68 'R._IVISTAPOPOLARE DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOClALl po1ere della forza? che cosa sono le congregazioni parlamentari senza il potere della forza e contro il potere della forza? che cosa sono a fronte del re che le può sciogliere a suo beneplacito ? in mano di chi sono le armi, il tesoro, le cariche, le onorificenze ? » Queste considerazioni del grande filosofo e del grande reazionario sono incomplete in quanto si riferiscono solo a uno stato ordinato a forma monarchico-costituzionale e affermano che di fronte al re, capo dell'esercito, i sudditi o sono anch'essi armati - come si tentò fare dapprincipio con la guardia nazionale - e allora si è sempre sotto la minaccia della guerra civile ; oppure sono disarmati e allora i loro diritti, per quanto teoricamente sieno larghi, sono sempre derisori. Ma le stesse osserv,aiioni si possono fare anche per uno stato repubblicano, che abbia la disgrazia di alimentare nel suo seno il cancro di un esercito stanziale : la repubblica francese di questi giorni foformi. In Francia si sono avuti dei generali, che han commesso un delitto infame e in principio sono riesciti, falsificando documenti, comprando giornalisti, facendo leva sullo chauvinisme cretino del paese: ad essere glorificati da quasi tutta la popolazione. Pochi animosi han scoperto il delitto e lo l an rivelato. Finchè le masse furono contrarie risolutamente a questi eroici pionieri della giustizia, i generali non sentirono alcun bisogno di ricorrere alla violenza : continuaror.o a difendersi con le menzogne e con i falsi e con la corruzione giornalistica, come avrebbe fatto un qualunque Barone Reinach, che, poveretto, non aveva a sua disposizione un mezzo milione di baionette per massacrare quegl'indiscreti, che volevan sapere dove fossero andati a finire i quattrini del Panama. Ma la c:-mpagna dreyfusist.a a poco a poco si estese, la verità. arrivò, il numero e l'autorità. dei giornali dreyfusisti diventò preponderante, la maggioranza dd deputati si schierò dalla parte della giustizia, e così la quasi unanimità. dei senatori; a un presidente della repubblica legato a filo doppio con i falsari successe un presidente diverso; la prima magistratura della Francia proclamò a luce meridiana la colpevolezza dei generali. Reinach per molto meno si fece venire un dolor di pancia e se n'andò a ritrovare i suoi progenitori; i generali, invece, han resistito e resistono ancora e nessuno sa come l'andrà a finire. Nulla meglio dell'orribile « affaire » avrebbe potuto dimostrare la incompatibilità. del militarismo e del regime rappresentativo non solo in uno stato monarchico, ma anche in uno stato repubblicano. Certo, se la questione dreyfusista fosse nata in un paese monarchico, le cose sarebbero andate molto diversamente che nella Francia repubblicana : il potere . . .. sarebbe :fin da principio intervenuto a favore dei falsari con tutti quei mezzi potentissimi, che sfuggono allo sguardo dei profani; e, quando tali influenze fossero apparse insufficienti, c'era sempre l'ultima risorsa ............. Invece in Francia i generali oggi non hanno un centro, intorno a cui raccogliersi; non hanno un capo, che coordini tutti i loro movimenti ; non hanno un uomo, che li copra (I); vorrebbero muovere all'assalto delle istituzioni, ma non sanno di dove cominciare. E questa difficoltà, contro cui deve lottare il militarismo in uno stato repubblicano, è certo una delle tante ragioni, che si possono addurre a favore della costituzione repubblicana. Ma supponete che, fra i principi francesi esiliati, i Napoleonidi non avessero sul loro passato Sèdan e gli Orléans e i Borboni non fossero scimuniti e ridicoli; supponete che. nell'esercito vi fosse un generale glorioso per qualche vittoria ; la caduta della repubbiica sarebbe la conseguenza logica di questa supposizione. (r) Fra i nostri semplicisti è molto diffusa l'opinione che le monarchie non sono se non le mandatarie delle classi dominanti e che per sè stesse non hanno forza alcun:1. Ma ciò ç un errore ... e non diciamo di più. In Inghilterra un pericolo di questo genere non esiste. L' essere il paese tutto insulare ha