Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VI - n. 19 - 15 ottobre 1900

RIVISTA POPOLARE DI POLITIC,1 L/{TTERJ•: F: SC/1',1:vZF.SOCl,1L/ 379 Bmiciinino :fa.lJlol': La preoccupazione del carbone. - Lo aumento 11el•prcr.zo del carbono proclurr:\ nna gravo '1epressionc nel commercio e nelle intlnstrie. Il fatto gravissimo per l'Inghilterra è che mentre cresce il prezzo dtil carbon1:1diminuiscono i prezr.i tloi generi ma• nifatturati. Non si possono immaginare le cattive conseguenze di questo contn11-to. Quali i ri111rtli! Si do,·e proibire l'esportar.ione 'I Ciò equivarrebbe alla clistn1zioue <lolla parte miglioro tlelle nostre csport.azioni e del commercio maritrimo. Il carbono COl!ltituiscc il mezzo migliore per provvederci delle materie prime por l'iudustria; costit,1tisce <'irca i quattro qoiuti delle nostre esportazioni. Senza cli esso noi non anemmo l'utilo zavona delle nostre navi che ci procura cereali, cotone, fono, legname. Colla cessazione o colla I estrizione dell'esportazione del carbone aumenterebbero enormeme11te, i noli delle nostre im · portar.ioni, il costo delh1 ,·ita o quello della nostra pro- <luzione industriale. J,'lnghiltcrra perderebbti In, navigazione e il commercio 1:1stMo; i nostri stabilimenti industriali sarebbero rovinati. Intanto qualche cosa urge fare. La fame del carbone in qualche guisa potrebbe essere diminuit.t miglioundo i processi di consumo. Quanto alla riduzio11e del consumo si de,·e pensare allo aumento della produzione, alla diminuzione del costo di produzione, alla utilizzazione dei <lepositi attualmente non adoperati. La riduzione del consumo può essere ottenuta adoperando altre materie in sua vece: ad esempio il petrolio <li c11i relativamente si è fatto scarso 11so. (.Vincteeuth Ce11tury -- Setternlirn)· ~q11ot11s: Il Pan-mongolismo. -- Che cosa. sa,rebbe dell'Eur(lpa, coi suoi intrighi politici e colle sue g1:1losie,se i 400,000,0 O di cinesi potessero mettere sotto le armi tanti soldati quanti no lm il Giappone a.bitato da 40 milioni di uomini, e verso il quale le potenze occide11tali sentono tanto rispetto? Il panico presente è estremo, ma. si rende spaventevole coll'apparonz,i sola <li uua certa solidarietà tra iutte le singole parti del vasto Impero Celeste. Le potenze - specialmente la Russia o la Germania - int.anto hanno agito con una estrema !r~ggerezza. La lotta. ò venuta per la Russia mentre essa ora impreparata; e la Germania, dopo l'occupazione di Kino-Cou, la più odiiitlt di tntte le potuuze. Da, un'altra parte c'ò una potenza che uell'Est:i-emo Oriente ha guadagnato quanto nessun'altra: il Giappoue. E dire che non ò molto che il conto Cassini diceva che la Russia non avrebbe agito in guisa da favorire il preùomin io del Giappone e ce<lergli il posto e il prcstigio nell'Estremo Oriente! Pure ciò ò avvo11uto, Così il Pa11mo11golis1no può esercitare Utl freno salutare sul Pm1. slavismo. Dalle forze messe in ca,mpo è evidente che il Giappone ha preso il primo posto nella lotta,; e innanzi agli occhi dei cinesi sarà il Giappone piuttosto che ogni altra na:r.ione, che avrit battuto i celestiali e marciato soprn Pechino. Il Giappone <la dieci anni segue una savia politica, allarmato dalla cresceHte potenza, della Russia. Esso tentò svegliare nella Cina il desid1:1riodelle riformo e del buon governo nella speranza di arrivare acl nna grande alleanza difensiva. Dopo la guerra del 1894 esso aspetta. e vrglia; ha dato alla Cina i migliori consigli; ha attirato nelle sue maj"'nifiche scuole un gra.-11 numero di cinesi, ed ha dato a oro delle lezioni, che non sa ranno ùi menticate. I cinesi vi hanno visto ch'è possibile per l'Oriente di assimilare tutto ciò che c'è di meglio e di vitale nella civiltà occidentale. senza abbandonare i tratti caratteristici dell'orientalismo: il sistema patriarcale e il rispetto p~r gli antenati, sui quali si fonda la vita deliri famiglia iu Oriente. Iu ogui modo, qual11 che po~sa essere l'esito della lotta attuale, da (]nesta nsciri\ l'alleanza Cino-giapponese, che assicurerà la posiziono del Giar,po11e contro la R1tssia. (:l'ational Revieio. - Settembre). Litigi Eina1tdi: L'impostasulle aree edilizie (I). - Le statistiche sinora raccolte su questa qnistione sembrano insufficienti. Ciò che c'è di vero è questo: i ,·alori dei (1) Richiamiam~ l'attenzione su questo articolo. L'imposta sulle aree edilizie è una delle più importanti quistioni attualmente in discuuione. N. d R. terreni Nlilizi sembr,rno aumentare u11po' dappertutto. ~fa tra gli economisti rapprezzamento del fatto ò contrn<lclittorio. I fautori dell'imposta sulle aree edilizie !