Terza Generazione - anno II - n. 4 - gennaio 1954

la insufficienza, a distaccarsene, così come fanno sistematicamente tutti i tipi di ini– ziative moderne. Infatti voi andate ad esempio a Coreno Ausonio, fate un'in– chiesta, mobilitate dei giovani all'auto-in– chiesta finalizzata a iniziative tecnico-eco– nomiche. E quei ~iovani realizzano le loro iniziative. Tutto ciò va molto bene: ma rimane il fatto che quell'iniziativa non era mai stata presa prima, anche per– chè non entrava nel raggio delle iniziative « coperte » dall'insieme delle idee di quel– la comunità; e se oggi viene fatta, lo è al di fuori di quel raggio, ne rivela la in– s11fficienza, la fa scambiare per inutilità, conduce all'abbandono delle idee « inu– tili », e il giuoco è fatto. Questo è il punto. Bisogna che si ac– quisti la coscienza che quel patrimonio è insufficiente, ma che non è inutile, bensì molto importante; e che bisogna non solo conservarlo, ma svilupparlo in modo che copra tutte le possibili iniziative, garan– tisca la loro verità. Questo anche voi lo sentite ovviamente. Come farlo? Mi pare che il mezzo iniziale per dare questa coscienza sia l'inchiesta sulle idee, che tende naturalmente a diventare auto– inchiesta locale. Inchiesta sulle idee: for– mula curiosa che richiede molte precisa– zioni e forse degli esem9i; tanto che con– verrà parlarne a lune;o. Ma ho creduto bene di porre il problema, presentarne qualche raBione, a voi che sembrate gli unici aperti a questo 3enere di problemi. Gli esempi che voi avete oresentato fi– nora (Siena e Coreno Ausonio) sono am– bedue preceduti da un notevole inqua– dramento storico, centrati su aspetti so– ciali tecnico-economici, visti nel primo caso come semplice constatazione, e nel secondo invece analizzati al fine di inter– venti pratici. Benissimo, ciò era da farsi ' ed era il modo giusto per cominciare. . D'altra parte però voi per primi ved~te i limiti del taglio tecnico-economico, e aggiungete che oc:-orrerà affrontare « al– tri campi, culturali e sociali » « per crea– re l'ambiente umano idoneo allo svilup– po ». E' a questo proposito che ho vo– luto sottolineare l'urgenza di aprire ap– punto degli altri cam!)i d'inchiesta. Si tratta infatti, nell'affrontare una « comunità » umana, di introdurre a fian– co di quelle zià esistenti, questa nuova componente, le idee di quella comunità. Idee sulla natura umana, sul rapporto tra questa natura umana e la sopranatura e la natura subumana; idee su rapporti umani, familiari, di gruppo, ecc.; idee sul lavoro, sull'iniziativa, sull'economia; idee sulla storia, sul rapporto tra la comunità e la nazione, sulla politica; id(.e sull'au– torità, sul potere pubblico, sullo stato, e ' . cosi via. Bisogna poter rispondere atle domande: quali sono le idee di questa comunità? BibliotecaGino Bianco quali le sue origini e sviluppi storici? quali i suoi legami con culture di altre comunità, con la cultura del popolo-dia– letto, della società nazionale, ecc.? che im– portanza ha essa per la comunità? per la generazione? come avviene l'incontro della comunità con la cultura moderna? attraverso quali forme? quali rotture sì creano? quali zone della cultura della comunità si frantumano? in che modo sono sostituite da equivalenti zone della cultura moderna? E se non sono sosti– tuite, e si crea un qualche vuoto, fino a che punto la comunità e la generazione ne ~ cosciente? Nella misura in cui questa inchiesta di– venta auto-inchiesta, si comincia nella co– munità a prendere coscienza del proprio Il centro inchieste Non appena abbiamo cominciato a fare delle inchieste e a ricevere richieste di collaborazione da parte di giovani che volevano prepararne, abbiamo sentito la necessità di un luogo di coordinamento che, un tempo, centralizzasse alcuni ser– vizi utili a tutti e fosse in grado di dare suggerimenti sulla base delle inchieste svolte o i~ vi~ di svolgimento, e soprat– tutto di formulare ipotesi interpretative grazie alla possibilità di rapporti siste– matic~ con la !'