Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VII - n. 9 - 15 maggio 1901

168 RIVISTA POPOLARE Df POLITICA LETTERE E ~CJENZE SOCIALI lato nelle agitazioni del '48 (che cosa rngliamo, signori! miei 'I gridava, \7 entenne, in un comizio a Francoforte:, voi giù e noi sopra!), fu poi IUarxista (ammetto, disse ranno scorso al Reichstag rispondendo agli aLtacchi che infuriavano d'ogni parte, d'esser stato avvinLo, da giovane, dalla brillant,e dialettica di un Marx, rna ...) ma rinsavì presto, fu deputato nazionale-liberale e poi nonio di affari alla direzione di una granile banca, e infine, nel decennio 80-90, borgomastro di Francoforte. Q11i lo scoperse un giorno l'imperatore Guglielmo nei primi anni del suo regno. Si era allorn liberato <li Bismarck, e disse all'abile borgomastro che aveva dato un assetto modello alle finanze della città: Caro Miqnel, lei è il mio uomo. Qnando un cittadino tedesco di,·enta l'uomo del Kaiser, la prima cosa che gli capit,i è la particella von. ~liquel divenne dunque von )1i1p1d e ministro delle finanze in Prnssin. E subito, in un paio d'anni, effettuò quella riforn,a tribL1t;1ria elio è riniasra, la sna opera maggiore. L'lù11kb1111nensiener, l'i111posta,sul reddito, a cui 110n si s,t ancorn risol\'ere la li'rn,ncia, è passata con Miqnel 11ell'm1titlemocratica l'rnssia. E per quanto l'intento non ne fosse democratico, come 11011 lo fu in Bismarck quando cliede il suffragio 1111ivers:de all'impero, o per quanto la percentuale <lell i111post·i s'arresti nel RHO salire al reddito di 100,0;JO 111arclii, proprio là <love si ponserobue di vedo ria proi.:otlero a grandi passi - è ill(h1bit.ato che la riforrn:i ha introdotto maggior gin,tizia noi tributi, e i'e~scre i11fu1·111:tt.,t al criterio, ritenuto <la tanta geute pericoloso e quasi comunistico. di colpire dirett,une11te il re<ltlito senz,t considerazione della forma di ricclirzza, l'h,i rosa accetta anche a coloro che ne criticano 111oltiparticol.1,ri e curto limitazioni. Il rn,·osc•o dulia medagli,t è dato d.d sistema elettorale prussiano delle tre classi, 'it l,nse ,li censo, che riesce quasi ad escludere i picroli n<l1liti dalla partecipazione alla rappresentanza cosidetta popolare. Gli scrittori finanziari francesi, quando ~i se11louo rimproverare dai raclicali l'osompio t,l'ibut.ario dull.t Prnssi11ri~pontl<>no: Gi,\. ma lassìt ciascun vota in proporzione dì quant:> paga, e peggio! · S'intende clie Miqnol non ha spinto la sua attivif,;ì, riforma.trico sino a toccare tal si,;tc111aolott,ornle, fonte pnrissi111a <lireaziòn1•.,prezioso correttivo • <fata la l'gemonia della Prussia in Germania. - ai poss:t.ili effetti del suffragio universale nell'impero; anzi, fatto passare il principio dell'Einkominenstcuer - nel qual at.to q11akl10 ammiratore .r,itlicale ha Yolnto ritrunu·o l',rntii.:o 111arxist.a - ~liquel non isfnggì a quella che par rngola 1111iversale, cho ogni nomo partito dalla riq1Ju1.ionti fi □ isea n mettersi, giunto a.I potel'e, a servizio dei rn:11don1r1ì. Ne.abbiamo avuto iu Italia troppi esempi: i\Iiquel &. diventa~o 1'110~1_d0ell,~ roaziono economica, degli agrari, e non s1 sa prn precisamente se sia nmasto l'uomo del I'i mpern.tore. Da più di un anno la su,1 esistenza <li ministro è messa in pericolo. Hanno cr01luto già conto l'olte rli ,·eclerlo affogare nel famoso can,de fra l'l~lb,t o il Re11u• ma il vecchio nuotatore s'è sempre rimesso a galla'. Voi conoscete la questione <lei canate. Non è ehe un episodio, nn lungo episodio, a <lit' vero t1ulla lot.ta fra industria.li ed agrari, il fontlamento di tnt,ta la politica tedesca. Da q_uesta grande oper,i di collega111ento del sistema fluviale dell'Est con quello dell'Ovest attende giovamento la grande industria per l:t facilit,Mioue <le.i trasporti e il conseguente miglior mercato delle rnat.o. rie primt>, ferro e carbone, come dei generi di pri uia necessità che hanno azione sui salari ~fa appunto 11er ciò gli ngrari ha.nno combattuto e comhatto110 il progetto; l'hanno già fat,to cadere al Lantltag. e, ripresentato, lo stanno ora contrattando cuutro il rialzo dei dazi sui cereali.. ... con intenzione di non accordarlo ne111meno poi. Da questa fredda, !tinta ma accanitissima lotta di interessi è nata una situazione difficile, intricatissima, giuut.a oramai a un punto insoste11ibile, e pronta a scoppiare in