Il Socialismo - Anno I - n. 17 - 25 ottobre 1902

IL SOCIALIS~IO l.'Ossip-Lourié in un lavoro che ha il suo 111:i.ggior pregio cd il suo maggior difetto nell'essere il primo che trnlli tale :irgumcnto, si propone di indic:trc il movimento filosofico msso co11tcm1>0r:rnco, cd il Waliszcwski fino dal 1900 ci ha dato un:i storia dclb lcttc– r:\lurn russa. TI nostro Ferrero ric.:,llcg:rndo tuui i fenomeni della vita russa eh lui osservati, facev:i derivare dalle condizioni ste,;sc di csisti:nza la indiffcren:r;a alb morie e lo spirito di r~segnationc che sono le qualità pili car-ttcristichc della vita russa; l'Ossip-Lourié ed il Waliszewski p,>eo si curnno di in•egmre e collegare fr:i. loro le m:mifest:nioni leuer3.rie e filosofiche, e b. ·vit::Leconomica, giu– ridic.1.e politica del loro popolo. Grave difouo che ci fo. apparire letterati e filosofi come stac<::ui ed isolati dall:l grande m:lSS.'\dei loro connazionali: nè questa lacuna gmve l'Ossip- Lourié cd il Wa– liszcwski hanno saputo colmare in pochi capitoli sintetici. Oggi il pensiero italiano a maggior ragione si rivolge a questa giovane Russi:i lontana. I.a nostra politic.'\ estera impulsiv.:i.e<Iim– pressionista prende nuovi inaspetl:'tti aueggiamenti. Il 11.)stroi.ovrano alzava, di recente, il c:i.lice alla s.'\lute del biondo :iutocra:e nisso e con parole circospette e ponderate rinnovava proteste di pace edi :i.more fm le nazioni. Sovmna ironia, che fa tentennare il capo dt:i popoli, per lunga sec.:>lareesperienz:i ogni dì rinnovantesi, resi ormai dub– biosi dell'effiC !lci:i.di diplomatiche p'lrole. I Governi, in fraterni am– plessi congiunti, p.:lSSonocon formule vuote fra il tintinnio dei bic– chieri e delle sciabole, annunciare pace e disarmo, quando in :i.Itri momenti chiedono nuovi S:'lcrifici di d:inaro e di giov:ini v·1e al popolo la,·oratore, che vede rivolgergl,si con1ro gli stessi suoi figli, che, trasformati dalla di~ciplina militare, uccidono a Bcrra cd a !'\fosca. Gli eserciti servono per aprire :i.Ic:ipiL'llismo nuovi sbocchi sui mercati :isi:i.ticiC. )0tro popoli inermi: occorrono per m:rntencre sicura ed ininterrotta la produzione. Sinis1re crepitano le fucilate nel Ferrarese nel Pugliese e in Sicili:i., ed inesorabili c.'ldono i colpi <li lmut sui volti fieri delle studentesse russe ribelli. I proprie·:ui di mine russe chiedevano nei loro Congressi del 1892 che il Governo in1roducessc il l:ivoro quasi obbligMorio (Nicolas-On, pag. 261), oggi il Governo italiano manda i suoi carabinieri a sor"cgliare nei c:impi delle pianure padane battute dal sole i \avor:uori curvati alla mietitur. Certo nelle parole che i mon:i.rchi si sc:imbiarono non vi fu un accenno ai c:impi del Transwa:i.l remoto ancora, rosseggi:i.nti del sangue degl; eroi, non una eco ebbero i lamenti degli Armeni periodicamente m:i.ssacrati, dei Finlandesi e dei Pol:i.cchi spictat:i.– mente oppressi: non si ebbe un pen~iero per i gemiti di sofferenza che si alzano dr.Ila Piccola Rui...-.ial Caucaso ed alla Siberia, dalle zolfare sicili:i.ne :i.Ile risaie di Molinella. Forse l'accordo dei coro– n:ui ha lo stesso scopo che Bismarck si proponev:\ nel furrn:-irela triplice: Sostenere la lotta che egli credeva vicina, fr:"L il sistema dell'ordine su basi monarchiche e la repubblica sociale. Frattanto l':mtocrate russo si accinge a riforme di polizia. Tocchino quindi i hicchieri l'italiano moJU.rca.costi1uzionale <.-d il russo imperatore, - il proletariato it:i.liano porgendo la m:ino al fratello russo pil1 misero e più oppresso, guarda sorrideme a qut:ste mano,•re politiche e pensa :i.Ila su:i politic.'l rivcndic:i.trice e reden– trice che prepara un miglior a\'venire. C. Galli Lucich. RIVISTA DELLE RIVISTE SOCIALISTE Riviste Francesi. La riforma dcli' insegnamento secondario. P:iul Buquet pubblic..'l nella Nnmt Sb<ialislt dd settembre un articolv sulla riforma dcli' insegn:imento ~econdario, col quale fa eco alle critiche mosse dal mondo professor:i.le alla riforma ini1.i:it:'l dal minislro della pubblica istruzione francese. l ,a riforma, ispirandosi esplicitamente ai bisogni economici e so– ci:ili dell:l. vita moderna, abolisce le distinzioni tra scuole cl:i.ssiche e tecniche, e stabilisce un primo corro di quattro :i.nni,da cui tutti gli allievi indi!)tintamente e~ono con un