-..:dazione di T. G. e con altri amici che potevano collaborare su un piano qualificato di studi e di ricerche. Abbiamo così pensato di costituire un autonomo « centro inchieste », distinto dalla redazione di T. G., con una sua strutturazione propria. Questo centro lo stiamo organizzando e cerchiamo di qua– lificarlo qui essenzialmente sulla base dei servizi che stiamo mettendo a punto. Oltre a preparare la serie di carte di cui par– liamo specificamente, stiamo raccogliendo una bibliografia delle opere più i1npor– tanti sulle re~ioni e le province d'Italia, utile come prima scelta di materiale di studio da indicare ai giovani delle città e dei paesi dove si devono condurre inchieste o stanno per sorgere iniziative. Abbiamo già sperimentato concretamente l'utilità di un tale lavoro. ! giovani di Aquila, per esempio, hanno ricevuto su loro ri– chiesta una bibliografia di opere riguar– danti la re~ione, e insieme gli indirizzi delle biblioteche e degli archivi dove tro– vare queste opere. I giovani di Rovereto invece, dopo sommarie indicazioni, hanno raccolto loro stessi e indicazioni biblio– grafiche e ci hanno promesso di inviar– cele quanto prima, così da allargare gli strumenti a nostra disposizione. Se questo patrimonio di idee: allora si può passare alla seconda domand - fino a che pun– to questo patrimonio è sufficiente o no, al bisogno di sviluppo umano della co– munità. E perciò si comincia a prendere coscienza che il problema non è di sop– primere quel patrimonio, ma di svilup– parlo secondo i bisogni di vita ormai sto– ricamente maturi. Ma questi argomenti, queste e altre do– mande a cui deve rispondere l'inchiesta sulle idee, richiedono appunto un più diffuso discorso, da farsi appositamente. Come lo richiederebbe, in seguito, un di– scorso su iniziative da inventare in questo campo. SA DRO FÈ o'OsTIANI esempio sarà seguito, grazie al nostro la– voro e all'aiuto di tutti potremo avere in seguito una biblio2"rafia più completa e in alcuni casi anche ragionata. Avremo anche a disposizione tutta la serie di dati che serviranno alla elabora– zio ne delle carte e anche un archivio dei lavori di tutto il materiale elaborato nel corso delle inchieste. Il centro sviluppetà inoltre una serie di rapporti e di scambi con i vari enti che esercitano attività di studio in camoi in– teressanti direttamente la sua attività. Si stanno raccogliendo altresì in uno schedario, gli indirizzi di professori, stu– denti e studiosi per eventuali suggeri– menti e collaborazioni. Inoltre ci imoe– gnamo a rispondere a tutti coloro che scnvell'anno per sugger~menti offerte e proposte. Il centro elabora anche (come già per Coreno Ausonio) dei questionari sui pro– blemi delle zone che interessano oe; le inchieste e le iniziative: i question~ri ser– vono per passare dall'inchiesta diretta a forme di auto-inchiesta, per perfezionare il primo orientamento. Naturalmente il problema dei questionari è una delle que– stioni teorico-pratiche che più attira la nostra attenzione e le nostre preoccupa– zioni. Esso è il problema della caratte– rizzazione delle zone d'Italia; sono ap– punto le questioni pratiche che pensiamo potranno richiamare nel futuro attorno al centro l'interesse anche di persone che più direttamente si occupano di que– stioni di metodo e di ricerca. Nell'intervento sulle inchieste abbiamo detto che i risultati di queste possono servire di sollecitazione per i lavori sto– rici e storico-sociali, e come per con- I I ,,

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