Terza Generazione - anno II - n. 9 - giugno 1954

Esperienze Contadini e intervento statale • lll Caro Ciccardini, rni hai chiesto di scrivere per T. G. le mie esperienze, le esperienze di un laurea– to di lettere toscano che si ritrova mae– stro in un paesino di Lucania. Queste note forse possono chiarire più di un discorso culturale, più di un racconto autobiografico, i problerni che nascono ad un intellettuale in cerca di radici. Sono, come puoi immaginarti, i problemi dello Stato italiano e dei suoi rapporti con gli uomini italiani. Per rendersi esatto conto di quale risul– tato pratico abbiano avuto ed abbiano nel– la popolazione lucana, gli intensi inten:en– ti dello Stato nell'anibito del risanamento delle zone depresse, bisogna aver vissuto fra quella gente: fra i contadini ed i pa– stori, che formano l'essenza e la reale pro– duttività della Lucania di oggi. Infatti non avviene come nell Italia centro– settentrionale, dove i capoluoghi si inseri– scono nella vita attiva della campagna e ad essa danno e da essa ricevono apporti; la ragion d'essere di Potenza è soltanto quella di amniinistrare la campagna. Poten– za dà l'imJ;ressione di voler staccarsi quanto più è possibile dalla Lucania. I contadini d'ultra parte guardano agli organi amniinistrativi di Potenza ai grandi e moderni edifici come una volta (non lontana) si guarda- .. :a ai signorotti ed ai pic– coli tiranni che j1ullulavano un po' dovun– que. Il contributo statale è indiscutibile e, te- nuto conto delle possibilità, non si può dire esiguo. 1 paesi com.presi nell'area delle zo– ne depresse vedono rinnovarsi edifici pub– blici, costruire nuove fognature e nu,nero– se case coloniche; si impiantano scuole. Nè l'aiuto nianca ai paesi non compresi nella « area ». Esempio può essere Picerno (gros– so comune a venti chilometri dal capoluo– go) nella cui campagna sono state costruite. come altrove, decine e decine di case colo– niche, finanziate in gran parte dallo Stato; ul~ bambino (foto di A. Papafa,•a) '-'v Lucania dove si sono distribuiti arnesi, attrezzi, stof– fe, 'l'iveri; tutto gratuito. iVonostante ciò, i risultati ad un atten– to esanie non sono soddisfacenti. Forse si pensa tutt'ora che questo elargire a piene mani sia per il popolo il miglior aiuto. I contadini, a seguito di una semplice do- nianda, vedono arrivare i milioni, e si co– struisce una nuova casa; od arrivano vesti– ti, e stoffe, e tutto il resto. Quello dello Stato è semplice intervento da lontano. Ricevuti i soldi si presentano ai contadini ditte disposte a costruire per la sola cifra finanziata, tnagari risparmian– do anche qualcosa. Il contadino acconsen– te: non è costata nessuna fatica. La casa viene su ed egli non ci partecipa; non è una « creatura » sua. Risulta ancor più ve~ ra la lontananza del governo. E' difficile rendersi conto di queste contraddizioni. Certo è che si cerca di essere « furbi », di « fregare » quanto e come si può. Per ren– dere vivo l'intervento è mancata la maturi– tà di chi riceve. Il contadino non capisce ancora gli intrusi, non vuole essere seccato; crede soltanto al frutto del suo lavoro e del– la sua fatica; sa da troppo tempo che nes– suno dà mai per niente. 1l problema del sud si identifica con quello di mutare una rnentalità, ed è al cambiamento di questa che andrebbero vol– ti tutti gli sforzi. L'azione di intervento di– retto, di lontano, dovrebbe cioè essere in– tesa solo con1e collaterale di essa; si è ca– pito solo in parte. E' un modo di vedere le cose, comune un po' a tutto il sud, che ,.'ie– ne da particolari condizioni di servaggio, prolunganti di secoli l'esperienza feudale. Non si è avuto mai il libero cornune, in– tr>socome apporto di tutti, il popolo mai ha avuto un peso profondo; anche se raramen– te si è imposto è_stato fuoco di paglia, sen– za conseguenze. E c'è anche una certa di– i;posizione a questo abbandonarsi: il 40° parallelo passa per al tre regioni non meno arretrate quali la Spagna, l'Albania, la Grecia, la Turchia; ci si avvicina agli Ara– bi, al f atalisn10. Può essere interessante sapere come ven– ga perciò considerato l'aiuto statale da que– sti contadini; cosa abbiano cambiato in lo– ro i miliardi impiegati quaggiù per costrui– re case coloniche o per la distribuzione gra– tuita di materiali vari. Il metro comune della logica non è ap-

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