176 RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI < un universo nuovo »; per vedere come vi abbiano cosi diversamente operato; e ne ritorna pensa ndo che la democrazia vi recò bene sol perché vi la sciò libero l'individuo quanto più può essere dalle i ngerenze dello stato ; che le razze non lo tengono in guerra perchè talmente organizzata essendovi la democrazia, vi si molteplicano indefinitivamente i centri locali di attività, dividendo « continuamente in « azioni particolari, forze, che raccolte in fascio s a- ·« rebbero troppo potenti»; che la scienza, in fin e, non vi è in lotta con la religio"ne per..:hé « queste « due forze egualmente necessarie all'anima uman a. « funzionano l'una. accanto all'altra e senza offe n- « dersi »: e ne trae come cons.eguenza che lo stesso potrà accadere in Europa « poichè, se la. democrazia < é conciliabile col più intimo e più personale sv i- « luppo dell' individualismo, tutte le obiezioni cont ro « questa forma di civiltà cadono in una volta »; e la. lotta. delle razze si attenua se sarà. ristetta. « con- « formemente al nostro diritto storico la legge di « naturalizzazione, rimaneggiando in modo la geo - « grafia. che, senza contrariare le tendenze ereditari e « sviluppi loro il campo di attualità»; e se la scienza infine attenendosi rigorosamente allo esame dei fatti si asterrà dal cavarne principii, e sarà usata solo in quanto pratica.mente giova. lo non allontanandomi dal mio argomento, lascio ad altri giudicare i due primi punti del triplice assunto, e mi a.tterò a confutare il terzo, che solo fra tutti, forse, è assurdo. Giacchè quando si nota, per esempio, l'uniformità di struttura nell'impalcatu ra ossea di tutti i vertebrati, quando si notano le fasi co~i morfìcamente diverae per le quali passa l 'em_ brione umano prima di raggiungere il suo completo sviluppo, corrispondenti tutte ai diversi stati per cui passò la specie nel suo filogenetico svolgimento , e corrispondenti pure alle divei se forme contenute n ella sistematica; quando Goethe ed Oken, indipenden temente uno dall'altro, riconoscono il crani o essere nato da modificazioni della parte anteriore della colonna vertebrale (teorica perfezionata e confermata in seguito dal Gegenbaur) i fatti hanno rivelato già da sè stessi certi principii, e ne hanno escluso irremediabilmente certi altri ; perché hanno affermat o la legge di evoluzione di tutti gli organismi, ed ha nno escluso la. indipendente creazione degli organi e d elle specie, e gli uni e le altre dimostrano essere d erivati da forme infe1·iori, per la eredità degli ada ttamenti. E non solo, ma religione e scienza deter mi_- nano tendenze così diverse, dello spirito, che i due indirizzi, positivo l'uno, mistico l'altro, non poss ono coesistere se non che tlmporaneamtnte in alcune società, per differenza di cultura e di t emperamenti. E oltre a quelle di ordine negativo sorgono difficoltà di ordine positivo, poi; derivallti anch'esse dallo stato della nostra coltura, giacchè in epoca cobi documentatrice qual' è la nostra, qual fondamento ha la religione salvo la Bibbia? E che fondamento sia quello vede facilmente ognuno che sia capace di rettamente giudicare per sola via di buon senso, quando non glielo abbia falsato l' educazione, o dopo che gliel'abbia finalmente alfrano ato la coltura. Dunque non la religione mai si potrà conciliar e cJn la scienza senza smentirsi e perciò distrugg ersi d1 sé medesima, né alcun pontefice futuro potrà una simile conciliazione predicare all'orbe cattolico, dal Vaticano; come il Bourget spera.. Buffone quel papa che lo facesse ! Potevano ben dirlo in privato colloquio gli arcivescovi di Saint-Paul e di Chicago; sebbene convenissero che anche in America fra i ce ntri di cultura era palese il dissidio fra. la. teosofia e la scienza. Nè mancata la religione e il libero arbitrio che vi si fonda, deve perciò venir meno ogni fondame nto alla morale, come il Bourget pare che abbia. voluto dimostrare nel suo romanzo < Il Discepolo »t Perché il nostro determinismo non è il determinismo mecca.nico che fa dipendere la determinante, il motivo più forte, da semplici cause fisiche, come negli animali inferiori solamente accade; ma é un deter minismo psicofisico nel quale motivi ma.teriali e mo rali concorrono insieme alla determinazione dell'atto volitivo ; e poichè motivi morali pure vi concorrono , la volontà può essere disciplinata.. Perchè quando lo spirito percepisce lo impuls o, secondo la rappresentazione che sorge in esso d elle conseguenze che da quell'atto devono derivare, può tradurre l'impulso in volontà o la volontà opp orre ali' impulso. Il senso morale deriva dalla persistenza. degli istin ti sociali, secondo Darwin, dal potere che ha l'uomo di apprezzare l'approvazione o la disapprovazione dei suoi simili; e da ciò, finalmente, che le sue facoltà mentali sono sommamente attive, e le im- · pressioni dei passati avvenimenti, vi vissime. Qu indi dopo che un desiderio o una passione trasmodando gli ab'.>ia fatto vincere gl' istinti soc iali, egli comparando le impressioni già indebolite di quegli impulsi con l'azione permanente di qu egli istinti, sentirà quel senso di scontentezza che la scia sempre l'istinto insodisfatto, e che lo determinerà ad operare altrimenti in avven,ire. Così il determinismo, negando il libero arbitrio, non solo non nuoce alla moralità, ma anzi le giova più di quello, perché allarga e perfeziona e compie i metodi coi quali la. moralità deve essere raggiunta, in una societa c ivilmente cost,tuita, aiutando e disciplinando con l' educazione le forze naturali da. cui dipende l'umano perfezionamento. E se vero è che al modo istesso onde variano le strutture corporee per natural variabilità degli o r 6 anismi e per le influenze esterne, cosi pure e per le medesime ragioni variano gl' istinti; e che c ome tutte le variazioni di struttura che siano utili alla specie vengono accumulate dalla selezione natur ale, per via della discendenza, assicurando il trionfo ai meglio adatti, cosi pure J.i, selezione naturale accumula con uguali mezzi tutte le va.riaiioni d' ist into che siano utili, mentre l'adattamento dir.etto che ha conco1•ao con lo stimolo funzionale ad aiutare l' ulteriore sviluppo dei caratteri divergenti in ord ine
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