Alessandro Dudan - Dalmazia e Italia

- 12 - tra le rovine della città consigliò si raccogliessero intanto nell'edificio di Diocleziano, ove avrebbero vita più sicura e potrebbero senza tema coltivare almeno qualche particella dçl loro territorio, finchè in tempo propizfo sarebbe possibile pensare alla riedificazione di Salona. Piacque codesto consiglio ai nobili e a tutto il popolo e fu deliberato che J più ricchi edificherebbero del proprio e quçlli, eh 'erano privi di mezzi sufficienti a fabbricar case, s'acconcerebbero a vi·vere nelle torri dell'edifizio e gli altri nei portici e nelle cripte. Tolto seco allora nelle barche quanto avs:-vano di proprio sull'isole, tragittarono uomini donne fanciulli eccettuate le bestie, e giunsero nel predetto ,edifizio, costruito non con;ie città, ma ad uso di corte regale e, perch'era spazioso molto, cominciarono a chiamarlo Palatium (palazzo, donde - secondo molti scrittori - Spalato) ... ». In un altro punto della sua Istoria l'Arcidiacono ci narra ancora : « Gli slavi non permettevano agli spalatini di coltivarsi tranquillamente -il suolo circostante; ouesti invocarono l'autorità dell'imperatore Costantino e ottenutone un decrçto i comandanti slavi non osarono più molestarli; e lasciando che si coltivassero in pace le loro terre ne nacque a poco a poco un reciproco commercio con amicizie e parentele ». Lo storico non ci dice, quando ciò avveniva; ma probabilmente lo stesso Porfirogenito (911-959) era l'imperatore Costantino cui gli spalatini s'erano rivolti. Le molte decine di migliaia di salonitani scampati alla distruzione e all 'ecçidio ripopolarono anche le altre cittadette della costa dalmata, situate in luoghi più sicuri, più atti ad essçre diJesi. Si tenga presente che ancora oggi, meno Zara con 14.000 abitanti e Spalato con 20.000 abitanti le città di Dalmazia più popolate non contano più di 10.000 abitanti. Cosl ,rifiorì Traù, l'antica colonia greca, di cui Porfirogenito dice : << Questa città Tetraugurium sorge sopra un'isoletta che s'attacca al continente a mezzo di sottilissima punta simile a ponticello, per cui i terrazzani passano in città ». La descrizione calza a pennello oggi. E lo storico traurino Lucio, aggiunge : << Era facile adunque ai traurini fortificarsi dalla parte del continente e difendersi anche dal lato delBìblioteca Gino B1dnco

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