Terza Generazione - anno II - n. 9 - giugno 1954

essi sono stati quasi tutti aln1eno una volta ricostruiti, perchè distrutti in seguito al terremoto o a qualche vicenda non paci– fica. L'insediamento accentrato resta caratteri– stico in quasi tutta la regione: nuovi in– sediamenti sorgono lungo tutto il Medio Evo e in proposito sarebbe interessante lo– calizzarli a seconda della data della loro fondazione, rispetto ai tratturi e alle possi– bilità agricole, per trarne indicazioni sui mot1v1 reali originari ne hanno carat– terizzato le attività degli abitanti (5). Più che la continuità ci fermeremo a sta– bilire i fatti nuovi che possono aver con– tribuito ad affermare stabilmente l'attività agricola. Innanzitutto se hanno caratteristiche con– tadine e non pastorali (e sarebbe opportuna una ricerca in proposito nel ricco folklore antico della regione) (6). Le popolazioni molisane risentono dei loro contatti con i pastori, siano che essi si debbano a paci– fico scambio, o a difesa ed offesa. Sopratutto ne approfittano indirettamen– te per il beneficio della circolazione all'in– torno, in un periodo in cui invece per i contadini cessano le occasioni proprie di rapporto e di contatto. I transumanti, a differenza dei nomadi delle steppe, liberi di scegliere la loro via nello spazio se- guendo solo il ritmo delle stagioni, sono soggetti a un viaggio secondo itinerari fissati, della durata di una ventina di gior– ni, due volte l'anno. Alcuni di loro poi hanno in Puglia o in Abruzzo occasione e necessità di grossi incontri. Il secondo fatto (la successione non è scelta secondo l'importanza) è certo legato alla diffusione del cristianesimo tra le po– polazioni molisane. In proposito dati pre– cisi avrebbero interesse: sembra che la predicazione evangelica sia antica, la isti– tuzione delle diocesi risale non oltre il periodo dei longobardi convertiti ma ha risentito delle lotte tra questi e i bizan– tini. Comunque la storia della distribuzione delle diocesi, fitta come in tutto il Mez– zogiorno, potrebbe, interpretata e datata, rivelarsi interessante, non solo dal punto di vista strettamente ecclesiastico o del co– stume religioso, anche riguardo a1 rap– porti storici e civile tra le varie zone del paese. Il significato sociale e storico del cri– stianesimo, in relazione a ciò che in que– sta sede ci interessa, sta nell'aver aperto la possibilità di un rapporto umano effet– tivo tra gli uomini insediati e legati alla terra: un rapporto di integrazione spiri– tualmente e religiosamente fondato. Al di là ed oltre i rapporti di sangue o di in• teresse gli uomini divengono istruiti e resi coscienti di altri rapporti, più profondi, di una fratellanza fondata su una reden– zione ed una adozione divina. E' uno svi– luppo qualitativo che permette agli uo- (5) I dati di cui disponiamo circa gli insediamenti bulgari, albanesi e serbo– greci sono molto interessanti. Rispetto ai tratturi i luoghi scelti hanno tutti in– teresse. (6) Fino a pochi decenni fa erano an– cora vivi usi e costumi patriarcali, vivace una poesia ed una canzone popolare. Ca– ratteristicamente agreste l'ispirazione di alcune feste come la maggio lata di Ric– cia dove un uomo rivestito di fiori e frutta attraversa i campi tra i canti del po– polo; o i modi con cui si svolgono le fe– ste dei Santi patroni, il cui culto è legato alla protezione dei raccolti, ecc. ecc. Ma ben altro potrebbe cogliersi da un esame serio della materia. Esistevano costumi assai poetici come quello della dichiarazio– ne pubblica nel periodo del Natale e del Capodanno. Gli innamorati accendevano grossi fuochi presso la casa dell'amata: le donne vi gettavano acqua o cogliere un tizzo a seconda del rifiuto o dell'accetta– zione dell'amore e del consenso dei geni– tori. • Nella cartina le diocesi Molisane: sono tratteggiate le zone dipendenti da diocesi estranee alla regione: Montecassino e Benevento. 1 ibliotecaGino Bianco

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