Alessandro Dudan - Dalmazia e Italia

- 16 - sì degli uni che degli altri servivano e come servi vendevano perchè i dalmati e gli itali comperavan ci:oati e li adoperavano come servi. Anche i nomi avi dei servi, dferiti nelle dalmate scritture, dimostr7 che i dalmati avevano servi croati ». I La Dalmazia e gli slavi Immigrati. Non è sfoggio di una facile erudizione il ci re tutte queste insospette antorità, ma è una dolorosa/necessità, perchè non solo in Italia ma anche in Dafmazfa ben pochi sono oggi quelli, che sanno queste verità storiche. La gran massa dei dalmati, anche di queJ.li, che da due o tre decenni hanno ormai una coscienza nazionale italiana consolidata, ignora tutto ciò, perchè le scuole, le chiese, le caserme, adibite dall'Austria a li 'opera di cancellazione di ogni traccia d'italianità negli animi di quelle popolazioni, le hanno pasciute e le pascono ancora di confusioni leggendarie di re e reucci illirici croati e tengono loro nascosto il passato più glorioso romano e italiano poichè dal passato sorgon le coscienze dei popoli e le aspirazioni loro più alte. Così si spiega la superficialità mirabolante, con cui qualche assertore dei diritti jugoslavi sulfa Dalmazia, paragona l'autoctona bimillenne civiltà italiana di quella provincia alla passeggèra ed artificiale impronta veneziana rimasta per qualche secolo di dominio di S. Marco sulle isole jonie ed egee, su Creta o sulle sponde dèl Mar Nero. Ma oueJ.le isole, quelle sponde hanno avuto anteriore. contemporanea e posteriore un 'altra civiltà, una civiltà propria, la 11:reca, la bizantina; la Dalmazia invece - giova ripeterlo - non ha avuto mai e poi mai altra civiltà, che non fosse romana o italiana. E s~ un paragone si ha da fare, questo va fatto con le isole di Malta e di Corsica, con la differenza però che in Dalmazia i nuovi popoli immigrati non sono ancora riusciti a stra"oare nella vita soB:blioteca Gino Bianco f

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