Alessandro Dudan - Dalmazia e Italia

-14Ma quest'immanenza latin.a dell'anima dalmatica in tutte le sue espressioni di vita noi la possiamo documentare anchp dopo il secolo XIII, fino ai giorni nostri, anno per anno, con i monumenti d'arte, con le iscrizioni lapidarie, con le pergamene e con le carte degli archivi pubblici e privati, con gli studi filologici, storici e letterari. Un vero precursor P dei tempi scientifici odierni fu in questo ,riguardo il traurino Giovanni. Lucio, che ci lasciò nel suo De regno Dalmatiae et Croatiae, ( 1663), un'opera condotta con un metodo stori-co e critico, quale difficilmente si riscontra anche in scrittori dei nostri giorni. Le sue scopertp filologiche sull'evoluzione del dialetto neolatino dalmatico dal volgare latino dei tempi romani e sulla lingua dei morlacchi di Dalmazia e dei valacchi di Rumenia hanno avuto piena conferma .ai tempi nostri non solo dagli studi dei professori itaii:mi Ive (dalmata) dell'Università di Graz, Bartoli (istriano) dell'Università di Torino, Parodi di Firenze, ma anche da professori tedeschi e slavi, da Meyer-Liibke dell'Università di Vienna, da Jireoek dell'Università czeca di Praga. Oggidì è fuori di ogni dubbio, che in Dalmazia, come in tutte le altre parti d'Italia, in seguito allp migrazioni dei popoli, dal latino v,olgare si era sviluppato un dialetto particolare della Dalmazia, che dai filologi fu detto « neodalmatico ». L'ultimo rappresentante di questo idioma, Antonio Udina, moriva a Veglia nel giugno 1898. Il neo dalmatico scompariva così completamente dinanzi al dialetto v,eneto a lui sovrappostosi con il dominio politico di Venezia e parlato ora da tutti gli italiani della sponda orientale dell'Adriatico. Giovanni Lucio così spiega e documenta auest'evoluzione. Egli afferma che soltanto ai romani di Dalmazia spetta il nome di dalmati; gli slavi immigrati non sJno, secondo lui, dalmati bensì croati e continua al cap .. 2.0 del suo libro VI: (( Guglielmo Tirio attesta nel Hbro 2.0 , cap. 17, che i dalmati hanno fatto uso della lingua romana o latina sino al 1200. Questa verità ci vien pure confermata dalle scritture, nelle quali i dalmati sono spesso distinti dagli slavi ovvero croati col nome di latini. Trovansi anzi in dette scritture id9 e espresse Biblioteca Gino Bianco

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