Lancillotto Thompson - Il Risorgimento italiano e gli irredenti

- 14 - .. buon 'ora, queste provincie nella Confederazione. Ma se noi sinceramente vogliamo, o Signori, che gli abitanti di quelle provinciè siano nostri buoni amici e si uniscano a noi intimamente concediamo loro ciò che domandano, cioè una rappresentanza nazionale, una nazionale amministrazione ». A Vienna il deputato di Trieste, Ignazio Hagenauer, dichiarava : « Io sono un deputato d' Italia ». E quelli dell' Istria, Madonizza, Facchinetti e Defranceschi, in una protesta scritta dichiaravano: « L'Istria dèsidera che si sappia eh 'ella, piuttosto di porre in pericolo la propria nazionalità italiana, rinuncia alla promessa e al fatto di qualunque materiale vantaggio che potesse derivarle dalla' Confederazione Germanica ». Nuove lotte. P&trlotti Irredenti carcerati, Le vittorie dell'Austria non significarono tregua, neppur breve, alla lotta. Giovanni a Prato fondava i·l « Giornale del Trentino », Carlo Favetti il « Giornale di Gorizia »; e l'Austria Ii sopprimeva. Insediava a Trento il Pejasevich, a Trieste il Gorizzutti·, H terribili proconsoli, dice Augusto Vecchi, mandati sulla terra italiana a martirizzarne i già liberi agitatori ». Nominava cavaliere il boia di Rovigno. Istituiva pel Trentino una Corte speciale pei delitti politici... Molti irredenti venivano mandati in carcere a scon• .tare il loro patriottismo : quali i trentini Vincenzo Maccari, Scipione Salvotti, Giuseppe Campagna e i fratelli Igino e Giuseppe Sartena il quaie ultimo, pei maltrattamenti subiti. smarriva la ragione. Vi lasciavano la vita il chirurgo Clemente Clementi, pure trentino, e l'istriano Alessandro Vucetich cui, per le benemerenze patriottiche, era stata conferita la cittadinanza veneziana ai tempi di Danièle Manin. Costantino Ressmann, triestino e già combattente per l'Indipendenza, condannato in contumacia dal Tribunale B.blioteca Gino Bianco ' ·.

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