Lancillotto Thompson - Il Risorgimento italiano e gli irredenti

- 16 - Le donne dell'Istria mandavano una bandiera e indirizzo nel quale dicevano: « Sono le donne dell'lst a le quali. pegno di loro Jagrime, mandano questo la ro di certa salute, ricordaIJdo che l'Istria fu sempre ita ana da quando Roma le affidò il varco più geloso d' talia fino al giorno in cui ella sotterrò l'adorato stenda o di San Marco. » E a guerra finita il Trentino chiedeva l'aggr gazione al Veneto con lo scopo di dividerne la sorte 111 giorno in cui venisse riunito all'Italia; e l'Istria ne seguiva I 'esempio. Un notevole acci:)nno a Trieste lo troviamo in un carteggio dalla Venezia, inserito ne,1 Pungo1o del 14 agosto 1859: « I prigionieri franco-sardi furono argomento di incontri e collette in tutte le nostre città. Perfino Trieste, la fedelissima città dell'Impero, diè prove luminose nel loro passaggio dello spirito che anima la maggioranza, spirito che non è ,certamente tedesco, ma bensl italiano e fortemente italiano. Il fatto si è che adesso i prigionieri non attraversano più la città, ma si fanno passare per altra via onde torre al popolo una causa frequente di_ dimostrazioni. » Giovanni Orlandini, antico editore della Favilla e difensore di Venezia, ritornava a Trieste e veniva tosto arrestato sotto l'accusa di avèr favorito l'emigrazione. Un altro cittadino subì la medesima sorte per le molte carità che faceva e davano a dubitare eh 'ei tentasse farsi un partito. Fu perfino negato il Ginnasio Italiano, sollecitato dal Municipio in seguito a petizione cittadina, e decretato non essere applicabile a Trieste l'ordinanza sovrana con la quale permettevansi in tutto l'Impero i ginnasii · nelle lingue dei rispettivi paesi. . Cli Irredenti nel 1860. All'appello di Garibaldi pel milione di fucili le terre irredent~ risposero con entusiasmo. Alcuni popolani del1'Istria, mandando la loro offerta alla Perseveranza, scrivevano: ccDite all'Italia, dite a Garibaldi, dite al Re Biblioteca Gino 81dnco

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