certific.'ltO di studi sccon– d:uii di primo grado; e un secondo corso di :i.Itri tre :umi da cui pure si esce inclistintamcnle con una licenz:\ (lmr.tllùrnlo) unica. I.:\ base del\' insegnamento viene 0 ad esser cos1ituita dalle scienze e dallo studio delle lingue moderne. Io intendo perfettamente ht ostilità che Buquet dec.crive, del ceto professorale a quest:i riforma, la qu:-tle coo:.tituisceuna inno,·:i– tione coraggiosa, e L'lle da urt:irc veramente le :ibitudini ment:i.li di questo cc10 in specie e della borghe-;ia in genere. Ma mi sl\1- pisco che una rivisl:i. socialist:i, sebbene si:i quella che s,•ilupp:1. fo. 1endenza riformista del Socialismo, prenda posi?.ione per il classi– cismo, e contro la modernità. Di tra le p:lrticolarit!l 1ecniche de– sumo le affermazioni di principio: • L'esperienza mi ha dimostrato che senza matem:uica, senza greco e latino, non si è uomini veramente istruii i •. • I.o studio delle lingue vive o delle lingue mo1te non può trov:i.re posto in un programma d' insegnameuto secondario, se non perchè esso serva :i.Ila cultura generale. Questo studio de,•e esser per conse– guenza logico e lett:irario: logico, con la gr.nnmatic:\ e con la sin– tassi: letterario, con la lettura rifless..'\e laborios.'\ dei grandi scrit– tori. L'inglese, per e!:empio, in que-.to c:impo, non è uua lettera commerciale; è Shake,;pcare e gli :i.hri sommi :-tutori. Il tedec.co è Goethe, e così di seguito. Se s' in-.egna Shakespeare e Goethe perchè non insegnare Omero e Virgilio?• • Una lingua str:lnier:i. non si :'lpprendc nelle scuole. S'apprende vi:1ggiando ali' estero. E se non si ha l'occ:'lc;ione di viaggi:1re :i.ll 'estero, qu:ile pucrilit:\ è mai quella di parfore una lingua divers.:i.dalla propria lingua?• Ebbene! L'esperienza non ha dimostralo affatto che senza greco e latino non si sia uomini nramente istruiti: per dirne una, D:mte e Petrnrca non ~:'lpe,•ano il greco e quel che dice il si– gnor Buqu.:t non è che il ritornello tante volte sfatato - per esempio tra noi da 1111 lin&,uista squi1-ito come Ferdinando !'\for– tini, e d:'lgli scrittori positivisti d'ogni p:i.cse - ritornello di ran– cidi misonei-.ti o di ime,css.'lti. Ma io propendo a credere che il signor Buquet si:i. un miso– neista, se egli non intende nella vita moderna la necessità di saper p:i.rlare e leggere le lingue straniere se non per chi :-tbbi:i da viaggia.re all'estero. Questo è un criterio element:i.rmen 1e a.nti-scien– tifico, pedestremente anti-modemo, essenzialmeme :mti-<!emocratico e ami-socialist:t, perch~ il viaggi:ire all'estero non è lusso d:i tutti. E poichè nello in,;;egnamcmo secondario non si può allo stesso tempo imp:trar<>le lingue morte e le lingue ,,i,•e, è n:tturale che si debbano scegliere quelle lingue le quali oltre ad ttn:i cultura generale, ess.'l stcs~a pili frese:\, pi\1 modem:\ e più utile di quella che possa venire d:tll':i.ntichit:\ cbssica - offrono :mche una utilit?i. immediata e rispondono ad un bisogno primordiale dcll:i vita mo– dern:-t e della lotta per la ,•ita. Che la riforn1a dcli' is1ruzione !ò.Ccondariain Fr.mcia non sod– disfi in effetto quel principio di ugtt :tgli:i.nza e quei hi;;ogni econo– mici e sociali, che le circol:tri del mi,,:~tro annunciavano volersi d:'l lui soddisfare con tale rirorma - (! vero, ma almeno in una rivista socialist:i., in\'CCCdi andare a rimpiangere il greco e il la– tino, si S.'lrcbbe dovu10 \•edere il l :i.to soci:i.le della questione: e cioè che il regime della propriet:\ borghese, con tulle le condizioni che esso crea alla vita delle famiglie e a.Ila sorte dei singoli, in modo inscindibile dalla propria medesim:l sostanz:i., è impotente a risolvere la questione scolastica in quel modo che i moderni bisogni i.on venuti mostrando necess.'lrio: cioè l'ugu:.gli:inz.'l delle condizioni esterne dat:i. :i.Ile singole capacità intellettuali, per svilupp:.rsi. E questo era il na1umle ed obbietivo giudizio da soci:i.listi, a meno che ... i compagni rifor,nisti francesi non la pensino ahrimenli intorno alle virtù del ttgime borghese. L'influenza dei O trusts ,, e dei monopoli sul mercato. Con questo tilolo lo stes:so fascicolo di settembre della Rrout Socialislt pubblica un articolo di Christian Cornélisscn, di cui il

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