crisi. Non si tratta, ormai piiì tlel canale: Ri tratta per gli agrari di mantenere o <li perdere la signoria politica in Prussia. Miqnel ne è stato il rappresentante, e la, sua tattica, in questt1 come in prec,,- cleuti conflitti, è stato un ·continuo gi1111coche nulla val meglio a caratterizzare del sognante a11e1l1loto. Appa.rtenenclo al governo che presentava. il progetto in 111). me dol re che aveva impegnata la s1ut < intlessihile volontà ,, a ottenerne l'a.pprovaziouo, Miquel do 1·<:tte B1bllotecaGino s:anco 1pur raccomandarlo al Landtn,g. Fece dunque un discorso, 'e, finito che l'ebbe, un deputato s'alzò e domandò se il ministro a,-esse parlato pro o contro. La domanda fatta, si volle, senza malizia, rimase come un'atrocissima satira. Non si saprebbe nemmeno oggi, del resto, rispondere con tutta certrzza. E la questione si trascina da due anni. La tattica di ì\1:iquel è stata diretta a rendere iunoc1m per gl'interessi agrari la proposta del Canale, cavandone « compensazioni » di ogui maniera e gli alti dazi; con ciò avrebbe indotti i suoi amici osselbiani a votarla, mantenendo intatta la loro posizione politica e senza vantaggio economico. Ma par che gli sia fallito. Gli agrari son pronti solo ... ad accettare le compensazioni, e, d'altro lato, il re di Prussia non par <1isposto a un secondo scacco. Donde la voce insistente che Miquel a ùbfa comprato una p,ilazzina a Francoforte per sci ivervi in ri1ioso le sue memori<". L'nltimo suo atto rimarrebbe così qnella legge da lui fatta votare lo stesso anno, auch'es$a a freno del mpi<lo sviluppo della Germania capitalistica, eh' è lo stesso criterio che inspi!·a l'opposizione al Ca.11ale.La legge tendeYa a proteggere il piccolo commercio dall'assorbimento pl'ogressivo dei grandi magazzini sn cui faceYa posare la mano del fisco. Gli antisemit,i giubilarono; il loro e~ercito si rccrnta appunto fra i piccoli merciai pei quali ogni n11ova intrapresa del c·apitali rno in grnude (che è per essi nna cosa i;ola col gi11ilaismo) rapprc:;enta uu vnsso verso la rovina. ~la la legge è rimasta, senza grande efficacia. Intanto <I Miquel SP ne va, Mit111clnon Re 110va » è il ritornello d'n na canzone ripresa ogni a.I tro giorno dalla stampa prussiana., e orn più elio umi Perchè cou· un tal uomo nou vi è cortpzz:t. I giorn,ili umoristici non lo rnppres!lutauo mai altrimenti che con un viso di vecchia volpe o il ghigno tli chi stia canzonando il mondo. Aiu:mw M<HUNIJOTTI. Berlino, 1° maggio. N. B. Lasciamo tale e riuale la lettera che ci manda Amed.eo M~randot1i, tornato alla Rivis!a. Egli previde le dimiss10ne d1 l\h111el; 11ucs;cs,rn, avven•1ttl. li profilo rimane immutato. Sulla riforma di Miquel l'altro articolo dd nostro Direttore comµ!eta questo del corrispondente ·di Hcrlino. (N. cl. R.). TENTATFIVAORISAICO per giustificare un grande brigantaggio Cuba e gli Stati Uniti Te) momento in cui corrono insistenli le voci di imminenti _atti _di ?Stilit~ in Cuba tra gl' indigeni e i nord-amer1cam, riesce mteressante conoscere ciò che si P,e.ns~ <lai vincitori degli spagnuoli sulla quistione dell md1pendenza della perla delle Aritille. Il pensiero degli Stati Uniti lo 'ha manifestato con chiarezza grande il sig. Beveridge, senatore dello Stato d'Indiana, in un articolo della North American Review (aprile), che porta il titolo semplice ed ingenuo: Cuba and Congress. Noi lo abbiamo modificato per mettere in armonia le parole col contenuto. · Ed il contenuto é interessante: avverte a chi non lo sa che gli Stati Uniti sono assolutamente decisi a non concedere l'indipendenza all'isola di Cuba, contro la formale promessa della mozione (resolution) Teller, votata con grande ipocrisia dal Senato alla vigilia della guerra colla Spagna. . In 9uesto. tenta_tivo di giustificazione della politica 1mperrnJe, c!oé brigantesca, della grande repubblica, é notevole 11 fatt0 della constatata continuità nel pensiero dei politici americani, da due secoli, di irnpa~ronirsi di Cuba. Ma questa continuità non sarebbe mai valevole a giustificare la politica sleale dell' imperialismo nord-americano. Mentiremmo però, se non riconoscessimo che ci ha fatto una certa impressione la forza che lo scrit~ tore ha saputo trarre dall'esempio dato dalle repubbliche dell'America centrale e meridionle. Pochi ose-

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