava ad andare al circolo per portarmi al cinema e quando facevaqualcheviaggio mi portava con lui. Viaggiava moltoper i negozicheavevain romagna, era origina1iodi Livornoconil padre oreficema a lui non piaceva,a lui piaceva girare, muoversi.Vennein Romagna dove il fratello aveva un negozioe questo lavorogli piacque,disse al fratello"starei qui un pò, così".Aprì tre negozi di tessuti io p'rovincia girandocontinuamenteper setiva r...vorant1 talegn&l!l.1 di guirli tutti. Sempre girando capitòa Torino,doveil fratello di mia mamma aveva un ingrosso di tessuti ed in quei giorni la ospitava.Si conobbero, si innamoraronoe quando si sposaronosi stabilironodefinitivameote in Romagna. Miopapà fu uno dei p1imjad aderire al fascismo. Quando circanel venti ci furonoquelle rivolte e scioperi i comunisti vennero anche da papà, che aveva uo magazzinoenorme; si affacciòe chiesecosa volessero"vogliamola mercea metà prezzo"allora lui buttò loro le chiavi del magazzino,"purché lasciate io pace la mia famiglia". Lo preseroe loportarono via; a casa ci fu grande apprensione, invece fu quasi acclamato, portato sopra le bracciacomeio trionfoe tornò a casa tranquillo e beato dicendo "più gentili di così non potevanoessere!".Infatti, trovando della disponibilità non toccarononiente. Di lì a poco sorse il fascismoe miopapà fu appunto unodei primi a sostenerlo. Comunque lui rimase quello che era anche se fu espulso dal circolodi cui era presidente, dove si facevano dellefeste da sogno,e da tutte le altre cariche pubbliche, fu lui a farmi prendere il battesimo per precauzione.Poi impedirooo di tenere persone a servizio,che invecevollerorimanere, fedelissimi fino in fondo.Papà mo1ìnel '40 e ricordoche diceva"nonvedròla fine della gue1i-a,ma coi tedeschi nonvinceremomai perchè sono un popolo maledetto, troppo imperioso, e non potranno mai esserenostri alleati" detestò l'alleanza coi tedeschi. Noi restavamo qua in pace, non facevamola figura barbina che abbiamo fatto, potevamo avere una occupazione,ma non due. Lui l'aveva previsto e la guerra non l'ha mai accettata. Bisogna anche dire che nel '39 Mussoliniassicurò pubblicamenteche non ci sarebberostate persecuzioni razziali in Italia, a Forlì incominciaronotardi, nel '43,e mio papà non c'era più, non credevamoche sarebberoarrivati a fare quelloche hanno fatto. a curadi BarbaraBouelacci ,;, . -·· .. ' •.··1,,· ffl,• 'lt /•~ . ! ; I,,. • ·-r ( . I -... I;

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