Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IV - n. 13 - 15 gennaio 1899

., 'l(IVISTA POPOLARE 'DI POLITICA LETTERE E SCIENZE SOCIALI 253 cè del potere militare, che sostituiva sè stesso ai poteri civili, furono le cause dell'ultima insurrezione, sorta il r895. Martine;,: Campo~, il capitano pacificatore, come l'opinione pubblica lo appellò negli Stati Uniti, giunse a Santiago di Cuba, quando l'insurrezione era appena incominciata. Propose nuovamente agli insorti i suoi buoni uffici di paciere, ma gli fu risposto che i patrioti cubani, pur rispettando in lui il vecchio soldato, non pote• vano prestar fede alle promesse, che, per bocca sua, la Spagna annunziava. Il progetto di autonomia, ideato poi da Canovas del Castillo, quando già le sorti della causa spagnuola erano vacillanti, provò come i Cubani avessero avuta la giusta intuizione della loro posizione politica. Libertà o morte. La rivoluzione si affermava ogni giorno di più, l'isola ammiseriva, il debito coloniale cresceva, il commercio degli Stati Uniti era fortemente danneggiato. Il governo federale propose allora di ristabilire la pace, rendendosi garante di un compenso pecuniario che Cuba avrebbe pagato in cambio dell'indipendenza. La Corona rifiutò di discutere la proposta, e fu consigliata di seguire una politica di energia ; dare cioè pace all'isola con la repressione violenta. Campos fu richiamato e un generale \Veyler, cui la stampa americana pose il nol1'.edi butcher (beccaio), prese la somma delle cose. Le carceri furono riempite di rei e non rei, la colonia penale di Centa venne popolata dei ribelli cui si concedeva la grazia della vita. li sospetto implicava la condanna ; per ogni sospettato, unica istruttoria la tortura. I prigionieri erano tenuti incomunicados e mandati per turno al sacrifizio. Ruiz fu strappato innocente al seno della famiglia e bastonato a morte. Al governo degli Stati Uniti, interessatosi per lui, si rispose essersi suicidato nella prigione. Evangelina Cisneros, cui fu colpa aver per padre un soldato della rivoluzione, venne tratta in arresto e confinata in un ricovero il cui ricordo sdegna gli onesti. I pacijicos furono tolti alle campagne e rinchiusi a morire di fame nelle mura delle città, sotto l'efficace protezione del moschetto, per prevenire che la causa dei ribelli si giovasse possibilmente di loro. Il ricordo di quei derelitti, ai quali fu posto il nome di reconcedrados, passerà alla storia come esempio di una efferatezza nuova negli annali della tirannide. Non vi è libertà conquistata senza martiri, e spesso il martirio giova alla causa più che le armi stesse dei patrioti. Così fu in Cuba. La caccia ai ribelli in armi volgeva intanto meno fortunata di quella contro i cittadini inermi. La Spagna esaurivasi in un sistema di guerriglia, che l'obbligava a mantenere nell'isola un immenso corpo di guarnigione, decimato senza tregua dal tifo, dalla malaria e dalla febbre gialla ; e mentre Madrid udiva, di tempo in tempo, l'eco delle lontane vittorie, gli eventi si maturavano. Dai porti americani salpavano numerose le spedizioni filibustiere per Cuba, ed ogni partenza veniva pubblicamente annunziata dai giornali. Il contegno del governo degli Stati Uniti, rispetto a quelle, era quasi completamente passivo. La Spagna protestò all'offesa delle leggi internazionali. L'opinione pubblica rispose che, se è kcito mettere a tacere le leggi comuni in nome della forza, le leggi internazionali possono violarsi in nome dell'umanità. Ma la causa dell'umanità non fu la sola, nè la più potente a determinare l'atteggiamento degli Stati Uniti. Siamo ormai in un' epoca di commercio e di affari, e lo spirito di cavalleria disinteressata ben raramente informa la condotta dei potenti! L'aspirazione degli Stati Uniti di sostituirsi alla morente sovranità spagnuola in Cuba, si rivelò all'evidenza il 1k85 