La Terra vista dalla Luna - anno I - n. 4 - giugno 1995

vi testi scritti nella.Firenze del Trecento abbiamo rintracciato la nascita di un nuovo sentimento dell'infanzia, inizio di un lungo percorso che ha portato infine a eventi contemporanei come la promulgazione della carta dei diritti dei bambini. Certo che parlare di bambini, schiavi, lavoratori, donne e della loro condizione nelle diverse epoche storiche significa affrontare la storia soprattutto come storia delle formazioni sociali piuttosto che come storia diplomaticopolitica, ma su questo è quasi superfluo insistere. Ciò che interessa è dare il senso di un "contratto sociale" che cambia, che non è una· conseguenza della "Storia", ma che è il modo in cui gli uomini intervengono attivamente nella storia. Interessa che nello stesso momento il contraente adulto riconosca la pari dignità del contraente bambino rendendosi disponibile a rinegoziare il contratto sociale che li lega qui e oggi. In questo l'insegnamento storico fa tutt'uno con quello che chiamiamo la "pratica dei diritti" intendendo con questo che i bambini siano considerati persone complete e ricche e non "minori" -da proteggere e da tenere in un limbo formativo che ne nega la pienezza umana. Insomma bisogna muoversi proprio in direzione inversa a quella di far sentire l'ineluttabilità della storia, la predeterminazione sociale dell'essere, e dare il senso dei percorsi possibili, della libertà di agire nella storia. In questo si promuove la formazione del cittadino sovrano e non quella del cittadino suddito, si promuove il diritto di cittadinanza tout court che è aprirsi alla città dei percorsi possibili piuttosto che alla città delle celle sociali predeterminate. Così rispondiamo anche al bisogno di immaginare il futuro. Se non ci limitiamo a trasmettere saperi, ma sviluppiamo il nostro lavoro nella scuola come attiva costruzione sociale entro cui i bambini siano realmente protagonisti di un processo di responsabilizzazione reciproca tra le generazioni adulte e le nuove generazioni allora si sviluppano quelle mete condivise che costituiscono il modo collettivo di insegnare il futuro. In questa impostazione del problema non c'è molto spazio per questioni del tipo: meglio studiare la resistenza o la rivoluzione neolitica? La storia studiata a partire dalle domande che ciascuno è in grado di porsi è sempre di estrema attualità e per molti versi trovo molto più interessante per me e per i bambini lo studio del neolitico che non la conoscenza degli orrori e delle glorie della seconda guerra mondiale; mi sembra che sotto tutti gli aspetti, sia quello strettamente didattico sia quello umano, in uno studio serio della rivoluzione neolitica sia possibile trovare le radici di alcuni temi importanti che ci riguardano, compreso quello dei massacri e della resistenza alle barbarie. Viceversa mi sembra che uno studio dell'attualità privo di profonde radici storiche rischi di confermare l'idea infantile della storia come percorso lineare tra un passato, indistinto e privo di verità per il semplice fatto che non c'è più, e un presente vero per il semplice fatto di esserci. Cioè la conferma dello stato di cose esistente. ♦ ASPE NOTI.ZIE raccoglie informazioni su ciò che awiene per dare il "polso" del momento, attraverso notizie flash, appuntamenti, dati, ricerche, agenda parlamentare, esperienze. Tante rubriche affiancate da indirizzi per guidare il lettore alla ricerca di ulteriori approfondimenti e materiali. ASPE SPECIALE è - in 32pagine di testo - un numero monogratìco con dati, documenti, interviste, indirizzi. Uno strumento per tutti da utilizzare in scuole, parrocchie, circoli giovanili, per discutere e approfondire. ASPE DIBATIITO fornisce occasioni di approfondimento a cominciare dall'inchiesta su temi "caldi" o dimenticati. Non mancheranno poi riflessioni su·immigrazione e "lavoro non lavoro", tema di cui Aspe si sta occupando anche con J:>rogettsi pecifici in collaborazione con la Comunità Europea e il sindacato. ABBONAMENTAONNUO: Privati e associazioni _L6. .0.000 EntipubbliciL.80.000. Estero L. 110.000 Contocorrente postale 1551O1, intestato a: GrupeoAbele Periodici via Giolitti 21, 1O123 Torino SCUOLA

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