fatto sì che la difesa nazionale dovesse esser affidata tutta alla flotta. Ora l'armata di mare, per quanto potentissima, non può rappresentare nei confitti interni quella parte, che tocca invece naturalmente all'esercito terrestre: le navi possono solo bombardare le città. marittime e gli equipaggi possono occupare dei punti strategici sulle coste; ma il tiro dei cannoni si ferma a qualche chilometro della spiaggia, e i soldati di mare, messi a combattere sulla terra ferma, sono come le foche fuori d'acqua, sanno appena muoversi. Per queste ragioni la dinastia regnante è obbligata ad essere veramente la serva del suo popolo; se domani un principe inglese avesse delle velleità di politica personale, i suoi devotissimi sudditi lo caccerebbero in un vagone di terza classe e lo spedirebbero da noi, oppure gli taglierebbero la testa cantando dei versetti della sacra bibbia. La mancanza di un esercito di tena ha un altro benefico effetto: il partito, che è al potere, non potendo contare sull'aiuto di una gran turba di uomini armati e organizzati, non si può arrischiare a fare della reazione feroce: esso deve rispettare i diritti delle minoranze, non deve irritarle con una politica di eccessiva compressione,' deve rispettzre i propri nemici e combatterli con le armi esclusivamente morali. Si vanta tanto da noi l'educazione politica inglese, la prudenza con cui le classi dominanti hanno ceduto alle classi dominate parte dei loro diritti, il rispetto dei cittadini per la legge e per i suoi rappresentanti, la mancanza di un vero e proprio odio sociale dove pure si hanno ogni giorno le più colossali lotte economiche fra padroni e operai. Oggi i constrvatori, se fossero minacciati da una insurrezione interna, dovrebbero armarsi, assoldare per conto loro degli armati, scendere in istrada e combattere con gl'insorti. Un tale stato di cose sarebbe eminentemente......... incomodo per le persone e rovinoso per le industrie e per i commerci, i quali han b sogno di assoluta tranquillità.. Ai padroni, quindi, torna più conto cedere a tempo debito su un punto dei loro diritti per salvare il resto, e gli operai non sentono nessun bisogno di lasciarsi ammazzare per difendere i loro diritti elementari. Se al contrario i padroni avessero a loro disposizione un esercito, che atterrisse gli operai da ogni insurrezione, che fosse li sempre pronto a difendere il capitale senza che i capitalisti corressero alcun pericolo o incomodo, allora vorremmo vedere dove andrebbero a finire l' educazione, la prudenza, la tolleranza e tutte le altre virtù teologali e cardinali, che nella vita politica e sociale inglese hanno preso stabile domicilio. Sventuratamente non tutti i paesi sono circondati dal mare; siamo appiccicati tutti gli uni agli altri e ci diamo noia vicendevolmente; e, data la necessità in cui ciascuno si trova di difendersi dalle ingordigie del vicino, gli eserciti terrestri stanziali sono un flagello inevitabile. ~ Il partito socialista risolve la questione con la internazionale dei lavoratori, che, sopprimendo definitivamente le cause della guerra, renderà inutili gli eserciti non solo di terra ma anche di mare. Ma questa internazionale è ancora di là.da venire, nè è lecito sperare che essa sarà. prèsto un fatto compiuto. Intanto che cosa si deve fare? Intanto bisogna adattarsi alle circosta!lze e guardare riso• lutamente in faccia la realtà: sul continente europeo il proletariato non potrà arrivare pacificamente alla vittoria; la strada, che gli resta a percorrere, è come quella che ha percorso finora, seminata di reazioni e di rivoluzioni; fra i diversi momenti della lotta vi saranno certamente dei periodi di contrasti legali e pacifici, i quali diventeranno probabilmente sempre più lunghi col procedere dell'educazione politica e della civiltà.; ma nella lite la ultima sentenza sarà. sempre pronunziata dalla violenza. Fra gli stati continentali solo l'Italia potrà fare eccezione a questa legge atroce. Essa si trova in condizioni geografiche molto analoghe a quelle dell' Inghilterra; i suoi çonfini sono in massima parte marittimi; i confini
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