<i fondano su questi fat,ti: L E' ingiusto lascia.re ai priva.ti ciò che spetta alla società. 2. C'è la tendonzq. dei valori e<lilizi c crescere continnamoute. Perciò si deve a,·ocare n.llo Stato, non la roll(lit.'I attualo del suolo edi! izio, ma l'inorC'ment;,) fntnro di renrlita, l'incremento non guadagnato (1rnearned i11cre1nent) t!i Yalore capitale del suolo. Così a Parigi il n1lore <lel suolo, secondo D'Aveuel, esseu<lo di IO miliardi, ossi al 30 per cento darebbero 30 l milioni all'anno. So si suppone che il valorn capitale ra<ldoppi in 25 an11i si avrebbero 300 milioni all'anno da avocare agli enti pubbl:ci. .-i. Londrn i calcoli piì1 autorevoli tissano la reuditr, edili1.ia a 375 milioni di lire all'anno; in 25 anni, raddoppin11do il valore del suo!o e rendit.a, si avrebbe una son11na supel·iore a quella tli tutte le rates attualmente pagat1:1 (uu poco piìt di 275 milioni\. Per l 'Irhmdn, lugltilterra e Scozia la rendita aunua si stima a 5 miliardi, <li cui i quattro quinti iu rendita cittadina, che iu 25 anni raddoppiandosi da.rebbe una somma sufticiente per fare fronte alla maggior parte delle spese pubbliche, sia di Stato che degli Enti locali. I calcoli sopra Washington, Ne\\·-York, Chicago, Boston e gli St,tti Uniti in generale riescono agli stessi risultati. Ciò secondo Holt. ln Genuani:t Hemele calcola che nel lfaden su I7ò milioni di rendita totale, 98 rappreseut,rno la rendita edilizia dei 28 comuni a,euti piit di 4 mila abit.'tnti. Un imposta su questa reudit"'t bastereùbe a far togliere lo altro, per })agare il contributo ali' Impero e le spese locali. Il Masè-Dari ritiene che si trnrrebbero oltre 2l milioni all'anno per la sola Roma. Quale sarebbe la detenninacio11e clel principio giustijicatol'e 1lella mtova ilnposta t I motivi sarebbero i seguenti: J0 1l principio l)l'Orlnttivo sosteauto ,la Edgeworth e i\l,ushall, secondo il quale la parte dal ,·alore annuale tlelht terra, ohe nasce dalla sua posizione, ostensione e quota annua di solo, calore, pioggia cd aria non può incidere su altri chti sul proprietario. Questa p,irte potrebbe chiamarsi valore pubblico in contrapposto al 1>alorevrivato, ch1:1può attribuirsi nl lavoro ed alla spe~a dei suoi possessori. La tassazioue <lei valore 1mbblico non era, genericamente, esclusa da A. Smith. :l0 Vi sono giustiticazioni con carattere di opportunità. 1:1di co.uvenienza pratica. Così Gomme raccomanda questa imposta come correzione della legge inglese che dal reddito lordo imponibile <lei fahbricati deduce umi quota uniforme per le riparazioni; così pure la logge italiana. Ora le aree edilizie non hanno bisogno di riparazioni. 3° Con Georgc si entra. noi campo <lolle vero giustificazioni, ammettendo cl1e scopo dell'autorità pubblica sia d'impedire il monopolio tlella terra, il cui accaparrnmento favorisce l'affollmuento nelle aree fabbricate. Però si osservi che il monopolio cessa (f) quando le areo sono fabbricate e ohe l'imposta tlovreube quiudi colpire le aree edjlizie non fabbricate; con. ciò si costringerebbero i proprietari a fabbricarle. -1° Poco fortunati sembrano i tentati vi per <ledane la legittimità tlell'impost,t speciale sui terroni erlilizi dal pdncipio della capaciti. contributiva. 5° .\Iigliori risultati hanno i tentativi di giustificare questa imposta sul princ1p10 tielle contropl'estri;ioni, il quale esige che <•sista uu rnpporto fra il tributo ed il godimento tratto dalla soddis.r'azione dei pubblici bisogni, e che i particolari paghino il corrispettivo del servizio particolare ottenuto dall'ente pubblico. Sotto quest'ultimo aspetto l'imposta prende il nome di co11tl'ib11to <li miglim·ia o special assessments del Rosewater. In Italia il Conigliani sost.iene il principio delle contl'Opl'estazioni. E' assai difficile però la determinazione d11llc spese pubbliche che llanno cagionato uno speciale vantaggio ad una data proprietà; e quando si riesce a determinarla si trova, che non vale la pena di mettere !;imposta speciale. Col principio delle contropl'estazioni non ci troviamo più nel vero campo tributario, in cui si mira a procurare agli E\nti politici lo somme necessarie a soddisfare i bisogni pubblici, ma dinanzi ad un provvedimento <li politica sociale, il quale mira a restituire a Cesare ciò che è di Cesare, e a dare alla Società i Yalori da essa creati (1). :\fa con questi criteri si esce (I) Ecco la grancle giustificazione di questa i'llposla. N. d. R.

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