- 17 - nostro che quanto ci avanza di danaro e di sangue è per loro. » A Trieste, presso certo Brilli, la polizia sequestrava 3000 fucili. Venivano posti sotto sequestro i beni degli emigrati dell 'lstria e del Trentino. Oltre v:enti irredenti parteciparono alla spedizione dei Mille. Al soggiorno fatto da Garibaldi a Villa Spinola nella primavera del 1860 collegasi un episodio gentile riguardante due volontarii trenti-ni; e Jack la Bolina lo ricorda cosl: «Un giorno due uomini valicano il cancello della villa. Erano laceri, polverosi, stanchi, r~canti· sui volti e sulle persone le traccie di un lungo ed aspro cammino. I congiurati - che tali erano gli abitatori del palazzo giallo - temevano qualcuno attentasse alla vita del Generale, sì che chiunque giungeva era interrogato. Alle usate dimande d:el Vecchi risposero in dialetto (che subito non fu compreso) com'essi fossero del Tirolo, là dove il favellare italiano termina e il tedesco incomincia, come fossero giunti a piedi elemosinando lungo la via perchè avevano udito ch:e Garibaldi voleva far la guerra. Avevano lacrime nella voce. Vecchi esitava, sospettando un trapello; tanto più che essi chiedevano di vedere il . Generale. Ma questi uscì da una stanza, .. grav:e, sorridente e tranquillo come coloro cui il fato riserba la prossima vittoria. Essi buttaronsi in terra ginocchioni come pellegrini giunti di fronte al simulacro del Dio temuto ed adorato. Garibaldi chiese loro donde veniss:ero ed ascoltò l'ingenuo racconto di quel loro viaggio; li confortò e volle fossero immediatamente soccorsi di denari e di abiti. Furono dei Mille. 1> Giuseppe Cesare Abba, insign:e storico dei Mille, ha tratteggiato da pari suo il profilo di varii suoi commilitoni trentini : di Camillo Zancani dalle tempie già grigie, e di cui « le rughe profonde dalle nari agli angoli della bocca dicevano che egli sapeva il dolore da un pezzo», ma che pure aveva l'aria « quasi lieta e pareva dicesse continuamente a se stesso : Allegri e avanti n ;. di Attilio Zanolli « sempre giovan:e, sempre largo del suo gran cuore che, bello com'era, avrebbe dato da mangiare a spicchi a tutte le belle »; d'Enrico Isnenghi << semplice come acqua d'!lltissima vena, umile in tutto come un fra Biblioteca Gino Bianco
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