con la veemente opposizione dimostrata contro l'acquisto dell'isola da parte della Germania. Cuba ha un'importanza capitale per la repubblica nordamericana. Essa rappresenta la chi:tve del golfo del Messico e del mare dei Caraibi insieme. Il progettato canale di Nicara~ua, senza il possesso dell'isola, sarebbe stato privo dell importanza strategica e commerciale che avrà. Attraverso quel canale le squadre degli Stati Uniti comanderanno due oceani, ed il commercio d'Oriente avrà il suo emporio nel porto di Avana. Gli Stati Uniti, per ragioni economiche e geografiche, rappresentano il mercato naturale di Cuba. Il capitale americano, largamente impiegatovi, a malincuore era tributario della Spagna: le perdite subite da esso durante la guerra, insieme alla causa umanitaria, furono il mo• vente occasionale del!' intervento diplomatico prima, armato dopo. li richiamo di Weyler, sostituito da Bianco con un programma più mite, fu salutato come la prima vittoria americana. Intanto il console degli Stati Uniti in Cuba, sospettato di coadiuvare alla causa degli insorti, diventava persona non grata alla Spagna. Le rimostranze del governo di Madrid non furono però esaudite, e più come monito alla Spagna, che per la protezione dei cittadini americani, fu ordinato al Maine di far rotta per Avana. A restituire la visita amichevole, come ironicamente fu chiamata la missione del Maine, partiva da Cadice il Vizcaya, e quando la nave spagnuola giungeva in New York, quella americana era già un ammasso di rottami. L'opinione pubblica negli Stati Uniti fece cadere sulla Spagna la responsabilità della distruzione del Maine, la stampa mantenne l'eccitamento popolore finchè il comitato d'inchiesta si pronunziò per l'esplosione dall'esterno, la guerra non poteva più evitarsi. Ed i preparativi cominciarono alacremente. Le potenze europee del continente erano sul punto di intervenire ed imporre una grave umiliazione agli Stati C niti con la forza della coalizione. L'Inghilterra frustò il loro tentativo . Interessi dinastici spingevano le potenze in favore della Spagna, interessi economici determinarono l' Inghilterra a prestare il suo appoggio morale agli Stati Uniti, sul cui suolo miliardi dei suoi capitali sono impiegati e nella cui forza essa vede un elemento ausiliario per assicurarsi l'egemonia dei mari contro possibili coalizioni europee. Nessuna simpatia per Cuba, ma la causa della libertà ha trionfato e non vale discutere le intenzioni. L'eco delle stragi di Cuba si ripeteva nella v1c1na Portorico, e lontano, di là dal continente d'America, nelle Isole Filippine. Altra terra, altri uomini; ma la stessa bandiera e gli stessi metodi di governo ! Oppressi ed oppressori nelle Filippine, come in' Cuba, ed un esercito ignorato di martiri della santa causa della libertà. Ivi Rizal fu immolato. In un' ode patetica « Mi Ultimo Pensamiento », poco prima di essere ucciso, egli dava cosi l'addio alla sua patria. « Addio, patria adorata, nostro perduto paradiso, addio. Addio, terra amata dal sole, perla del mare d'Oriente ; la mia triste vita a te consacro, e più gloriosa vorrei che fosse, per darla a te. « Sui campi di battaglia, delirando per te, altri la vita danno, il loro cuore, il loro pensiero. Non per ambizione di allori : sul campo di battaglia, o sul letto della tortura, la vita finisce ugualmente bene per te. « Io morrò quando gli albori in cielo annunzieranno il giorno che sorge; il sole disperda il sangue mio con i suoi raggi d'oro ! Sogno i miei giorni d'infanzia, sogno il vigore e le speranze della mia gioventù, sogno te, o perla d'Oriente! Te, sogno della mia vita, mio desiderio ardente, te saluta l'anima mia che parte. Quanto è dolce morire per dar vita a te, morire sotto il bacio del cielo e dormire eternamente sotto la tua terra incantata !

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