La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 7 - settembre 1995

cioè un cambiamento progressivo del pubblico cui è rivolto il discorso dell'amministrazione. Secondo una tendenza già avvertita dopo il successo del G7; interlocutore privilegiato tende a ·essere non più la civitas, su cui puntava la politica della normalità e del decoro, ma un insieme di 'altri', concepiti di volta in volta come turisti, opinion maker, investitori ... t6 Tornerò più avanti sui limiti - dal mio punto di vista - di_una scelta di questo tipo. Per chiudere la descrizione della svolta, invece, vorrei ricordare qui ancora un fatto: la riorganizzazione della giunta. A fine settembre va via Ada Becchi. Gli esperti dei 'palazzi' si interrogano sulla causa: veri motivi personali o piuttosto scarsa efficacia della linea intransigente del vicesindaco? Il dubbio è destinato a rimanere tale, ma certo le forme dell'evento a Napoli evocano il fatidico "Giorgio se ne vò ì, e 'o vescovo n'o vò mannà" 17• L'ingombrante materia del traffico viene comunque attribuita al nuovo vicesindaco Riccardo Marone. Alla fine di ottobre, infine, il colpo di scena è la nomina di Renato Nicolini alla cultura - più esattamente, all' "identità"- dopo una rapida parentesi in cui la delega, originariamente pesante sulle spalle del sindaco in persona, era stata attribuita al "quarantenne" giornalista e pidiessino Claudio Velardi. Se la sostituzione di Becchi viene assorbita come epiloso naturale di una vicenda sofferta fin dall'inizio, e se la scelta di Velardi fa storcere più di un naso, la nomina di Nicolini alla cultura scatena una vera querelle. Agli entusiasti, i contrari oppongono questioni di campanile e requisiti del personaggio. Certo il ricorso all'inventore dell'estate romana sembra una conferma per la tesi di chi vede nel rimpasto il segno di una vera e propria virata: dalla politica della "normalità" alla cura dell' "immagme". Un prosetto di città . La vtrata, come ho cercato di argomentare, c'è. Probabilmente, però, le polemiche sul tema dell'immagine velano un altro e più bruciante oggetto di discussione: l'idea di città che comincia a disegnarsi dentro le decisioni del1' amministrazione, piccole o grandi. · E infatti dentro la cultura del buongoverno così come dentro le scelte urbanistiche o le operazioni di ricostruzione del look di Napoli, se non c'è un vero e proprio progetto, un' idea c'è, e neppure tanto nascosta. Detta brutalmente, l'idea di indurre una forte discontinuità nella linea industrialista, coltivata per decenni tanto nella tradizione della sinistra quanto nella tradizione del meridionalismo laico. E' meno chiaro quale progetto debba sostituire quella tradizione; ma, per quanto imprecisa in contorni e dettagli, in generale la strada che inizia a disegnarsi contempla l'introduzione di dosi massicce di ambientalismo e una qualche rivalutazione del turismo colorata di ambizioni postindustriali. Da questo punto di vista, la nuova ondata di micro-provvedimenti per la "vivibilità" e le due varianti urbanistiche presentate a dicembre '941s possono essere lette come pezzi non incoerenti di una sola stratesia. Magari vaga, ma riconoscibile e del resto nconosciuta da chi esprime giudizi favorevoli e da chi si schiera tra contrari 19 • In ogni caso, dall'inizio del 1995 a catalizzare l'attenzione sono le due varianti e in particolare le opzioni per l'area dismessa di Deglu len-maa deglu len-maa Villa Literno deglu len-maa deglu len-maa Villa Literno sacha nanu sama halis reey nanu sumai nit taal nanu suma keer meie len nyu jama. 3 Scioscc viente puortame 'a forza pc' guarda' annanzc quanno cagnarrà juornc venarrà chcsto 'o saccio già scioscc vicnto puortamc 'a forza pe' guarda' annanzc quanno cagnarrà si cagnarrà si cagnarrà .. 1paga mensile. 2 risparmi. 3 Ascoltatemi voi di Villa Liternol mi avete rubato i soldi/ avete ammazzato la mia gente! avete bruciato la mia casa/ dateci pace. - o □ □ .. • LACITTÀ

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