Terza Generazione - anno II - n. 9 - giugno 1954

della . ' soc1eta • • sov1et1ca I nuovi problemi nell'ultimo scritto di Stalin I. L'esame dei problemi che stanno Of!.f;idinanzi al co- 1nunismo russo è stato compiuto da Stalin nel suo ultimo scritto teorico "Problemi econo1nici del socialismo del– l'URSS ", che è stato alla base dell'ultinio congresso del partito coniunista russo dell'ottobre 1952. Lo scritto di Stalin ha un carattere polemico: esso com– batte, dal principio alla fine, un'unica posizione. Oggetto della polemica è la posizione rli L.D. laroscenko: pur aven– dolo particolarmente confutato in uno scritto apposito a lui indirizzato (intitolato appunto " Sugli errori del com– pagno .Taroscenko "), Stalin ha pubblicato uno scritto d1 teoria generale (quello dal titolo "Problemi economici del socialisnio nell'U. R. S. S. ") che in sostanza ribalte errori analoghi a quelli dello laroscenko. A gi,udizio di Sta– lin, l'errore di, laroscenko esprimeva dunque istanze più generali, aventi un reale fonda1nento nella struttura del sistema sovietico e con1rportava quindi un reale pericolo per la sua opera. Un esame della poleniica di Stalin ci niostrerà la fon– datezza di tale avviso. Lo laroscenko ritiene (1) che « per quanto riguarda il. _reginie socialista, ove non esistono più contrasti antagoni– stici di classe » e nel quale i rapporti di produz·ione « non sono più in contrasto con lo sviluppo delle forze produt– tive », scompaia qualsiasi funzione autononia dei rapporti di produzione, i rapporti di produzione cessino di essere un serio fattore di sviluppo e vengano assorbiti dalle forze produttive conie una parte dal tutto. Nel socialismo, dice il compagno laroscenko, « i rapporti di produzione degli uo111ini fanno parte dell'organizzazione delle forze produt– tiYe, co1ne un mezzo, conie un eleniento di questa organiz– zazione ». Conseguenteniente per lo laroscenko « il pro– blema principale dell'economia politica del sociali– smo non è di studiare i rapporti di produzione de– gli uom1n1 della società socialista ma di sviluppare una teoria scientifica della organizzazione delle for– ze produttive nella produzione sociale, una teoria della pianificazione nello sviluppo dell'economia ». Ne viene che, per lo laroscenko, « le discussioni sulla funzione di questa o di quella categoria dell'economia politica del socialismo quali il valore, la 1nerce, il danaro, il credito, ecc. che spesso assumono un carattere scolastico, vengono sostituite da sani ragionamenti sull'organizzazione razio– nale delle forze produttive nella produzione sociale, dalla. giustificazione scientifica di questa organizzazione ». Oggetto dunque dell'economia politica del socialismo (2) secondo lo laroscenko non sono i rapporti di produzione BibliotecaGino Bianco del socialismo ma « la elaborazione e lo sviluppo della teo– ria scientifica dell'organizzazione delle forze produ Cl ive, della teoria della pianificazione dell'economia nazionale ». Questi testi, riportati da Stalin, ci sembrano sufficienti a farei un'idea del problema posto dallo laroscenko: quello cioè del raggiungimento di una teoria organica delle fun - zioni della società e quindi di un modello istituzionale di una società organica da valere come f andamento scientifico dell'attività del potere pubblico. La pianificazione usci– rebbe cos1 dai limiti di criteri prevalentemente emptri,'i indotti dalla manifestazione delle forze operative in atto e si fonderebbe su criteri universali fondati sull'ordine in– trinseco, essenziale della società: e la cultura dallo stato di astrazione accademica e di commento ripetitorio dei testi ufficiali. Ora un tale problema posto a partire dalla più alta e propria esperienza sovietica, la pianificazione, esce total– mente dai termini del marxismo-leninismo. Per il mar.xismo-leninismo, non esiste la possibilità di una teoria razionale valida in forza della sua stessa razio– nalità, e capace, proprio in quanto tale, di intendere l'es– senza stessa della realtà (3). L'unica conoscenza possibile è quella empirica del dato storico in atto e degli obiettivi verso cui gli operatori storici si indirizzano allo sco pc, di determinare un obiettivo storico generale, tale che domi'ni ed egenionizzi i vari operatori: l'unica conoscenza f'Jssi!J,ile è la conoscenza politica. Il problema posto dallo I aroscenko esce tanto dagli schemi marxisti-leninisti che la conseguenza che ne risulte– rebbe sarebbe appunto l'eliminazione della "partitir;ità ,, della conoscenza: una « teoria scientifica delForganizzazio– ne delle forze produttive nella produzione sociale, una teoria della pianifì,cazione dello sviluppo dell'economia», avrebbe, per natura propria, un valore universale ed un ,nodo di· comunicazione per via di conoscenza razionale irruec~ che di esperienza e di lotta politica. II. Stalin coglié il significato ed il peso della posizu)ne di laroscenko. Egli manifesta apertarnente qual' è, a suo av- (1) Citato da Stalin « Sugli errori del compagno laroscenko », in « Problemi economici del socialismo nell'URSS >', p. 25. Il testo tra sole virgolette è di Stalin, quello anche in carattere tondo, dello I aroscenko. (2) ib. p. 30. (3) Il fatto che il marxismo costituisca esso stesso una teoria di tale tipo e si ponga di fatto come un insienie di giudizi razio– nali, universali e, per di più, definitivi è la contraddizione intrinseca dello storicismo corne tale. 7

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=